Ludovica

giovedì 1 agosto ore 20.30
Dalle accuse alle Ong ai porti chiusi
incontro con Annalisa Camilli

Dalle accuse alle Ong ai porti chiusi. “La legge del mare – Cronache dei soccorsi nel Mediterraneo”, edito da Rizzoli, è un viaggio per capire dove nasce e come si alimenta la propaganda contro i migranti?
Quando i migranti hanno smesso di essere considerati persone e sono diventanti il “più grande problema del nostro Paese?”. Origini di tutti i mali degli italiani? Quando i soccorritori, per lungo tempo chiamati “angeli del mare”, sono diventati agli occhi dell’opinione pubblica “taxi del mare”? Collusi in accordo con gli scafisti?
La legge del mare ripercorre da vicino le fasi di questa evoluzione, partendo da Josefa, la donna camerunense salvata dalla nave Open Arms nel luglio 2018, e dalla strumentalizzazione della foto delle sue unghie smaltate di rosso. Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale da oltre dieci anni impegnata a seguire le rotte delle migrazioni verso l’Europa, racconta l’origine della propaganda contro le Ong che contamina l’informazione in Rete e il dibattito pubblico. Un viaggio necessario per capire che la legge del mare ha un unico obiettivo: salvare la vita di chi rischia di sparire tra le onde.
In collaborazione con Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin

 

Ingresso libero

Parco di San Giovanni

Di Angela Giassi, con Valentina Rosaroni

Non poteva mancare nel cartellone del Lunatico festival uno spettacolo dedicato alla salute mentale. Il monologo “Altalena” è il racconto di un’esperienza a confronto con il disturbo bipolare. La protagonista, Mara, attraversa la propria storia, costellata da crisi maniacali e fasi depressive, alla ricerca di una possibile soluzione, di una comprensione del disturbo per poterlo affrontare e vivere nel migliore dei modi. Le crisi maniacali sono caratterizzate da una costante agitazione psico-motoria, da un senso di euforia, dalla privazione del sonno e del cibo e fanno precipitare in uno stato di confusione assoluta.
Mara ce li racconta come può, a frammenti ma cercando di mettere ordine ai ricordi; ci conduce a poco a poco nei suoi universi interiori caratterizzati dagli sbalzi d’umore, che non le impediscono di costruirsi una famiglia e di coltivare la pittura. Quando arrivano le fasi depressive però tutto il suo quotidiano ne viene investito e si tinge di grigio. Pensieri negativi si affacciano da ogni angolo della casa e la giornata diventa un susseguirsi di dubbi e di sensi di colpa. Come si fa a scendere da quest’altalena di alti e bassi? Mara sembra trovare una risposta nell’autoanalisi, nel confronto, nella conoscenza del disturbo. Lo spettatore viene coinvolto nell’euforia dei momenti maniacali e nel profondo scoramento dei momenti depressivi, dove il mondo non ha più sapore. Dove si fa fatica a fare anche solo piccole cose e vien voglia di farla finita. Il monologo vuole dar voce a un’esperienza di dolore ma anche di speranza e di amore per la vita.

Il testo è stato scritto a partire da alcuni appunti raccolti da varie esperienze di persone con diagnosi bipolare. Si tratta di un disturbo in continua crescita, di cui si sente parlare ma di cui forse si sa molto poco.

Uno degli scopi dello spettacolo è offrire uno spunto di riflessione su un disagio psichico così diffuso.

 

Ingresso libero 

 

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