Stampa questa pagina

Magazzino delle Idee: la mostra di Gigetta Tamaro

28 Aprile 2017 Scritto da 
  • dimensione font

Dal 23 aprile fino al 2 luglio  al “Magazzino delle idee” in Corso Cavour, 2 a Trieste oltre cento opere di Gigetta Tamaro architetto. Titolo della mostra: “tu mi sposerai”, una nota scherzosa posta al margine di uno dei disegni in mostra. Le opere vanno dagli anni del Liceo Artistico a Venezia fino all'ultimo suo disegno, “Le porte d'Europa – vie di terra e di mare dei migranti”, per l'ultima iniziativa alla Stazione Rogers di Trieste, “Lampedusa beach”, di domenica 13 dicembre del 2015.

Il filo rosso che guida la narrazione di questi tre temi è il contrasto e l'attrazione tra le forme e tra le idee.

Prendendo le mosse da tre scritti di Gigetta Tamaro è stato scelto di declinare il tema della “città” sotto il titolo “Trieste una città per vecchi si/no”, il tema della “conoscenza” nel capitolo “la formazione artistica, gli amici, gli incontri, le mostre”, il tema de “la confusione dei linguaggi” ne “la bella confusione”.
L'intreccio, in pratica, è un groviglio in cui non ci sono rapporti di causalità diretta tra un “prima” e un “dopo”, non c'è una gerarchia tra le conoscenze e tra gli amici se non nel fatto che il mestiere dell'architetto comporta da una parte un fondamento umanistico, una organizzazione razionale delle azioni ma dall'altra vive della passione, nell'attesa magica della fusione alchemica. La creatività si manifesta con quella “mucha salivación” già descritta da Salvador Dalì.
Sono stati scelti per l'esposizione e per il catalogo solo disegni che documentano il momento della sua ricerca, in cui l'invenzione si misura con l'autocritica, spesso accennata con le notazioni scritte accanto al disegno.
Vengono esposti quasi cento originali in gran parte inediti, accompagnati da modelli, sculture, collagés, strappi, cartocci, fotografie.
I disegni di Gigetta Tamaro rimandano ad alcune importanti opere pubbliche da lei realizzate ma è stato scelto come motto dell'esposizione “tu mi sposerai” perché l'impasto che è la materia prima dell'architettura è la vita.

I servizi museali di biglietteria, accoglienza del pubblico e bookshop sono a cura della cooperativa sociale La Collina.