Ago 13

Un palco ring, per un inmcontro senza precedenti tra attori di razza della scena milanese:
8 ROUND DI POESIA
Astorri contro Leonardi arbitra Tintinelli


Sono stato colpito sulla punta del mento da Walter Leonardi in un incontro a Vibo Valenzia nel 1990. Era un gancio sinistro che mi prese sul lato destro del mento. Così l’osso della mascella si spostò dalla cavità di destra comprimendosi verso sinistra e schiacciò il nervo. Quando tornai al mio angolo cominciai a battere i piedi sul tappeto come un pazzo e quando suonò il gong era tutto a posto, il Leonardi era svenuto per le vibrazioni del tappeto. Ma purtroppo anche io svenni e il titolo rimase vacante. Ma questa forse è la volta buona.. Ne vedrete delle belle. Siamo fragili boxeur che sparano poesia. Venite anche voi conduttori e giornalisti, critici e militanti perché se ci si scaldano le mani ci vogliono volti rosei da far arrossire…
Alberto Astorri


Incontrai la prima volta Astorri in una palestrina nella periferia di Novara, poveraccio si allenava al sacco con poesie di Baudelaire e Verlaine, che il suo allenatore gli faceva sputare e sudare da tutti i pori.
Io ero là per un incontro di poesia comica e presi immediatamente coscienza della potenza fisica dell’uomo Astorri. I suoi versi erano Uppercut continui al sacco. Ricordo che pensai: non vedo l’ora di incontrarlo sul ring-palco.
A Vibo poi fu una lunga agonia di tremori e giochi, di parole e canzoni, di arbitraggi scorretti e andate al tappeto catartiche, e il finale con il titolo vacante. Dunque non è ancora finita.
Walter Leonardi


Penso che Alberto e Walter siano due poveri spaesati, quasi beoti pugili-poeti rincoglioniti dai colpi del ring e della vita.
Mi hanno pregato di organizzare l’incontro pagandomi di sottobanco.
Io non volevo, sono noiosi e un po’ patetici, ma che vi devo dire, li conosco da una vita e li sopporto.
Spero che uno dei due questa volta vada al tappeto e magari capiscano entrambi, che il ring non fa più per loro.
Paola Tintinelli


Otto round di poetico intrattenimento, con incursioni dell’arbitro, per l’appunto arbitrarie, sosterranno tutto l’incontro.
Poesia, letture, monologhi, canzoni, dialoghi, musiche saranno consumati sul palco-ring, per un incontro senza precedenti.

Lo spettacolo ad ingresso libero è alle ore 21. La serata inizia alle 19 con gli aperitivi musicali a cura di Radio Fragola

Ago 07

Lo scrittore e regista Marko Sosi? (già direttore del Teatro Stabile Sloveno) incontrerà il pubblico del Lunatico giovedì 18 agosto alle 21.00 parlando del suo lavoro tra palco, pagina scritta e macchina da presa.

Marko Sosi?, regista e scrittore, nasce a Trieste nel 1958. Si laurea all'Accademia per l’arte teatrale e cinematografica dell’Università di Zagabria. Ha firmato regie in diversi teatri sloveni e italiani, nonché per la televisione. E’ autore di diversi drammi radiofonici, prodotti per i programmi sloveni della sede regionale della RAI di Trieste e per la Radiotelevisione slovena di Ljubljana.
Alla fine degli anni ’80 ha iniziato a pubblicare racconti brevi in varie riviste letterarie.
È stato direttore artistico del Teatro Nazionale Sloveno di Nova Gorica dal 1991 al 1994.
Negli anni 1999 - 2003 è stato direttore artistico e direttore generale del Teatro Stabile Sloveno di Trieste.
Nelle stagioni 2003/2004 e 2004/2005 è stato direttore artistico del festival teatrale nazionale sloveno»Borštnikovo sre?anje«.
Nel 2005 è stato riconfermato direttore artistico del Teatro Stabile Sloveno di Trieste.
Da direttore artistico ha finora firmato le produzioni di oltre 60 spettacoli di prosa con le regie di artisti italiani e dei più autorevoli registi del panorama contemporaneo sloveno, croato, serbo, bosniaco,macedone,polacco,ceco. Ha pubblicato la raccolta di novelle Rosa na steklu (1990), la cronaca teatrale autobiografica Tiso? dni, dvesto no?i (1996), il breve romanzo Balerina, Balerina (1997) che si è classificato tra i finalisti per il Premio Kresnik per il migliore romanzo sloveno, infine il romanzo Tito, amor mijo (2005) con il quale è entrato nella rosa dei nominati per il prestigioso premio del fondo Prešeren e nuovamente tra i finalisti per il premio Kresnik. E' stato insignito di vari premi tra i quali per il suo lavoro di scrittore e regista.

Tra i suoi ultimi lavori, la regia di “Social-Comedy. Intrigo in via Doganelli” (presente al Lunatico Festival) e il film appena terminato “Komedija Solz” (Comedy of Tears).

Ago 07

Fondata nel 2015 da un gruppo di studenti di musica e diplomati provenienti prevalentemente dal Conservatorio G. Tartini di Trieste, The 1000 Streets' Orchestra si prefigge l'ambizioso obiettivo di far rivivere all'ombra di San Giusto le atmosfere tipiche delle big band di oltreoceano, quel mix di forma e sostanza che in città mancava dai tempi della leggendaria Trieste Big Band e che la neonata orchestra (composta da musicisti di estrazione sia classica che jazzistica) vuole oggi riproporre con gran rispetto dei propri predecessori.

La volontà della ventina di musicisti in smoking, affiancati alla voce da Elina Oganjan e diretti dalla bacchetta del M° Walter Grison, è quella di onorare una tradizione che affonda le sue radici nell'immediato dopoguerra, quando l'amministrazione angloamericana (1945-1954) portava nel Golfo lo swing di Glenn Miller, allargava così gli orizzonti dei musicisti triestini e ne trovava il maggiore e più rappresentativo ambasciatore nell'indimenticato Lelio Luttazzi.

Il grande rispetto della tradizione orchestrale americana, la cura dei dettagli e l'attenzione per la forma non bastano comunque a far passare in secondo piano la bravura tecnica di un organico che, a dispetto della giovanissima età media, sa affrontare il palcoscenico con la personalità tipica dei musicisti più smaliziati.

La serata si svolgerà nel Parco di San Giovanni e inizia alle ore 19 con gli aperitivi musicali a cura di Radio Fragola, a seguire alle 21 il concerto!

Ago 05

Venerdì 12 agosto al Lunatico Festival la voce più tagliente della città presenta il suo irresistibile repertorio di visioni, magoni e irrisioni ad altissimo tasso di morbin cantautoriale. Chiamatelo blues, swing o semplice poesia: 

il dialetto triestino non è mai stato così cool.
Stefano Schiraldi - voce e chitarra, testi e musica
Gabriele Cancelli – cornetta
Valentino Pagliei – contrabbasso
Romano Bandera – percussioni

con la partecipazione straordinaria di Marcela Serli

Stefano Schiraldi compone, suona e canta da sempre. È un’irrefrenabile music machine che negli anni ha sfornato centinaia, se non migliaia di melodie allegre, tristi, euforiche, disperate.
Ogni canzone una storia, e ogni storia uno stato d’animo: Schiraldi ama perdersi nei paradossi della quotidianità, se non dell’attualità più scottante, per cavarne parole e note sempre sospese tra entusiasmo e disincanto. Dal 2001 è il cantastorie del Pupkin Kabarett, mentre da qualche anno accompagna alcuni tra i migliori spettacoli di prosa prodotti in regione e in Slovenia: La melodia del corvo di Pino Roveredo, Dell’umiliazione e della vendetta di Marcela Serli, Il cortile e Pali di Spiro Scimone, The story of the panda bears told by a saxophonist who has a girlfriend in
Frankfurt del rumeno Matej Visniec.
Attualmente sta componendo la colonna sonora di un lungometraggio per la regia di Marko Sosi?, e a dicembre sarà in scena al Teatro Stabile del FVG con Come cavalli che dormono in piedi di e con Paolo Rumiz, per il quale firmerà le musiche.
Nel 2010, con Trieste dormi?, ha dato vita a un ciclo di serate di musica e poesia rigorosamente in triestino: il ricordo di momenti preziosi e sale sempre gremite gli ha lasciato una gran voglia di riprovarci.


Il disco
Un lavoro messo a fuoco e ben composto nelle sue quattordici canzoni che lo compongono.
Tanto atteso, questo disco ribadisce il talento di Stefano Schiraldi, anima capace di trovare sempre l’intuizione della creatività più viva.
“Trombeta stonada” è disco che affascina, che cattura e trasmette calore, con la capacità di raccontare e la forza di coinvolgere. Con Schiraldi una formazione di ottimi musicisti, che in queste canzoni hanno trovato un affiatamento eccezionale, sempre al servizio della riuscita di ogni singola composizione, cantata in dialetto triestino.

Ago 05

TEATRO – martedì 16 agosto ore 21.00
MASTICA E SPUTA

di Pino Roveredo

Reading Musicale
Produzione Bonawentura
Con la compagnia del Pupkin Kabarett
Laura Bussani, Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi
Riccardo Morpurgo – piano
Stefano Bembi – Fisarmonica

La sofferenza, la rabbia, l’emarginazione ma anche l’ironia e il gioco dell’ultimo libro di racconti del grande autore triestino. Pino Roveredo ha concesso agli amici del Pupkin Kabarett di provare a cimentarsi con il suo ultimo libro che prende il titolo da un verso del grande Fabrizio DeAndré. “Mastica e sputa” è infatti la rabbia da masticare e sputare verso l’indifferenza e la distrazione degli uomini e di Dio ma che tanto spesso va a braccetto col riso, col lato comico e ironico della vita che Roveredo ha spesso incontrato mentre camminava sul lato meno soleggiato della strada. Pino Roveredo, che si definisce anche un “autista” di storie più che un autore, questa volta sembra aver deciso di provare a salire in macchina con quei “picchiatelli” del Pupkin per provare a vedere dove li condurrà questo strampalato e bellissimo viaggio di musica, parole e emozioni.

“Mastica e Sputa” è uno spettacolo della rassegna Trieste estate 2016 organizzato dal Comune di Trieste che viene ospitato a Lunatico Festival.

La serata si apre alle 19 con gli aperitivi musicali a cura di Radio Fragola

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