Lunatico Festival: La BELA VITA a cura di Pino Roveredo

18 Luglio 2017 Scritto da 

Ferro batte ferro, sbarra chiama sbarra. Togliete le lancette dagli orologi e scontate la condanna.

La Bela vita, in scena mercoledì 19 luglio alle ore 21, presenta -con toni umani, poetici, drammatici ed ironici- delle storie di vita vissuta all'interno di un carcere, all'insegna della considerazione che "la vita non è bella in carcere, ma anche in carcere si vive".
Il testo di Pino Roveredo (vincitore del Premio Campiello nel 2005 per il libro di racconti "Mandami a dire") descrive gli avvenimenti quotidiani e i sentimenti che si provano in una prigione: un'esperienza realmente vissuta dall'autore, in gioventù come detenuto, e poi come operatore sociale e Garante delle detenute e dei detenuti del Friuli Venezia Giulia nelle carceri. Il testo è una sorta di "diario collettivo" di vari carcerati. I detenuti raccontano la loro pena, i ricordi, i sentimenti ed affetti lontani. La vita che scorre lentamente, tra incontri con i famigliari in parlatorio, battute ironiche e momenti drammatici. Lo spettacolo è già stato portato in scena alcuni anni fa al Politeama Rossetti con una compagnia di detenuti. Questa volta tocca agli Instabili, la compagnia teatrale nata all'interno dei laboratori condotti al Sert. Sono ragazzi, senza ambizione artistica/teatrale, che sfidano la paura, il timore di calcare la scena raccontando la loro storia in maniera “maleducata”. L'arte teatrale diventa salvifica, un veicolo per allontanare i ragazzi dalle loro fragilità, dal loro male di vivere.