Ludovica

Un seme può volare
E se diventi farfalla al Lunatico Festival – dal 14 al 17 luglio
Parco di San Giovanni – Trieste
ingresso gratutito su prenotazione

“Un seme può volare” apre il Lunatico Festival con una intera settimana dedicata ai più piccoli e alle loro famiglie. Una serie di appuntamenti ad ingresso gratuito: 4 laboratori, 2 serate di approfondimento e 1 mostra diffusa, il cui fil rouge è il diritto al gioco e la ripartenza delle progettualità per l’infanzia e la scuola. Curatore delle serate è Luca Gabrielli, coordinatore del progetto E se diventi farfalla per la cooperativa La Collina che spiega:

“Un seme può volare” è la frase evocativa di uno dei bambini che quest’anno ha partecipato ai laboratori nelle scuole. Una frase che non è stata solo il titolo per un disegno ma è diventata per noi la linfa per nutrire le radici del nostro progetto e ripartire con foglie più forti e nuove da questo periodo di grande incertezza per il settore educativo in Italia.”

L’educazione e la scuola sono al centro di una grande discussione nazionale in questa fase di ripartenza. Può il distanziamento sociale diventare l’occasione per ripensare gli spazi pubblici ed educativi nel nome del diritto al gioco? La risposta è “Un seme può volare”: una settimana dove la creatività e la socialità sono il fulcro di nuovi ragionamenti e iniziative pubbilche e nazionali.

Il programma:

Si parte martedì 14 luglio con i laboratori per bambine e bambini dai 3 ai 6 anni: Lucciole per lanterne. Da martedì 14 a venerdì 17 luglio dalle 17 alle 19 quattro laboratori creativi gratuiti per scoprire la danza delle lucciole e costruire insieme a loro delle magiche lanterne attraverso un kit colorato!

I laboratori prevedono un numero massimo di partecipanti (5). Gli orari di ingresso ed uscita saranno accordati al momento dell'iscrizione secondo i protocolli di sicurezza previsti dalle vigenti normative. Iscrizione obbligatoria via e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefono 329 1977795 da lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00

Mercoledì 15 luglio alle 19 apre la mostra diffusa Semini d’inverno, che ripercorre le tappe fondamentali del laboratorio “Semini d’inverno”, un percorso che ha coinvolto le bambine e i bambini delle scuole di infanzia del Comune di Muggiadurante l’anno scolastico appena finito. Che cos’è un seme? A che cosa serve? A partire da queste domande i bambini hanno elaborato i loro semi personali, custodi di sogni e aspettative, colori e forme differenti. Fino al 15 settembre sarà possibile visitare “Semini d’inverno” all’interno del bar ristorante Il Posto delle Fragole, secondo gli orari di apertura, e negli spazi espositivi esterni del Parco di San Giovanni.

“Un seme può volare” non si ferma qui. Il programma infatti interseca il Lunatico Festival anche con due serate. Un modo per approfondire con il pubblico in sala i temi della ripartenza, dell’uso dello spazio pubblico in chiave educativa.

Giovedì 16 luglio ore 21.30 "La grammatica della ripartenza" una serata per ragionare sulla ripartenza delle progettualità per l'infanzia. Sul palco del Lunatico Festival Luca Gabrielli de La Collina e Alessandra Falconi responsabile delle attività del Centro Alberto Manzi. In collegamento i partner di E Se diventi Farfalla, progetto culturale ed educativo contro il disagio e le povertà educative per 140.000 bambini e bambine in Italia.

Venerdì 17 luglio ore 21.30 "DAPPERTUTTO - spazio pubblico, scuola e diritto al gioco" Luca Gabrielli e Alessandra Falconi insieme ad Alberta Basaglia, psicologa e vicepresidente della Fondazione Franca e Franco Basaglia, e ad Andrea de Chirico, designer a km0 con il progetto Superlocal, conducono una serata sui temi del diritto al gioco e della rivitalizzazione dello spazio pubblico. La riorganizzazione in corso dell’attività didattica sta cambiando i luoghi dell’educazione e gli spazi delle scuole. Il distanziamento sociale può diventare opportunità per ridefinire questi spazi. Nel corso della serata saranno presentati alcuni progetti di rigenerazioni di spazi educativi.

Le serate si svolgono nello spazio esterno dietro il Teatrino Franca e Franco Basaglia, in caso di pioggia all’interno del Teatrino. Ingresso gratuito su prenotazione. Per informazione e prenotazioni è possibile scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

“E se diventi farfalla”: un progetto culturale ed educativo contro il disagio e le povertà educative per 140.000 bambini e bambine in Italia. Ad affrontare positivamente le avversità della vita, si comincia da piccoli con creatività e con metodi didattici adeguati che sviluppino talenti e creino opportunità.

Per questo nasce “E se diventi farfalla”, un progetto selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che sperimenta in 9 regioni italiane (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Veneto, Basilicata, Toscana) la creatività come risorsa per combattere la povertà educativa.

ALBERTA BASAGLIA
Psicologa, da anni lavora sulle tematiche legate al contrasto della violenza di genere e di tutte le discriminazioni; proponendone anche una lettura per l’infanzia. In particolare, per il Comune di Venezia, ha dato vita al Centro donna/Centro antiviolenza e ha promosso gli interventi della stessa amministrazione in ambito di politiche giovanili e pace. È vicepresidente della Fondazione Franca e Franco Basaglia.
Per Feltrinelli nel 2014 ha pubblicato Le nuvole di Picasso, mentre nel 2018 con Giulietta Raccanelli per Baldini+Castoldi I rintocchi della marangona.

ANDREA de CHIRICO
Giovane designer romano trapiantato a Bolzano. Ha studiato all’ISIA di Roma e alla Design Academy di Eindhoven e collabora come ricercatore con la Facoltà di Design e Arti di Bolzano. I suoi lavori sono stati esposti al Design Museum di Londra, alla Triennale Design Museum e alla Z33 House for Contemporary Art. Il suo progetto Superlocal è un network globale che promuove la produzione locale. E’ un database aperto di oggetti di uso comune, e fornisce ai consumatori l’accesso a un sistema per produrre oggetti pratici utilizzando tecniche artigianali sia digitali che tradizionali. Andrea propone uno scenario di produzione alternativo, occupandosi della linea di produzione e dello sviluppo degli oggetti. Dopo aver mappato tutte le risorse locali ed essere entrato in contatto con i fornitori e artigiani, viene attivata la produzione. Per questo il design dell’oggetto è strettamente collegato con il contesto da cui viene generato. La forma segue il suo contesto. Superlocal si sviluppa considerando l’infrastruttura cittadina come il nastro trasportatore di nuove linee produttive locali. In altre parole il sistema si basa su un network composto da vari elementi in costante mutamento: naturali, umani, socali e creativi. L’obiettivo è di espandere l’economia locale e di incentivare la conoscenza delle comunità urbane rispetto a ciò che si trova nelle loro vicinanze.

ALESSANDRA FALCONI
È responsabile delle attività del Centro Alberto Manzi dedicato al famoso maestro di “Non è mai troppo tardi”, trasmissione televisiva che andò in onda in Rai dal 1960 al 1968; si occupa dei progetti del Centro Zaffiria collaborando con scuole di ogni ordine e grado in varie Regioni italiane. Sperimenta un approccio educativo alla tecnologia che cerca di coniugare il Metodo Bruno Munari con l’approccio pedagogico del maestro Manzi e della pedagogia attiva. Con Italiantoy, propone materiale educativo e giochi di design anche in Germania, Francia e Giappone.

Tornano i laboratori di E Se diventi farfalla al Parco di San Giovanni di Trieste con "Lucciole per lanterne!" quattro appuntamenti gratuiti per bambine e bambini dai 3 ai 6 anni al Parco di San Giovanni di Trieste. 
Da martedì 14 luglio a venerdì 17 luglio dalle 17 alle 19 scopriamo la danza delle lucciole e costruiamo insieme a loro delle magiche lanterne attraverso un kit colorato!

Nel rispetto delle vigenti normative le attività prevedono un numero massimo di partecipanti. Gli orari di accoglienza e riaffido sono concordati con la segreteria organizzativa.

Iscrizione obbligatoria scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o chiamando la segreteria al 3291977795. Orari di segreteria: lunedì - venerdì 14.00 - 16.00

Tutte le attività sono offerte gratuitamente grazie al progetto "E se diventi farfalla", un progetto selezionato "Con i bambini" nell'ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa, rivolto a bambini dai 0 ai 6 anni, famiglie e comunità educante.

Da sabato 27 giugno 2020, presso il Museo d’Arte Moderna Ugo Carà di Muggia, è visitabile la mostra “Germi di forma”, personale dello scultore muggesano Villibossi, curata da Massimo Premuda e organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia, per festeggiare gli ottant’anni dell’artista. La mostra presenta sculture e disegni recenti ed è corredata da un catalogo che ripercorre la vita e la ricerca artistica dello scultore dalla metà degli anni Sessanta ad oggi, attraverso le numerose partecipazioni a prestigiosi simposi internazionali di scultura in tutta Europa e attraverso testi storici di Stelio Crise, Sergio Molesi e Giulio Montenero, per arrivare alla produzione su legno dell’ultimo decennio. Nel volume, oltre a un ricco apparato biografico e bibliografico, sono riportati molti pensieri e riflessioni di Villibossi sul duro lavoro dello scultore, e si apre con un sentito augurio da parte del Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Muggia, Laura Marzi: “Una grande mostra per celebrare gli ottant’anni dello scultore Villibossi è sicuramente un’occasione straordinaria per presentare le più recenti sculture e opere su carta dell’artista a dimostrazione della sua inesauribile creatività, ma è anche un’occasione imperdibile per raccontare la sua ricerca artistica così intimamente legata alla sua vicenda umana.

I servizi di accoglienza al pubblico e l'ideazione del catalogo sono a cura della coopertaiva sociale La Collina

Una personale molto attesa per celebrare la carriera di un artista muggesano che, con le sue numerosissime partecipazioni a prestigiosi simposi internazionali di scultura, con gli importanti premi vinti e con le monumentali commissioni pubbliche e private in tutta Europa, ha portato, dalla metà degli anni Settanta fino ad oggi, il nome di Muggia ben oltre i confini nazionali.”

La mostra presenta una ventina di sculture recenti di grandi dimensioni su legno, ma anche su pietra e marmo, a cui vengono affiancati significativi disegni dell’ultimo decennio che integrano il mondo e la poetica dell’artista, e anche tanti bozzetti in terracotta funzionali alla produzione delle sculture in esposizione. La personale si prefigge il compito di rileggere il rapporto fra disegno e scultura nel percorso dell’artista e intende approfondire i temi propri della ricerca di una vita analizzando le sue fonti di ispirazione, in primis la natura in tutte le sue declinazioni. Così Massimo Premuda, curatore della mostra, investiga la figura e la poetica dell’autore: “Pensare a Villibossi, equivale a pensare alla scultura. In particolare, ci piace immaginarlo come un “pellegrino internazionale della pietra”, per riprendere la definizione di Sergio Molesi, intento a ripercorrere le sue numerose partecipazioni a simposi internazionali di scultura in tutta Europa dalla metà degli anni Settanta ad oggi.
Una vita dedicata alle arti plastiche sotto tutte le loro possibili declinazioni, dalla pietra, sua materia d’elezione, fino al legno, sempre più investigato negli ultimi anni. Una rigorosa ricerca artistica di oltre cinquant’anni che proprio nella profonda relazione con la natura e con l’altro da sé trova le sue forme più alte, partendo da una rispettosa osservazione dell’elemento naturale e del materiale organico di cui è intrinsecamente composto, e che genera potenti opere capaci di coniugare e far convivere con esiti felicissimi la spinta naturale e l’intuizione razionale, modellando sculture in cui l’apparente contrasto tra forma e materia sembra mediato dalla natura stessa.
Che Villibossi sia un raffinato scultore e un acuto disegnatore già lo sappiamo, ma ciò che ci interessa investigare in questa mostra, fra sculture e disegni dell’ultimo decennio, è innanzitutto il rapporto fra queste due tecniche nel caso di un artista che è riuscito ad eccellere in entrambe. Si potrebbe cadere facilmente nell’errore di considerare i suoi disegni solo schizzi preparatori, ma si tratta invece di opere autonome e indipendenti nell’euritmica poetica tipica dell’autore. La mostra si propone dunque di superare questa chiave di lettura per valorizzare segni e colori dell’artista, e il secondo punto da indagare è proprio l’estrema coerenza di una ricerca artistica priva di contraddizioni che, dai primi lavori della metà degli anni Sessanta ad oggi, è sempre riuscita a restare in equilibrio fra natura e artificio, organico e razionale, carnalità e astrazione allusiva. […]
La ricerca recente di Villibossi è così ambientata in un’eterna primavera in cui, in una sorta di biomorfismo, viene scandito il tempo vitale dei cicli naturali fra infiorescenze ed effervescenze vegetali, e in cui l’artista, assecondando i ritmi dell’universo, genera dalle materie prime, quali carta, legno e pietra, quei germi di forma propri del suo immaginario.”

Sabato 27 giugno 2020, verranno proposte 4 visite guidate con l’artista alle ore 10.30, 11.30, 17.30 e 18.30 per incontrare l’autore e confrontarsi sulle opere in mostra. Per consentire a tutti di godere della mostra in sicurezza, il pubblico verrà contingentato in gruppi da 18 persone previa prenotazione obbligatoria, scrivendo un’email all’Ufficio Cultura Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., o telefonando allo 040 3360340.
La mostra potrà essere visitata a ingresso libero fino a domenica 16 agosto 2020 con il seguente orario: venerdì dalle 17 alle 20, sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, domenica e festivi dalle 10 alle 13.

Ricordiamo infine che i Musei comunali di Muggia hanno riaperto le porte al pubblico dai primi di giugno nel rispetto delle linee guida per contenere il rischio epidemiologico nei musei e nei luoghi della cultura, con nuovi orari e nuove modalità d’accesso.
La prima novità è il cambio degli orari di apertura al pubblico dei musei che vanno a concentrarsi nel weekend e che godono di orari di visita più ampi. Nello specifico il Museo Carà rispetta i seguenti orari: venerdì dalle 17 alle 20, sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, domenica e giorni festivi dalle 10 alle 13.
All’interno dei musei vanno osservate semplici regole che ormai ben conosciamo: si indossa sempre la mascherina e anche i guanti se si sfogliano i cataloghi del bookshop, si possono igienizzare le mani in entrata, si rispetta la distanza di sicurezza di 1m con gli altri visitatori, a eccezione delle famiglie o dei congiunti, e infine si accede ai servizi igienici uno per volta. Inoltre, per garantire il distanziamento interpersonale del pubblico, potranno accedere contemporaneamente al Museo Carà 18 visitatori. È prevista infine anche una nuova modalità d’accesso con la possibilità di prenotare la visita, telefonando allo 040 3360340 o scrivendo un’email all’Ufficio Cultura Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

info e prenotazioni
Comune di Muggia - Assessorato alla Cultura
040 3360340 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.benvenutiamuggia.eu - www.comune.muggia.ts.it

Dalla prossima settimana riprendono i laboratori di comunità con gli abitanti del rione Borgo Ex Fonderia di Muggia.  Per progettarli siamo partiti da uno dei gesti più conviviali e sociali che ci sono mancati durante il lockdown: prendere un caffè e scambiarsi idee e opinioni.  "Il caffè è sempre una buona idea" è un percorso strutturato da due moduli ciascuno di 12 ore: il primo, tenuto da Martina Andriolli, ha come obiettivo riattivare i processi partecipativi della microarea, finalizzato ad attrbuire una dimensione narrativa, estetica e una funzione educativa ai luoghi collettivi.  La proposta innovativa e visionaria è quella di trasformare uno spazio del rione in un vero e proprio ambiente educativo attraverso un approccio ecologico in grado di collegare i pattren istituzionali, i fabbisogni, le competenze e ilpatrimonio di esperienze degli abitanti. Il secondo, a cura di Luca Gabrielli, Lucia Vazzoler e Daria Tommasi, è un percorso espressivo di pittura attraverso l'utilizzo del caffè per l'ideazione libera di immagini naturalistiche. Un workshop dove la dimensione estetica e ludica si unisce alla funzione educativa delle immagini.

I due percorsi sono parte del progetto nazionale “E se diventi farfalla”, un’iniziativa selezionata da Con i bambini Impresa Sociale ONLUS attraverso il Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.

Un caffè è sempre una buona idea 1 

15/06/2020 16 - 18
19/06/2020 10-12
22/06/2020 16 - 18
26/06/2020 10- 12
29/06/2020 16 - 18
03/07/2020 10 - 12


Un caffè è sempre una buona idea 2
15/06/2020 14 -16
19/06/2020 16 - 18
22/06/2020 14 - 16
26/06/2020 16 - 18
29/06/2020 14 - 16
03/07/2020 16 - 18

I laboratori sono gratuiti e si tengono nel piazzale di Via dei Meccanici a Muggia.

Maggiori informazioni sul progetto e sugli eventi "E se diventi farfalla": www.lacollina.org | tel: 3291977795 | mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La Cooperativa La Collina sostiene e supporta anche quest'anno il festival IT.A.CÀ VIAGGIATORI E MIGRANTI. Il festival di turismo responsabile si è tenuto per la prima volta anche in FVG a settembre 2019 dove abbiamo affrontato il tema della Restanza. Quest'anno il tema del festival è la BIO-DIVERSITÀ, un tema che riguarda non solo l'ambito ecologico, ma in primis la società globale e il sistema socio-economico dominante.
Nonostante il periodo di difficoltà, da alcune settimane IT.A.CÀ ha iniziato il suo percorso virtualmente permettendoci di ascoltare molteplici voci in grado di mostrarci le bellezze del nostro Paese. Diversi sono i punti di vista e i dibattiti aperti. La fortuna, forse, di questo nuovo modo di viaggiare virtualmente, è quella di poter andare a rivedere tutte le dirette svolte sino ad ora! Le trovate sulla loro pagina fb: https://www.facebook.com/itacafestival/ mentre sul loro sito trovate la storia di questo festival e di tutti coloro che ne fanno parte ma soprattutto come, da ormai più di 10anni, camminano insieme www.festivalitaca.net.

Bio-Diversità significa molto per noi e per questo, insieme a tutte le altre tappe, abbiamo provato a raccontare cosa significhi nel nostro territorio qui: https://www.festivalitaca.net/2020/05/viaggio-tra-la-bio-diversita-delle-tappe-2020/

La speranza è quella di poterci incontrare presto di persona, ma mentre lavoriamo insieme per riuscire a capire quale il miglior modo per conoscere la nostra bio-diversità, vi invitiamo a seguire l'ultima settimana di eventi online e di andare a vedere tutto quello che è stato raccontato nelle settimane passate!

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