Giovedì 11 luglio al Lunatico Festival reading concerto "Una cosa oscura, senza pregio"

08 Luglio 2019 Scritto da 

LUNATICO FESTIVAL I NARRAZIONI

giovedì 11 luglio ore 20.30
Una cosa oscura, senza pregio
reading-concerto

di e con:
Andrea Olivieri, voce narrante
Michele Dal Lago, chitarra e voce
Francesco Mosna, chitarra, dobro e voce

Nel quasi-romanzo «Una cosa oscura, senza pregio» la turbolenta e drammatica vicenda dello scrittore sloveno americano Louis Adamic si intreccia con quella della resistenza antifascista dell'Alto Adriatico e con «il sogno di una cosa» chiamata Jugoslavia. In questo reading-concerto tratto dal libro, la popular music dall'America profonda del duo Dal Lago-Mosna accompagna le emozionanti vicende delle partigiane e dei partigiani che vissero la propria epopea a cavallo di frontiere instabili e di appartenenze in perenne mutamento.

Ricordiamo Louis Adamic soprattutto come l’autore di un libro «di culto», di quelli che è facile fraintendere, che a maneggiarli scottano le dita, che incatenano i loro autori a immagini stereotipate: Dynamite: The Story of Class Violence in America, scritto nel 1931 e riscritto nel 1934. Eppure, prima di trovare una morte enigmatica negli Stati Uniti della «caccia alle streghe», Louis fu tante persone, forse troppe: inquieto adolescente sloveno nell’impero austroungarico, migrante transatlantico in cerca di fortuna, americanissimo scrittore on the road, padre mai riconosciuto del New Journalism, cantore delle comunità meticce dei nuovi proletari (un Jack London mitteleuropeo tra gli scioperi degli Industrial Workers of the World), agitatore politico e infine sostenitore della Iugoslavia del maresciallo Tito. Una storia, molte storie a cavallo tra due continenti, tra i mostri del ventre d’Europa e l’American Dream spazzolato contropelo. Andrea Olivieri ha costruito un oggetto narrativo dove ogni capitolo è un campo minato, una narrazione ibrida squassata da continue esplosioni. L’autore non solo ricostruisce la storia di Louis nella sua complessità, ma ne adotta il metodo giornalistico e la poetica, ibridando fiction e non-fiction, e ne incrocia le traiettorie con quelle di altri proletari “meticci”, vissuti in una zona dai confini incerti e dunque dai molti, troppi nomi: «Litorale adriatico», «Primorska», «Venezia Giulia», e chissà quanti altri.In uno sviluppo sorprendente, la biografia di Adamic dialoga con la storia di famiglia dell’autore. Famiglia di operai antifascisti e partigiani, protagonisti di un’epopea tra la Via Flavia e il West, nomadi tra i porti e cantieri navali di Monfalcone, Trieste, Fiume.

Ultima modifica il Lunedì, 08 Luglio 2019 12:08