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Lug 06

Martedì 10 luglio ore 20.30 secondo appuntamento con il teatro al Lunatico Festival:  A-MEN gli uomini, le nuove religioni e altre crisi; di Walter Leonardi e Carlo Giuseppe Gabardini  con la regia di Walter Leonardi.

A-MEN è un racconto sempre in bilico fra ironia, dramma e poesia. Una contaminazione di linguaggi in un mix perfetto fra teatro di immagine (cuscini giganti trasparenti, ruote di bicicletta danzanti e burattini che fanno innamorare) e monologhi. Un racconto tanto visionario quanto realistico e attuale. A-MEN è uno spettacolo sulla crisi, intesa in tutte le sue sfaccettature. A-MEN è uno spettacolo che mette in scena la crisi, la crisi di un uomo, la crisi totale di tutto ciò in cui credeva di credere.
Durante uno stand-up, un attore comico si rende conto che non va mica bene, anzi, va proprio tutto parecchio male; prende atto della propria crisi davanti al pubblico e l’unica soluzione che gli viene in mente è quella di scappare dal palco. Questo spettacolo è il suo viaggio di riavvicinamento a una vita vivibile e forse anche al teatro.
A-MEN è uno studio sulla crisi esistenziale, crisi intesa soprattutto nel senso di cambiamento. A-MEN si interroga su quale strada prendere, cosa cercare sulla terra per farsi aiutare e come cercare di capire qualcosa di questo mondo sempre più complesso ed imprendibile. A-MEN parla di religioni vecchie e nuove, di spiritualità vecchia e nuova, di amore e morte, di come trovare un proprio posto nel mondo. A-MEN si nutre di crisi passate e in divenire, è dunque in costante cambiamento. Amen, ovvero: certamente. Il prodotto può dare dipendenza dal sogno.
“Walter Leonardi ha l'allegria contagiosa di un clown della parola, l'agilità stranita e impicciata di un acrobata buffo, la grazia leggera di un comico intelligente [...] Per raccontare di possibili crisi generazionali, disperate contraddizioni, infelici incontri sgarrupati, dubbi profondi, desideri e aspirazioni pronte ad andare in malora. Sorridendo però. Con mano felice Leonardi mette in scena anche la scoperta, o speranza, o intuizione che dir si voglia, di possibili, differenti serenità, riconquiste, pacifcazioni come per un Peer Gint del nostro tempo, ma più consapevole ...” Giulio Baffi – A Teatro
“...genialmente sospeso tra comicità e denuncia. Surreale, visionario, a tratti profondamente poetico, ricco di sorprese e di energia. Il palco diventa un grande specchio in cui poter rifettere le nostre insicurezze. Leonardi sorprende, commuove, diverte. ...Spettacolo interessantissimo, intelligente, sorprendente. Un viaggio nelle nostre incertezze, divertente e amaro, a ritmi sostenuti. Da vedere.”
Paolo Leone – Corriere dello spettacolo


WALTER LEONARDI, Attore, comico atipico. Preferisce le sit-com, alle classiche trasmissioni “vetrina” dei comici. Preferisce il teatro ai locali di cabaret per i suoi spettacoli comici. Preferisce i locali di cabaret ai teatri per i classici. È professionista dal ’94 e ha lavorato, tranne che nel circo, in tutti gli ambiti dello spettacolo: teatro, cinema, televisione. Tra gli altri ha lavorato, in Italia e all'estero, con: G.B.Corsetti, M. Martone, Urs Egger, C. Mazzacurati, D. Ferrario, Paolo Rossi, Serena Dandini. Attore nei video de Il Terzo Segreto di Satira, ha collaborato con Caterpillar, trasmissione di punta di RADIO RAI2, producendo, scrivendo e interpretando la Web Serie Chiacchierpillar, primo road movie della radio italiana. Fa parte del cast fisso di Meggie e Bianca in onda da settembre su RAI GULP. Stand-up comedian italiano ante litteram , è in perenne tour con i suoi spettacoli: A-MEN, Ti Parlerò D’amor, Chiacchierpillar-Live | Fondamentalmente Avevamo Voglia Di Vederci .... Walter odia gli egoisti e chi non parla di lui.
CARLO GIUSEPPE GABARDINI è attore, autore e sceneggiatore diplomato alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Fra le altre cose, ha scritto: monologhi di teatro civile (Acqua Porca. Storia dell’ACNA di Cengio; Giulio Cesare); per il teatro ha scritto spettacoli per Paolo Rossi, Sabina Guzzanti, Enrico Bertolino. Nel 2014 è Interprete, insieme a Francesco Pannofino e Roberto Citran, nel film Patria di Felice Farina, tratto dall'omonimo libro di Enrico Deaglio, in concorso alle Giornate degli autori alla Mostra del Cinema di Venezia 2014 (in uscita nelle sale). Per la TV è attore e autore di Piloti e cameracafé (Italia1, 2001- 2011) in cui interpreta il ruolo di Olmo e della serie Divano Football Club (andata in onda su Sky). E' stato autore della seconda edizione di Crozza, Italia (La7); per il cinema ha scritto due cortometraggi: In tram, vincitore del NICE festival di NewYork; e 1937, flm selezionato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia (2008); conduce in Radio Si Può Fare, insieme a Alessio Maurizi su Radio 24; e dopo aver scritto una lettera aperta “Non sentiamoci in colpa, si può essere gay e felici”, pubblicata sulla prima pagina di LaRepubblica il 31 ottobre 2013, realizza il video “La marmellata e la Nutella: ci si innamora di chi ci si innamora” inaugurando il suo canale youtube, record di visualizzazioni. Ha scritto la prefazione del libro Trevor, di James Lecesne, uscito per Rizzoli il 1 ottobre 2014, e a marzo è uscito per Mondadori il suo libro Fossi in te io insisterei. Dal 2011 è assiduo twittatore come @carlogabardini.

Lug 05

 

6 e 7 luglio: due giorni con quattro autori del fumetto italiano. Si parte raccontando come l’arte salva dalla guerra con Laura Scarpa, passando attraverso lo spettacolo di disegno dal vivo di Officina Infernale per arrivara al mito senza tempo di Corto Maltese con Boris Battaglia. Dediche, book review e piccolo mercatino dell’editoria indipendente. Presenta gli appuntamenti Claudio Calia.

Dopo avere scandagliato nel 2017 il rapporto tra fiction e biografia, tra realtà e narrazione, il tema sottotraccia dell'edizione di quest'anno è puntare il riflettore sull'editoria indipendente, tra piccoli editori e autoproduzioni, con un piccolo occhio di riguardo alla rinascita della critica fumettistica.

Per questo gli appuntamenti prevedono un incontro con Laura Scarpa, vero pezzo di storia del fumetto italiano che festeggia nel 2018 i 40 anni di carriera, che presenta il suo ultimo libro, "War Painters (1915 - 1918) Come l'arte salva dalla guerra", edito dalla sua agguerrita Associazione Culturale "Comic Out", passando per il "Corto. Sulle rotte del disincanto prattiano", edito dalla combattiva Armillaria e scritto da Boris Battaglia, un saggio che ribalta tutti i luoghi comuni su Corto Maltese e guarda all'opera di Hugo Pratt attraverso una originale prospettiva filosofica. A coronare il tutto, una performance di disegno dal vivo di Officina Infernale, autore esplosivo il cui "Warhol. L'intervista" edito da BeccoGiallo è solo la punta più visibile di una interminabile e prolifica creazione di autoproduzioni allucinate e allucinanti. Come tutti gli anni, a presentare il tutto Claudio Calia, autore di graphic journalism e divulgatore del linguaggio del fumetto.

Venerdì 6 luglio 

ore 16.00 

Book Review con gli autori

Ore 19.00

Presentazione: War Painters (1915 – 1918) Come l'arte salva dalla guerra di Laura Scarpa (Edizioni Comicout)

Nata a Venezia nel 1957, si trasferisce a Milano e quindi a Roma. È autrice di fumetti, illustratrice, editor e docente a varie scuole e della sua Scuola di Fumetto online. Come autrice ha scritto e disegnato storie su per le più note riviste italiane, da «Linus» a «Il Corriere dei Piccoli», «Snoopy», «Lupo Alberto Magazine», «Blue», «Mondo Naif» e «Internazionale», e alcuni libri, è del 2017 Sous les étoiles. per Delcourt. War painters 1915-1918 Come l'arte salva dalla guerra, per ComicOut. Pubblica una vignetta settimanale "Visto da Laura" su «La Prealpina», quotidiano di Varese. Per il web, disegna Caffè a colazione, e pubblica sulla rivista digitale «Aces Weekly», diretta da David Lloyd. Come editor ha curato da «il Corriere dei Piccoli» a «Blue» e «ANIMAls» e dirige il magazine «Scuola di Fumetto». Scrive saggi e testi di didattica, come Hugo Pratt – le lezioni perdute. Presiede l’Associazione Culturale ComicOut, che si occupa della diffusione e studio del fumetto.

A seguire aperitivo con l'autrice con le selezioni di Kwalaman Selecter

Ore 20.00

Officina Infernale laboratorio K b/w session 02 - Spettacolo di disegno dal vivo di Officina Infernale

Andrea Mozzato è nato a Padova nel 1970. Si muove tra grafica, pittura e fumetto dalla metà degli anni 90. Ha frequentato la Scuola del fumetto di Milano. Ha collaborato negli anni 90 con Bompiani, Mondadori e altri editori come illustratore. Ha partecipato a: Nixon, la Scimmia magazine, Sherwood Comix, Lamette comix in La Guida illustrata al Frastuono più Atroce, Antifanzine, Bizarro Magazine, Puck Comic Party, Puck Apocalypse Bubka, Mr. Mango, La Morte ti fa Belva. Nel 2017 ha disegnato "Warhol. L'intervista" (BeccoGiallo) su sceneggiatura di Adriano Barone.

 

Sabato 7 luglio

ore 16.00 

Book Review con gli autori

Ore 19.00 

Presentazione: Corto Sulle rotte del disincanto prattiano di Boris Battaglia

(Armillaria Edizion)i

Boris Battaglia ha pubblicato due saggi sul fumetto, La carne e la carta (Sfregi, 1995) e Il peso del fumo (autoprodotto, 2016), e un oggetto indefinito dove racconta di storie di boxe: Pugni (Becco Giallo, 2015). Con Armillaria ha anche pubblicato Gainsbourg. Niente è già tanto. Ha fondato con otto amici, nel lontano 1998, la casa editrice di fumetti Rasputin! Libri che oggi non esiste più.

A seguire aperitivo con l'autore e le selezioni di Kwalaman Selecter

ore 21 

concerto Sex Pizzul

Sex Pizzul, ovvero l’unione impossibile di calcio e musica. Francesco D’Elia e Simone Vassallo (entrambi già con Samuel Katarro/King of the Opera), per ammazzare la calura agostana fiorentina, decidono di impiegare gli ultimi giorni di vacanza chiudendosi in cantina e cercando di suonare con un vecchio synth e una batteria da battaglia. I due notano che il risultato, anarchico ma dall’impronta ritmica ben marcata, si sposerebbe benissimo con gli highlight calcistici della domenica sera. Nasce allora l’interrogativo: si può suonare come si scende su un campo di calcio? Può il calcio assurgere a specifico immaginario di fondo di una forma musicale?

Man mano, i due si convincono che tutto ciò sia possibile, ma serve una compagna fidata per forgiare il sound definitivo: Irene Bavecchi è dunque subito della partita, nonostante il calcio lo sopporti solo in compagnia delle birrette.

Si arriva così al manifesto calcistico in forma di musica, un'unione - evidentemente possibile - tra questi due mondi a cui fa da suggello la scelta del nome della band: omaggio ad un nume tutelare del calcio italiano - Bruno Pizzul, storico telecronista RAI che ha commentato le partite della nazionale dall' '86 al 2002 segnando con la sua voce e il suo stile la memoria di alcune generazioni – fuso con il nome della band anarchica per eccellenza.

Nascono per raccontare del calcio veri, verosimili e falsi miti, senza alcun intento nostalgico, tenendo presente che è solo un gioco, sebbene alle volte terribilmente serio; e, sotto il profilo puramente musicale, cercando di affrontarlo appunto giocando (o suonando, che è la stessa cosa). Anarchia vuol dire senz’altro improvvisazione, dalla quale sono nati i brani di questo disco; movimento, ossia parti ritmiche in primo piano; dinamismo, perché il calcio oggi si gioca così e perché ogni tanto si può anche ballare; divertimento, perché del calcio questo è il senso più genuino. Si potrebbe denominare mundial disco punk o match-rock. Resta il fatto che l’approccio è sporco ed essenziale: un synth distorto, un basso aggressivo, una batteria tribale e tre non cantanti alle voci. Nessun campionamento o sovraincisioni: nudi e crudi, punk è e punk rimane.

 

CLAUDIO CALIA

Con BeccoGiallo ha trasposto a fumetti tematiche importanti e attualissime come la politica, l’inquinamento, il movimento no-TAV e i centri sociali; in Leggere i fumetti ha raccontato un’altra delle passioni della sua vita attraverso le letture che ne hanno influenzato narrazione e gusto estetico. Affianca all’attività di fumettista quella di divulgatore del linguaggio del fumetto.

Tra i primi autori italiani di Graphic Journalism, per realizzare il suo ultimo libro, Kurdistan. Dispacci dal fronte iracheno, ha soggiornato in Iraq per due settimane accanto agli operatori umanitari della ONG “Un ponte per…”.

venerdì 6 luglio dalle 16
sabato 7 luglio dalle 16

Due giorni con quattro autori del fumetto italiano. Si parte raccontando come l’arte salva dalla guerra con Laura Scarpa, passando attraverso lo spettacolo di disegno dal vivo di Officina Infernale per arrivara al mito senza tempo di Corto Maltese con Boris Battaglia. Dediche, book review e piccolo mercatino dell’editoria indipendente. Presenta gli appuntamenti Claudio Calia.

Dopo avere scandagliato nel 2017 il rapporto tra fiction e biografia, tra realtà e narrazione, il tema sottotraccia dell'edizione di quest'anno è puntare il riflettore sull'editoria indipendente, tra piccoli editori e autoproduzioni, con un piccolo occhio di riguardo alla rinascita della critica fumettistica.

Per questo gli appuntamenti prevedono un incontro con Laura Scarpa, vero pezzo di storia del fumetto italiano che festeggia nel 2018 i 40 anni di carriera, che presenta il suo ultimo libro, "War Painters (1915 - 1918) Come l'arte salva dalla guerra", edito dalla sua agguerrita Associazione Culturale "Comic Out", passando per il "Corto. Sulle rotte del disincanto prattiano", edito dalla combattiva Armillaria e scritto da Boris Battaglia, un saggio che ribalta tutti i luoghi comuni su Corto Maltese e guarda all'opera di Hugo Pratt attraverso una originale prospettiva filosofica. A coronare il tutto, una performance di disegno dal vivo di Officina Infernale, autore esplosivo il cui "Warhol. L'intervista" edito da BeccoGiallo è solo la punta più visibile di una interminabile e prolifica creazione di autoproduzioni allucinate e allucinanti. Come tutti gli anni, a presentare il tutto Claudio Calia, autore di graphic journalism e divulgatore del linguaggio del fumetto.



Venerdì 6 luglio 

ore 16.00 
Book Review con gli autori

Ore 19.00
Presentazione: War Painters (1915 – 1918) Come l'arte salva dalla guerra di Laura Scarpa (Edizioni Comicout)
Nata a Venezia nel 1957, si trasferisce a Milano e quindi a Roma. È autrice di fumetti, illustratrice, editor e docente a varie scuole e della sua Scuola di Fumetto online. Come autrice ha scritto e disegnato storie su per le più note riviste italiane, da «Linus» a «Il Corriere dei Piccoli», «Snoopy», «Lupo Alberto Magazine», «Blue», «Mondo Naif» e «Internazionale», e alcuni libri, è del 2017 Sous les étoiles. per Delcourt. War painters 1915-1918 Come l'arte salva dalla guerra, per ComicOut. Pubblica una vignetta settimanale "Visto da Laura" su «La Prealpina», quotidiano di Varese. Per il web, disegna Caffè a colazione, e pubblica sulla rivista digitale «Aces Weekly», diretta da David Lloyd. Come editor ha curato da «il Corriere dei Piccoli» a «Blue» e «ANIMAls» e dirige il magazine «Scuola di Fumetto». Scrive saggi e testi di didattica, come Hugo Pratt – le lezioni perdute. Presiede l’Associazione Culturale ComicOut, che si occupa della diffusione e studio del fumetto.

A seguire aperitivo con l'autrice con le selezioni di Kwalaman Selecter

Ore 20.00
Officina Infernale laboratorio K b/w session 02 - Spettacolo di disegno dal vivo di Officina Infernale
Andrea Mozzato è nato a Padova nel 1970. Si muove tra grafica, pittura e fumetto dalla metà degli anni 90. Ha frequentato la Scuola del fumetto di Milano. Ha collaborato negli anni 90 con Bompiani, Mondadori e altri editori come illustratore. Ha partecipato a: Nixon, la Scimmia magazine, Sherwood Comix, Lamette comix in La Guida illustrata al Frastuono più Atroce, Antifanzine, Bizarro Magazine, Puck Comic Party, Puck Apocalypse Bubka, Mr. Mango, La Morte ti fa Belva. Nel 2017 ha disegnato "Warhol. L'intervista" (BeccoGiallo) su sceneggiatura di Adriano Barone.



Sabato 7 luglio
ore 16.00 
Book Review con gli autori

Ore 19.00 
Presentazione: Corto Sulle rotte del disincanto prattiano di Boris Battaglia
(Armillaria Edizion)i

Boris Battaglia ha pubblicato due saggi sul fumetto, La carne e la carta (Sfregi, 1995) e Il peso del fumo (autoprodotto, 2016), e un oggetto indefinito dove racconta di storie di boxe: Pugni (Becco Giallo, 2015). Con Armillaria ha anche pubblicato Gainsbourg. Niente è già tanto. Ha fondato con otto amici, nel lontano 1998, la casa editrice di fumetti Rasputin! Libri che oggi non esiste più.

A seguire aperitivo con l'autore e le selezioni di Kwalaman Selecter

ore 21 
concerto Sex Pizzul

Sex Pizzul, ovvero l’unione impossibile di calcio e musica. Francesco D’Elia e Simone Vassallo (entrambi già con Samuel Katarro/King of the Opera), per ammazzare la calura agostana fiorentina, decidono di impiegare gli ultimi giorni di vacanza chiudendosi in cantina e cercando di suonare con un vecchio synth e una batteria da battaglia. I due notano che il risultato, anarchico ma dall’impronta ritmica ben marcata, si sposerebbe benissimo con gli highlight calcistici della domenica sera. Nasce allora l’interrogativo: si può suonare come si scende su un campo di calcio? Può il calcio assurgere a specifico immaginario di fondo di una forma musicale?
Man mano, i due si convincono che tutto ciò sia possibile, ma serve una compagna fidata per forgiare il sound definitivo: Irene Bavecchi è dunque subito della partita, nonostante il calcio lo sopporti solo in compagnia delle birrette.

Si arriva così al manifesto calcistico in forma di musica, un'unione - evidentemente possibile - tra questi due mondi a cui fa da suggello la scelta del nome della band: omaggio ad un nume tutelare del calcio italiano - Bruno Pizzul, storico telecronista RAI che ha commentato le partite della nazionale dall' '86 al 2002 segnando con la sua voce e il suo stile la memoria di alcune generazioni – fuso con il nome della band anarchica per eccellenza.

Nascono per raccontare del calcio veri, verosimili e falsi miti, senza alcun intento nostalgico, tenendo presente che è solo un gioco, sebbene alle volte terribilmente serio; e, sotto il profilo puramente musicale, cercando di affrontarlo appunto giocando (o suonando, che è la stessa cosa). Anarchia vuol dire senz’altro improvvisazione, dalla quale sono nati i brani di questo disco; movimento, ossia parti ritmiche in primo piano; dinamismo, perché il calcio oggi si gioca così e perché ogni tanto si può anche ballare; divertimento, perché del calcio questo è il senso più genuino. Si potrebbe denominare mundial disco punk o match-rock. Resta il fatto che l’approccio è sporco ed essenziale: un synth distorto, un basso aggressivo, una batteria tribale e tre non cantanti alle voci. Nessun campionamento o sovraincisioni: nudi e crudi, punk è e punk rimane.


CLAUDIO CALIA
Con BeccoGiallo ha trasposto a fumetti tematiche importanti e attualissime come la politica, l’inquinamento, il movimento no-TAV e i centri sociali; in Leggere i fumetti ha raccontato un’altra delle passioni della sua vita attraverso le letture che ne hanno influenzato narrazione e gusto estetico. Affianca all’attività di fumettista quella di divulgatore del linguaggio del fumetto.
Tra i primi autori italiani di Graphic Journalism, per realizzare il suo ultimo libro, Kurdistan. Dispacci dal fronte iracheno, ha soggiornato in Iraq per due settimane accanto agli operatori umanitari della ONG “Un ponte per…”.

Lug 03

Nel 2018 due anniversari si richiamano a vicenda, come le rime alternate di una stessa strofa: l'80° anniversario dell'invenzione, made in Italy, dell'elettroshock e il 40° dall'approvazione della Legge 180, detta «Basaglia». I Wu Ming Contingent raccontano il rapporto tra elettricità e follia, dai tempi delle streghe fino ai giorni nostri, passando per la Prima Guerra Mondiale, lo studio dell'inventore della terapia elettroconvulsivante, Cerletti, le idee di Basaglia, le parole di Lou Reed, Ernest Hemingway, Janet Frame e i documenti d’archivio.

«Poco meno di ottant’anni fa, nell’aprile 1938, anno XVI dell’Era Fascista, il dottor Ugo Cerletti lanciava una corrente a 110 volt attraverso il cervello di un essere umano. Nasceva così l’elettroshock – o elettrourto, come l’avrebbero ribattezzato in tempi d’autarchia. La cavia era “un uomo sulla quarantina, fermato alla stazione ferroviaria mentre s’aggirava sui treni senza biglietto”. Per via del suo “comportamento enigmatico” e del suo “strano linguaggio”, la polizia fascista lo aveva condotto in clinica, dove lo avevano schedato come schizofrenico.
A quei tempi era diffusa l’idea che il coma epilettico fosse una buona cura contro alcune psicosi. I medici lo inducevano con un medicinale, il cardiazol, ma Cerletti era convinto di aver trovato un metodo “più pulito”. L’intuizione gli era venuta visitando il mattatoio di Roma e osservando come i maiali venivano storditi con una pinza elettrica, prima di essere sgozzati.»

[continua la lettura qui... https://www.wumingfoundation.com/giap/2017/06/la-terapia-del-fulmine-un-reading-concerto-del-wu-ming-contingent-su-elettroshock-e-follia/]

Giu 26

Un ricco cartellone di eventi, a fruizione gratuita, da sabato 30 giugno fino a venerdì 31 agosto, articolato nelle sezioni musica, teatro e narrazione. 32 appuntamenti nella splendida cornice del Parco culturale di San Giovanni, storico luogo di innovazione e cambiamento. Si alterneranno artisti emergenti e talenti di rilievo nazionale e internazionale, spettacoli comici, reading, teatro d'impegno civile, concerti dal vivo e incontri con l’autore, dando vita a un festival che fonde ironia e satira, propone occasioni di svago e opportunità di riflessione, concerti e momenti di sperimentazione culturale.

Una direzione artistica collettiva: il percorso live di musica e teatro è curato da Alessandro Mizzi e Laura Bussani del Pupkin Kabarett) "Il quinto anno è già un anniversario, è già motivo di festeggiamento, soprattutto se un piccolo Festival informale come Lunatico prende forma e dimostra di essere sempre più in forma. Una piccola grande scommessa vinta da una cooperativa sociale che ha investito le proprie risorse, umane ed economiche, offrendo alla città due mesi di cultura di livello, attraverso il teatro, la musica e le narrazioni. Spettacoli raffinati ma allo stesso tempo popolari, che in questi anni hanno riportato il meraviglioso parco di San Giovanni ad essere tra i protagonisti dell'offerta culturale cittadina. Molti ancora sostengono che “con la cultura non si mangia”, forse, ma sicuramente si alimenta la mente, la curiosità e l'aggregazione. Che poi ricordiamoci che a Lunatico prima e dopo gli spettacoli si può anche mangiare. Buon Lunatico a tutti. " - spiega Mizzi. 

Mentre il filone delle Narrazioni è a cura di Alessandro Metz, in collaborazione con Claudio Calia per il Lunatico Comics Festival. 

Nel cartellone di questa edizione nomi di rilievo e occasioni imperdibili, da Giulio Cavalli a Paolo Rossi, dai Stella Maris a Doro Gjat. Nomi imperdibili per un cartellone che si colloca ad essere uno dei migliori eventi della regione. 

Forte il legame con la comunità e l’impegno sociale e solidale: Lunatico Festival ha accolto al suo interno la festa di chiusura della Giornata mondiale del rifugiato, dedica appuntamenti a Medici Senza Frontiere e Amnesty International.

Ma non solo. Anche quest’anno continuano le novità dell’anno scorso: il Lunatico Comics Festival, che ospiterà tra gli altri lo spettacolo dal vivo di Officine infernali e un cartellone itinerante.

“E' il quinto anno del festival. Il 2018 – spiega Fabio Inzerillo, presidente della cooperativa sociale La Collina – segna per noi anche un altro traguardo importante: sono i 30 anni della cooperativa La Collina. Questi due compleanni, insieme ai 40 anni della Legge Basaglia, ci spingono a lavorare nella consapevolezza che le attività culturali siano irrinunciabile leva di sviluppo ed elemento di coesione, motore di riflessione e rilancio delle pratiche di deinstituzionalizzazione e inclusione sociale" . 

Lunatico Festival è entrato a pieno titolo nell’offerta culturale regionale. L’edizione 2018 arriverà anche anche a Udine, Gorizia , Pordenone, e Muggia.

Il Lunatico Festival è un progetto della cooperativa sociale La Collina, realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in partnership con ASUITS,  Bonawentura/Teatro Miela, Reset, C.O.S.M., Medici Senza Frontiere, ICS, GECT, Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, Legacoopsociali Friuli Venezia Giulia, La società della ragione; in collaborazione con 47/04 InvisibleCities con il patrocinio dell'Università degli Studi di Trieste,  ASS 2 Bassa Friulana – Isontina, Comune di Cervignano del Friuli e Comune di Muggia. 

Il Lunatico è realizzato con il supporto di Cooperativa Reset e Società di Mutuo Soccorso CesarePozzo (main sponsor); Consorzio @Nord, C.O.S.M., Società Dolce, LegacoopFVG, Assicoop, Engel, Sodomaco, Cooperativa Agricola Monte San Pantaleone, A.M.I.C.O, Duemilauno Agenzia Sociale.

 

Set 21

Casa Steffè di Bristie (Sgonico-Zgonik), sede del progetto SPRAR, ospita Lunatico Festival. Un pomeriggio teatrale e di laboratori per bambini, in collaborazione con la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin e l’ICS
Ospiti speciali saranno gli alunni di 3 classi, prima seconda e terza, della scuola primaria di Santa Croce, dalle 13:45 alle 15:45, accompagnati dalle maestre. Tra loro la nostra accolta Bushra, di 9 anni.
Saranno presenti le responsabili del Progetto Stelle della Carovana artistica, che mostreranno un video e con cui i bambini costruiranno “le lanterne di stelle”. Seguiranno laboratori per bambini e merenda offerta dagli ospiti della casa di accoglienza SPRAR.
“Stelle” è un progetto di raccolta di segni, presenze e storie per comprendere e raccontare la condizione della moltitudine di persone in viaggio lungo la Balkan Route. Un’antica rotta di transito, crocevia di migrazioni, ora teatro di una crisi umanitaria e di diritto. Lungo la rotta balcanica, confine dopo confine, umanità e disumanità si mescolano e intrecciano migliaia di storie, di uomini e donne che provengono dal Maghreb, dall’Iran, dal Pakistan, dalla Siria, dall’Afghanistan, dalla Palestina, dall’Iraq, dal Nepal, Rohingya, Hazara.
Lungo la rotta si inanellano una dopo l’altra stazioni di sosta per la gente in cammino, campi profughi in cui le persone si trovano a vivere per diversi mesi in condizioni di forte disagio. La Carovana artisticaha collezionato centinaia di stelle: suddivise in costellazioni corrispondenti alle occasioni di incontro, esse ricalcano la geografia del viaggio e dell’esperienza.
Con l’ausilio di penne a biro e post it si sono invitate le persone a disegnare una stella a piacere e a firmarla con il proprio nome in caratteri europei o arabi a seconda del grado di alfabetizzazione. Attraverso l’uso della carta copiativa blu, per ogni stella è stato possibile raccogliere l’originale, lasciando invece la copia all’autore del disegno, come fosse un augurio di buona fortuna o un talismano per il proprio viaggio.
La stella è tradizionalmente un’icona tanto importante per le culture mediorientali quanto per quella europea, un segno in cui alla simbologia religiosa si unisce spesso l’identità culturale di un popolo, come testimoniano stemmi e bandiere. La stella è anche indicatore temporale e geografico, metro di tempi e distanze, che sono dati fondamentali per il migrante; la stella orienta nello spazio e frammenta il tempo perché lo si possa calcolare nella sua ciclicità.
In questo progetto, la stella assurge a marcatore, a traccia di passaggio e di presenza di migliaia di persone in cammino in un territorio di transito: il gesto grafico diventa testimonianza dello spazio attraversato e del tempo trascorso. Le costellazioni divengono la storia dell’attimo vissuto, documentando ciò che è stato e non potrà più essere, come nel caso dei campi profughi che sono stati sgomberati poco dopo il nostro passaggio: di questi luoghi un tempo abitati riflettiamo l’essenza attraverso la luce passata.
Il progetto è in progress e si struttura in una collezione di segni grafici originali catalogati con indicazioni puntuali sulla raccolta. Assume di volta in volte modalità diverse di presentazione al pubblico.

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