29/11/2014 Adnokronos

29 Novembre 2014 Scritto da 

Sabato 29 novembre 2015 – Adnokronos

Al Magazzino delle Idee da domenica 30 novembre “L’Europa in guerra. Tracce del secolo breve”, rassegna di opere d’arte e documenti sulla Grande guerra allestita nel Centenario. Trecento opere tra tele, tempere, disegni, acque-forti, diari, lettere censurate e documenti inediti “La mostra – spiega Maria Teresa Bassa Poropat, Presidente della Provincia di Trieste – ripercorre gli anni dal 1914 al 1918 ponendo al centro della narrazione l’uomo, i soldati e i tanti civili chiamati a confrontarsi con una tragedia fino ad allora mai immaginata. Così all’interventismo muscolare si sostituisce la ribellione, il lutto, la pazzia e la malattia, la ricerca di un conforto tra le righe delle tante lettere spedite dal fronte o dalle citta sempre più povere, l’intrecciarsi della quotidiana lotta per la sopravvivenza con l’urgenza di trovare sollievo nello spirito e nella fede, lo smarrimento della fine, quando dietro all’immensità dei morti, degli invalidi, dei giovani orfani, si mostra il frantumarsi di nazioni e imperi”. “Sono oli, scritti, grafiche, fotografie, sculture – aggiunge – a ricordare la sofferenza di una guerra le cui conseguenze si sono protratte ben oltre il 1918. Lontana da ogni magniloquenza, la rassegna diviene importante tappa di un percorso, dedicato alla storia del secolo breve seguito dalla Provincia di Trieste con diversi progetti e che, in questa occasione, conta sulla sinergia di altri enti, la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia Autonoma di Trento e la Fondazione Museo Storico del Trentino. L’Europa in guerra , nella lettura proposta da Piero Del Giudice, è una mostra intensa per i tanti significati, che non si risolve nella sola restituzione della drammaticita degli eventi poiché sollecita una riflessione su traumi spesso ancora irrisolti. Sarajevo diviene una città simbolo, ferita allora e martoriata anche più di recente. Il percorso si chiude così, con un confronto tra conflitti. Eppure quel paragone non si esaurisce nell’accettazione dell’accaduto, ma si offre quale chiave per guardare al futuro con una coscienza collettiva capace di superare l’offesa dell’odio perche retta dalla tolleranza, dal rispetto e da una volonta di convivenza possibile”. La ricerca e la scelta delle opere selezionate – Dix, Grosz, Kollwitz, Leger, Sironi, Balla, Sartorio, Brass, Levis, Lugli, Salvarani, Quarenghi fino a Depero, Scalarini, Helios Gagliardo, Guala, Mura e decine di altre presenze artistiche tra tele, tempere, disegni – indagano lo “schock” che questa guerra determina nell’arte accademica e “alta”. Si apre, con questa mostra, un drammatico capitolo di “arte di guerra” e si tenta una indagine sulle arti “basse” – di artigiani, contadini e operai di trincea – alzando sulle pareti vicino ai grandi artisti presenti, opere popolari quali ex-voto cui ricorrono sulla soglia della morte i soldati al fronte. Orari: lunedì, martedì, mercoledì: 9.30 – 13.30 giovedì: 9.30 – 17.00 venerdì: 15.30 – 19.30 sabato, domenica: 10.00 – 13.00 / 15.30 – 19.30 Ingresso gratuito

Autore: Comunicazione, Relazioni Esterne, URP