Stampa questa pagina

Appunti da "Il parco incontra e racconta"

23 Aprile 2013 Scritto da 
  • dimensione font
parco-incontra-e-racconta4
"La cultura dell'offesa" è stato il titolo del terzo appuntamento del ciclo di incontri del mercoledì al Posto delle Fragole.
La violenza sulle donne è un problema culturale: Patrizia Romito (Università di Trieste), ospite mercoledì di Pino Roveredo moderatore e "padrone di casa" dell'evento, ha curato un libro in controtendenza nella nostra società patriarcale. "Madri (femministe) e figli (maschi)" racconta e riporta storie e dialoghi di madri e figli di ogni porzione di mondo, dal Quebec alla Francia all'Italia. L'educazione femminista e il rapporto con il mondo della "dominazione maschile", "la responsabilità degli uomini nel mantenimento di questo sistema o nel suo sovvertimento" ne sono il filo conduttore. Ecco che la discussione intorno al problema dell'offesa nei confronti della donna non si limita alla constatazione preoccupante, a un elenco crescente e allarmante dei casi di violenza, ma si spinge più in là, alla ricerca delle cause e di una possibile prevenzione nella formazione e nella crescita, nella scuola, nella consapevolezza critica degli stereotipi del mondo che ci circonda. "Ci si può abituare all'emozione e alla rabbia", la si può appiattire nell'assuefazione alla sopraffazione, alla pornografia, al culto del possesso. Fondamentale è mantenere un punto di vista critico, dentro di sè, svilupparlo, essere consci di quello che vuole dirci il mondo in cui viviamo.

Beatrice Biggio (Goap centro antiviolenza di Trieste) definisce con alcuni aggettivi come "paura, vergogna, isolamento" lo stato d'animo di chi subisce violenze, siano uomini o donne. "Ci vogliono anni a lasciare la persona che commette violenza, è una contrattazione continua con la propria vita, una questione che riguarda la propria sopravvivenza e il momento più pericoloso è quando si tagliano i rapporti, è lì che si è maggiormente esposti al rischio". Una tragica constatazione è il fatto che i colpevoli raramente vengono giudicati tali e condannati.

Inequivocabili segni di appartenenza a una società "maschilista" sono certo la venerazione della giovinezza, della bellezza, l'uso del corpo (il cosiddetto modello Ruby), ma anche le sentenze di certi paesi "sull'eccezione allo stupro coniugale". E' la denuncia di Gabriella Taddeo (Consigliera di parità della Provincia di Trieste), che ricorda anche come il verde dell'ex ospedale psichiatrico in cui siamo immersi era un tempo luogo di barbarie soprattutto commesse nei confronti delle donne. Racconta un po' la sua storia ai tempi di Basaglia e del suo incontro con Giovanna Galllio, psicologa e ricercatrice, delle sue lotte contro la realtà e la sofferenza psichiatrica. Un episodio su tutti: le discussioni tra infermieri donne e infermieri uomini su chi spettassero i lavori domestici e il compito di rifare i letti. Denuncia sofferenze psichiatriche devastanti all'interno dei manicomi.

L'intervento delle tre relatrici è ad ampio raggio e coinvolge tantissimi aspetti della società e del mondo in cui viviamo. Il rispetto per la diversità dell'altro, per la libertà, il diritto alla scelta, al rifiuto, a fare uso buono o cattivo del proprio corpo, all'amore, sono valori imprescindibili.
Chi ha partecipato alla discussione dell'altra sera, sicuramente ha tratto preziosi stimoli, la speranza di farne tesoro per la propria crescita: il dialogo aiuta e aiuta tanto chi si sforza di conoscere punti di vista diversi, chi cerca di tenere in allenamento la propria curiosità.
Sempre con il desiderio di apertura al confronto vi invitiamo a partecipare al prossimo appuntamento de "Il Parco Incontra e racconta", mercoledì 24 aprile, che verterà su una tematica differente, ma di grande interesse soprattutto per i giovani, ovvero la scelta universitaria.
Il Rettore dell'Università di TriesteFrancesco Peroni, discuterà del valore dello studio universitario con Margherita Quaia, studentessa del Liceo scientifico "Galileo Galilei" di Trieste e con Tommaso Gandini, studente del Liceo classico "Dante Alighieri" di Trieste.

 

Ultima modifica il Martedì, 23 Aprile 2013 12:45