Dic 21

È dalle discussioni in redazione che nasce il giornale. È essenziale, in questa fase, saper interagire con gli altri, perché attraverso il confronto con i compagni nascono le idee più originali, in modo che il risultato non sia  soltanto una raccolta di testi, realizzati da diversi autori, ma un prodotto editoriale con una sua precisa identità. Ed è proprio in questo modo che si sviluppa L'Aquilone, i cui numeri nascono dalle esperienze di redazione, dalle discussioni, dal confronto e dalla scrittura. Anche se l'informazione è ristretta non significa sia meno dignitosa di quella libera. Anche se nelle carceri la scolarità è mediamente molto bassa, la scrittura è il mezzo di comunicazione più diffuso, e carta da lettere e francobolli sono tra i beni più ambiti e più elemosinati, battuti forse solo dalle sigarette.

Buona lettura dei numeri prodotti in questo 2018 giunto al termine. 

Aquilone n.3 - Novembre 2018

Aquilone n.4 - Dicembre 2018

Dic 21

Lunedì 17 dicembre è stato presentato ai cittadini il progetto Habitat-Microarea Fonderia, recentemente avviato da Comune di Muggia, Azienda Sanitaria e Ater in co-progettazione con la Cooperativa Sociale La Collina. Il Sindaco Laura Marzi e l'assessore alle Politiche Sociali Luca Gandini hanno sottolineato l'importanza della nascita a Muggia, dopo la positiva esperienza della Microarea di Zindis, di questo secondo progetto, che porta il Comune e gli altri Enti Partner a una maggiore vicinanza ai cittadini per gli obiettivi di salute e sviluppo di comunità.
La partecipazione degli abitanti di Fonderia è stata numerosa e la cooperativa La Collina ha proseguito anche in questa occasione la raccolta dei punti di vista di ognuno sui bisogni e sulle potenzialità del rione, utile per proseguire nella realizzazione di interventi integrati che possano rispondere ai bisogni mettendo a valore le risorse esistenti sul territorio. E' già avviata una importante sinergia con il progetto E se diventi farfalla...

Dic 18

Pubblicate le graduatorie riguardanti le selezioni del progetto LABORATORI DI WELFARE del Servizio Civile.
Le graduatorie sono da ritenersi  provvisorie  in attesa delle verifiche di competenza del Dipartimento.
L’avvio dei progetti è prevista per il giorno 20 febbraio 2019.

PDF Graduatorie Provvisorie FRIULI VENEZIA GIULIA

Nov 29

Sono più di 70 in Italia i complessi che hanno ospitato gli ospedali psichiatrici dal 1904 al 1996, luoghi che ad un certo punto sono stati chiusi, ma che tuttora occupano uno spazio esteso come una decina di milioni di mq. Luoghi che hanno rinchiuso la follia, ma anche tante storie di uomini e di donne. Spazi che non sono solo una superficie su cui sorgono edifici e crescono piante, ma rappresentano un patrimonio di memoria oltre che di natura e di presenza umana. Un patrimonio da mappare, valorizzare e mettere in connessione. Per questo motivo, a quarant’anni dalla legge che ha sancito la chiusura dei manicomi, la cooperativa sociale “Agricola Monte San Pantaleone” di Trieste, uno dei frutti della deistituzionalizzazione, da anni impegnata nella valorizzazione dell’ex ospedale psichiatrico triestino attraverso iniziative culturali, botaniche e scientifiche, ha organizzato un convegno nel Parco culturale di San Giovanni invitando alcuni referenti per ogni realtà per fare con loro il punto sul riuso di quegli spazi, sulle politiche di salute mentale intraprese e in corso, sulla riconversione di parchi e giardini, sull’economia sociale che si è eventualmente sviluppata.
Che ne è stato di quei luoghi dopo la deistituzionalizzazione?
Sono riusciti a riqualificarsi sconfiggendo l’immagine di degrado che rimandava allo stigma o sono rimasti vittime di regole inibitive e dell’inerzia amministrativa?
Che posti sono diventati? Luoghi che valorizzando le differenze e opponendosi all’omologazione parlano della rivoluzione avviata negli ultimi quarant’anni o luoghi riconvertiti in maniera funzionale ma anonima? Luoghi in cui nessuno riconosce i matti ma neanche li disconosce, in cui il diverso non lo distingui ma nemmeno lo respingi? Posti nella norma o posti che continuano a parlare di una distanza, di uno scarto rispetto alla mediocrità della normalità?
Posti di cui si dice “qui c’erano i matti” o posti che ti spingono ad interrogarti sul processo di trasformazione che hanno ospitato?
Luoghi in cui è ancora possibile disegnare la trasgressione o luoghi in cui le leggi vengono interpretate in maniera restrittiva e non evolutiva?
A tutti questi interrogativi e a molti altri proverà a rispondere l’appuntamento in programma venerdì 30 novembre dalle 8.30 alle 17.30 a Trieste al teatro “Franca e Franco Basaglia” del Parco di San Giovanni; si confronteranno tante persone che in quei luoghi hanno lavorato o su quei luoghi hanno riflettuto e sognato, elaborando proposte critiche e innovative per il futuro: enti proprietari, operatori della salute mentale, architetti, realtà dell’economia sociale, sociologi, giuristi, economisti, storici. Da Roberto Mezzina, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, che è Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Ricerca e la Formazione, a Domenico Luciani, già direttore della Fondazione Benetton, che aveva lavorato al volume “Per un atlante degli ospedali psichiatrici pubblici in Italia”, da un team dell’Università Federico II di Napoli, che in collaborazione con l’Ateneo di Camerino ha inventariato i manicomi, a Pompeo Martelli, direttore del Museo della Mente di Roma, da Michele Zanetti, il coraggioso presidente della Provincia che chiamò Franco Basaglia a Trieste, a Franco Rotelli, che di Basaglia fu il successore, da Mario Novello, anche lui allievo di Basaglia, a lungo direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Udine, a Giuseppina Scavuzzo, architetta che sta partecipando al progetto di rigenerazione urbana del Parco Basaglia a Gorizia, dove è intervenuta la Fondazione Carigo, che sarà rappresentata da Marco Braida.
Le migliori competenze presenti in Italia per non limitarsi a celebrare i 40 anni di una legge, la n.180, che ha rivoluzionato l’approccio alla salute mentale e ai luoghi in cui è stata a lungo rinchiusa, ma per guardare finalmente oltre i cancelli.
Il convegno, aperto a tutti con iscrizione obbligatoria fino ad esaurimento posti (http://www.agricolamontepanta.com/convegno) gode del patrocinio del Comune di Trieste, dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste e dell’Università degli Studi di Trieste, che ha anche destinato un sostegno economico.

Ott 18

Domenica 21 ottobre 2018, con inizio alle ore 15.00, avrà luogo “Storicamente Parco”: giornata di animazione ad ambientazione storica, liberamente aperta alla cittadinanza, che si tiene annualmente nel Parco Culturale di San Giovanni.
Concepita quale contenitore d'immaginazioni sulla storia passata presente e futura, inaugurata ad ottobre 2014, con il Medioevo, vorrebbe in futuro ampliarsi ed estendersi ad una rappresentazione dell'esistente attuale e una prefigurazione del Parco stesso come potrebbe essere tra un anno, o dieci, o un secolo...fantasia permettendo.
L'evento - volto all'integrazione del Parco con la città - organizzato dal Centro Diurno Diffuso del Dipartimento di Salute Mentale e dai volontari dell'Associazione di Volontariato Franco Basaglia, in collaborazione con Associazioni, Cooperative Sociali, gruppi e singoli cittadini, nasce da entusiasmo ed impegno spontanei, costituendo un evento culturale e ricreativo a rinforzo e promozione di una rete partecipativa che sollecita, in questo caso, la presenza di esperti, conoscitori ed appassionati storici.
Nella cornice di una generosa e preziosa collaborazione con le associazioni culturali “Compagnia de Tergeste” e “Dardi Uniti Vertraghi”, si svolgerà, tempo permettendo, dopo aver visto nelle edizioni passate la viva partecipazione di varie famiglie con i propri bambini, che, gioiosamente, in varie domeniche d’autunno, hanno animato il luogo “restituito” alla ricerca del benessere comunitario, alla bellezza dello stare insieme all'aria aperta; conoscendo, imparando e giocando.
I volontari delle associazioni in campo, assieme agli operatori e frequentatori dei laboratori del Centro Diurno Diffuso, mediante la dedizione alla conoscenza, cura e valorizzazione del Parco Culturale di San Giovanni, nell’organizzare ed allestire la manifestazione, ripropongono anche un “filone storico caratteristico” del Parco: una storia che parte dai primi anni settanta (dell’ormai scorso secolo!), quando fu attivato e gestito - da parte di ricoverate, operatrici e volontarie dell’ex Ospedale Psichiatrico Provinciale (EX O.P.P.) - l’asilo dei bambini: i loro figli. Si tratta di una “tradizione” che continua ancora oggi, con la consuetudinaria affluenza di “stormi” di bambini e ragazzi che normalmente vi si recano - spesso accompagnati da genitori, educatori, maestri e professori - per svolgervi attività di studio, di apprendimento, di svago. Alcuni, più grandi, ci vengono da soli, per curiosità e senso d'avventura, o per prodursi in piroettanti discese con lo skate-board...
Oggi non è più un ospedale, non è più un luogo dove rinchiudere la sofferenza di qualcuno, bambini compresi! Oggi è un luogo a disposizione per la vita di tanti; un luogo dove, memori del passato, si può cercare, assieme ad altri, un futuro possibile.
Proprio alla presenza di bambini e ragazzi, con il loro essere attori autentici di una naturale demistificazione di paure ataviche, si darà risalto, rendendoli spettatori e protagonisti di rievocazioni storico-medievali, ad un programma fatto di giochi popolari, racconti, spiegazioni, dimostrazioni pratiche e messa in scena di usi e costumi d’epoca, assalti a fantastici castelli, antichi giochi d’abilità e destrezza. Bambini, ragazzi e adulti potranno cimentarsi nella “corsa della patata” e nelle abilità della “rottura dele nosi e dei scartozzi”; simulare duelli e battaglie con scudi e spade di cartone colorati da loro stessi. Ci sarà anche un angolo per il trucco, animato dalle volontarie.
L'Associazione Compagnia de Tergeste movimenterà l'accampamento medievale e darà luogo alle esibizioni e gli armeggi delle sue donne e dei suoi uomini, tutti vestiti con tipici e fedelissimi costumi dell'epoca.
L'Associazione Dardi Uniti Vertraghi, curerà le dimostrazioni e le prove di tiro con l'arco.
Al calar della luce, la manifestazione si concluderà con la pittoresca fiaccolata in costume.

Il bar Il Posto delle Fragole sarà attivo per ristorare organizzatori e partecipanti.

Confidando in una giornata di bel tempo, vi aspettiamo!

Pagina 8 di 21