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Set 07

venerdì 8 e sabato 9 settembre – Parco di San Giovanni (Trieste)

Due giorni con quattro autori di fumetti che rappresentano tre generazioni del fumetto italiano, dal "veterano" Otto Gabos (Frigidaire, Cyborg, Nova Express) alla giovanissima Cristina Portolano ("Quasi signorina"), dall'epoca delle riviste di fumetto d'autore al fenomeno del giornalismo a fumetti con Gianluca Costantini e Claudio Calia. Appuntamenti, dediche, book review per due giorni all'insegna delle nuvole disegnate!

Prima edizione del Lunatico Comics Festival, organizzato dalla cooperativa sociale La Collina, in collaborazione con il fumettista Claudio Calia che dichiara “ Nella primavera del 2016 sono stato invitato a tenere un workshop sulla storia del giornalismo a fumetti presso Il posto delle Fragole a Trieste in uno degli appuntamenti precedenti al Lunatico Festival. La risposta del pubblico è stata sorprendente per quantità, curiosità e partecipazione! Immediata è stata l'idea di portare il fumetto al festival, e quest'anno ci siamo riusciti con questo programma di due giorni che vede degli autori importanti del fumetto italiano, che formano un tragitto ideale dall'esperienza di Frigidaire negli anni '80 al moderno Graphic Novel passando per il fenomeno del Graphic Journalism, ospiti del ricco programma del Lunatico. Mi piace sottolineare lo spazio dedicato per tutti e due i giorni alla "book review": poter avere contemporaneamente quattro autori con esperienza disponibili a parlare delle tavole mostrate dagli esordienti o anche solo semplicemente da chi "ci vuole provare" dispensando pareri e consigli è un'opportunità che distingue questo "festival nel festival" da molti appuntamenti del genere ospitati lungo lo stivale. Auspicabilmente è solo l'inizio di un percorso che potrà allargarsi e diventare un appuntamento fisso col fumetto al Lunatico Festival, che continuo a ringraziare per la disponibilità e l'apertura verso questo linguaggio che comincia a farsi spazio tra i lettori, emancipandosi sempre di più dal luogo comune che lo ritiene adatto unicamente alle letture giovanili se non di infanzia.”

Venerdì 08 | Lunatico Comics
Ore 16.00 Apertura LUNATICO COMICS FESTIVAL BOOK REVIEW con gli autori
Ore 17.00 Claudio Calia presenta LEGGERE I FUMETTI (BeccoGiallo)
Ore 18.00 Cristina Portolano presenta QUASI SIGNORINA (Topi Pittori)
Ore 19.00 Aperitivo con dj set Radio Fragola e cena con gli autori

Sabato 09 | Lunatico Comics
Ore 16.00 Apertura LUNATICO COMICS FESTIVAL BOOK REVIEW con gli autori
Ore 17.00 Gianluca Costantini presenta FEDELE ALLA LINEA (BeccoGiallo)
Ore 18.00 Otto Gabos: DALL’AUTOBIOGRAFICO ALLA FICTION. Peculiarità e problematiche di scrittura.
Ore 19.00 Aperitivo e cena con gli autori
Ore 21.00: GENERAZIONI: VOCI DEL FUMETTO ITALIANO A CONFRONTO con Claudio Calia, Gianluca Costantini, Otto Gabos e Cristina Portolano.
a seguire VINTAGE PARTY di chiusura l’UNICa VERA FESTA ANNI 50/60 IN CITTà
DJ Fabioz + DJ Jack Rabbit Slim, stage di danza, trucco e parrucco, mercatino, foto corner.

Set 06

Ultimo appuntamento del Lunatico Tour a Udine, sabato 9 settembre alle ore 21 nel suggestivo Parco di Sant'Osvaldo.
Emanuel Donadelli (batteria), Mirko Cisilino (tromba - trombone) e Marzio Tomada (contrabbasso), accompagnati da una voce narrante, propongono un viaggio attraverso le parole di Boris Vian, intellettuale dissidente nonché jazzista francese. Partendo dalle note autobiografiche di Vian lo spettacolo si snoda fra tre racconti: L'amore è cieco, Il richiamo e Le formiche, per chiudersi con la celebre lettera/canzone "Le déserteur", il disertore. Spettacolo ironico, sarcastico e pacifista. L'evento è ad ingressi gratuito ed è realizzato in collaborazione con il Consorzio di cooperative sociali COSM.

Parco Sant'Osvaldo, Via Pozzuolo 330, Udine

Ingresso libero

Ago 28

Giovedì 7 settembre alle 21, ultimo appuntamento con le Narrazioni al Lunatico Festival con INCONTRO con SANDRONE DAZIERI, già direttore della collana I Gialli Mondadori, autore di svariati romanzi noir tra cui il beste seller Uccidi il padre, tradotto in oltre 20 lingue.

Nato a Cremona nel 1964, all’anagrafe con il nome di Sandro, dopo le scuole medie lascia la sua città natale per trasferirsi nel collegio della scuola alberghiera di San Pellegrino Terme dove studia come cuoco, mestiere che comincia a esercitare a partire da quell’estate e che continuerà a praticare per una decina di anni. Intanto continua con la sua passione per la narrativa di genere – giallo, horror, fantascienza, spionaggio e fumetto – che ha cominciato a leggere da bambino e che lo accompagnerà per tutta la vita. E’ in questo periodo che cominciano i suoi primi tentativi di scrittura: reportage comici per il giornalino scolastico e un paio di racconti horror che invia senza fortuna ad alcune riviste.

Con la maturità professionale si trasferisce poi a Milano e si iscrive a Scienze Politiche. Senza casa nella Milano da bere, passa i primi due anni di università dormendo sui treni della Stazione Centrale, poi occupando casa sfitte o sotto sequestro. E’ in questo periodo che entra in contatto con il cosiddetto “movimento dei centri sociali” e soprattutto con il “Centro Sociale Leoncavallo” di cui diventa un attivista, impegnandosi in lotte ambientaliste e per il diritto alla casa. Durante una manifestazione contro la centrale nucleare Montalto di Castro nel 1986, all’età di 22 anni, viene arrestato per la prima volta e incarcerato per un breve periodo, anche se verrà in seguito prosciolto. E’ solo il primo dei tanti processi che lo vedranno imputato nei dieci anni a seguire, sempre come militante dei centri sociali, per reati che vanno dall’occupazione alla manifestazione non autorizzata, venendo regolarmente assolto. Le ruspe che distruggeranno il Leoncavallo nel 1994 segneranno il suo addio alla politica attiva (“non ho rimpianti”, dice “ma è un percorso che si è esaurito”). Nello stesso anno lascia l’università dove non si è laureato, il lavoro di facchino che ha sostituito quello di cuoco e si avvicina all’editoria come correttore di bozze nel service editoriale Telepress.

Da correttore di bozze in breve tempo diventa giornalista pubblicista e comincia a collaborare con il quotidiano il Manifesto, come esperto di controculture e narrativa di genere. Diventa in seguito direttore del service editoriale, fino a quando, nel 1999, dopo la pubblicazione del suo primo romanzo Attenti al Gorilla, la Mondadori non lo chiama a dirigere i Gialli Mondadori, poi tutto il comparto dei libri per edicola. Scrive altri tre romanzi per adulti, sempre noir (La cura del Gorilla, Gorilla Blues, Il Karma del Gorilla), un romanzo per ragazzi (Ciack si indaga, premio selezione Bancarellino), numerosi racconti. Affianca alla scrittura di romanzi quella per il cinema e la televisione, attività che prosegue tutt’oggi. Nel 2004 viene nominato direttore dei Libri per Ragazzi Mondadori, incarico che lascia nel 2006 scegliendo di diventare scrittore a tempo pieno. Da allora ha collaborato con la Mondadori come consulente per la narrativa, e dal 2012 è responsabile della collana Young Adult di Fabbri. Dal 2006 comincia a collaborare come sceneggiatore su progetti televisivi di fiction seriale. Tra i suoi lavori televisivi figurano serie quali Intelligence, Squadra Antimafia, Il Sistema.Nel 2014 pubblica il suo Romanzo Uccidi il Padre che diventa presto un bestseller e viene tradotto in 20 Paesi.

 

Ago 28

Martedì 5 settembre alle 21:00 va in scena l'Accademia della Follia al Lunatico Festival con lo spettacolo DETTAGLI INUTILI tratto dall'omonimo libro di Alberto Fregomeni, il racconto di chi attraversa i luoghi della salute mentale della propria città. Scopriremo la storia di Alberto che si racconta e lo fà attraverso un percorso, dove non sono al centro la partenza e l'arrivo, ma l'andare in sé, le salite, le discese, il cosa si è vissuto, guardato, pensato fino al momento finale in cui l'autore poco dopo l'ultimo capodanno vede, “la propria lanterna cinese che si alza in cielo senza che alcun desiderio fosse stato espresso...”.

Dalla prefazione al libro di Massimo Cirri: “L’impressione che si ricava è una messa a fuoco schietta e a tratti perfino comica dei luoghi comuni che gravitano intorno all’immaginario della follia, del gioco dei ruoli, dei gesti inaspettati dell’altro, delle parole della cura, del sapere dei medici e della gente di fuori. È un catalogo di fatti e situazioni, dettagli inutili, che, senza giri di parole e perifrasi, l’autore racconta così bene da mettere il lettore nella condizione d’immedesimarsi facilmente, di comprendere intuitivamente, le chiacchiere e i vaniloqui annidati in questo copione.

Ago 23

Sabato 2 settembre alle 21 appuntamento da non perdere al Lunatico Festival con due ospiti di grande carisma, Ornella Vanoni e Pino Roveredo.

Davanti al domicilio di Cecilia, in attesa di iniziare il film “Ballando con Cecilia” argomentano il tema della follia.

Ballando con Cecilia è un libro di Pino Roveredo edito da Bompiani nel 2014.
Un uomo riceve l'incarico di andare alla Casa dei Matti, padiglione I, per far compagnia ai degenti. Ed ecco spalancargli di fronte il mondo dell'ex manicomio, diverso da quello riformato coraggiosamente da Franco Basaglia, ma al tempo stesso sempre uguale, come un mito che non tramonta. Qui tutti hanno un'identità e una storia, anche se in frantumi. Tra l'odore del disinfettante e quello degli alimenti si aggirano Amalia, che si crede nobile, Anita, la "donna down" sempre col cappotto addosso, Maria che non fa che cantare, Olga, senza denti e con la mania religiosa, Berto, fissato con le parole crociate. E poi Cecilia: una donna molto anziana, di novantasei anni, di cui molti, troppi, trascorsi in manicomio, non si sa neppure perché. Cecilia è litigiosa, solitaria, bizzarra. Ma forse ha solo bisogno che qualcuno riconosca che lei "è". Allora l'io narrante le offre una cioccolata. Lei si scioglie, cominciano a parlare. Gli racconta la sua vita, di quando faceva la commessa in una pasticceria e guadagnava settanta centesimi alla settimana. Altri tempi: ora lei, come gli altri, non sa più cosa accade nel mondo. E per quanti sforzi si facciano, non si può più tornare indietro, recuperare il tempo ormai trascorso. Si può solo ballare: un ballo reale e metaforico insieme, perché sulle note scorrono come in un sogno gli anni non vissuti da questi degenti, Cecilia compresa: gli anni perduti.

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