LaCollina

Sono più di 70 in Italia i complessi che hanno ospitato gli ospedali psichiatrici dal 1904 al 1996, luoghi che ad un certo punto sono stati chiusi, ma che tuttora occupano uno spazio esteso come una decina di milioni di mq. Luoghi che hanno rinchiuso la follia, ma anche tante storie di uomini e di donne. Spazi che non sono solo una superficie su cui sorgono edifici e crescono piante, ma rappresentano un patrimonio di memoria oltre che di natura e di presenza umana. Un patrimonio da mappare, valorizzare e mettere in connessione. Per questo motivo, a quarant’anni dalla legge che ha sancito la chiusura dei manicomi, la cooperativa sociale “Agricola Monte San Pantaleone” di Trieste, uno dei frutti della deistituzionalizzazione, da anni impegnata nella valorizzazione dell’ex ospedale psichiatrico triestino attraverso iniziative culturali, botaniche e scientifiche, ha organizzato un convegno nel Parco culturale di San Giovanni invitando alcuni referenti per ogni realtà per fare con loro il punto sul riuso di quegli spazi, sulle politiche di salute mentale intraprese e in corso, sulla riconversione di parchi e giardini, sull’economia sociale che si è eventualmente sviluppata.
Che ne è stato di quei luoghi dopo la deistituzionalizzazione?
Sono riusciti a riqualificarsi sconfiggendo l’immagine di degrado che rimandava allo stigma o sono rimasti vittime di regole inibitive e dell’inerzia amministrativa?
Che posti sono diventati? Luoghi che valorizzando le differenze e opponendosi all’omologazione parlano della rivoluzione avviata negli ultimi quarant’anni o luoghi riconvertiti in maniera funzionale ma anonima? Luoghi in cui nessuno riconosce i matti ma neanche li disconosce, in cui il diverso non lo distingui ma nemmeno lo respingi? Posti nella norma o posti che continuano a parlare di una distanza, di uno scarto rispetto alla mediocrità della normalità?
Posti di cui si dice “qui c’erano i matti” o posti che ti spingono ad interrogarti sul processo di trasformazione che hanno ospitato?
Luoghi in cui è ancora possibile disegnare la trasgressione o luoghi in cui le leggi vengono interpretate in maniera restrittiva e non evolutiva?
A tutti questi interrogativi e a molti altri proverà a rispondere l’appuntamento in programma venerdì 30 novembre dalle 8.30 alle 17.30 a Trieste al teatro “Franca e Franco Basaglia” del Parco di San Giovanni; si confronteranno tante persone che in quei luoghi hanno lavorato o su quei luoghi hanno riflettuto e sognato, elaborando proposte critiche e innovative per il futuro: enti proprietari, operatori della salute mentale, architetti, realtà dell’economia sociale, sociologi, giuristi, economisti, storici. Da Roberto Mezzina, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste, che è Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Ricerca e la Formazione, a Domenico Luciani, già direttore della Fondazione Benetton, che aveva lavorato al volume “Per un atlante degli ospedali psichiatrici pubblici in Italia”, da un team dell’Università Federico II di Napoli, che in collaborazione con l’Ateneo di Camerino ha inventariato i manicomi, a Pompeo Martelli, direttore del Museo della Mente di Roma, da Michele Zanetti, il coraggioso presidente della Provincia che chiamò Franco Basaglia a Trieste, a Franco Rotelli, che di Basaglia fu il successore, da Mario Novello, anche lui allievo di Basaglia, a lungo direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Udine, a Giuseppina Scavuzzo, architetta che sta partecipando al progetto di rigenerazione urbana del Parco Basaglia a Gorizia, dove è intervenuta la Fondazione Carigo, che sarà rappresentata da Marco Braida.
Le migliori competenze presenti in Italia per non limitarsi a celebrare i 40 anni di una legge, la n.180, che ha rivoluzionato l’approccio alla salute mentale e ai luoghi in cui è stata a lungo rinchiusa, ma per guardare finalmente oltre i cancelli.
Il convegno, aperto a tutti con iscrizione obbligatoria fino ad esaurimento posti (http://www.agricolamontepanta.com/convegno) gode del patrocinio del Comune di Trieste, dell’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste e dell’Università degli Studi di Trieste, che ha anche destinato un sostegno economico.

Dopo il grande successo del primo incontro di storia dell'arte, dedicato al grande Tiziano, lo storico Luca Bellocchi prosegue il suo viaggio artistico domenica 2 dicembre sempre alle alle 11.30 al Posto delle Fragole di Trieste nel Parco di San Giovanni.

Nel secondo evento, intitolato La fantasia al potere, si andrà a raccontare la vita e le opere del geniale Gian Lorenzo Bernini.
Dal Ratto di Proserpina alle tombe in San Pietro, uno scultore barocco che dominò sulla grande Roma dei Papi e che ne determinò il volto durante il Seicento e nei secoli a venire. Se non ci fosse stato Bernini, Roma non sarebbe stata la stessa. Di sicuro avrebbe conservato il suo fascino, quello di una città millenaria che ha scritto la storia, ma le sarebbe mancato qualcosa. Bernini è stato per Roma quello che Gaudì è stato per Barcellona, in un certo senso. L'artista, meglio di tutti è riuscito a dare voce con le sue opere all’anima sanguigna, istintiva e geniale di una delle città più belle del mondo. Del resto, tale spirito era quello che animava il Bernini, capace di passare il tempo scrivendo commedie umoristiche o di ammazzare il fratello per avergli portato via la ragazza. È tutto vero. Se pensiamo che Caravaggio fosse un tipo da prendere con le pinze, non credete che Bernini fosse molto più ragionevole.

Luca Bellocchi nasce a Trieste all'inizio degli anni Settanta; sulle rive dell'Adriatico cresce, si diploma e si laurea, dapprima in storia dell'arte e poi in storia moderna. Rientrato in città dopo due anni trascorsi tra Mantova e Urbino, si dedica all'insegnamento e alla curatela di mostre, coltivando ancora la ricerca in campo artistico e seguendo la passione per la statuaria funebre nata con la tesi di laurea incentrata su tale argomento. Ora vive a Trieste, ha un figlio quindicenne che vuole fare il pasticciere, ama scrivere e giocare a pallone.

A seguire sarà possibile fermarsi a pranzo in un ambiente conviviale e informale, come quello del Posto delle Fragole. Chi lo desidera può prenotare anticipatamente al numero 040 578777


Queste le date dei prossimi incontri:


20 gennaio 2019 – ore 11.30 Tiepolo - I grandi cicli a fresco
In una Venezia prossima alla crisi irreversibile che ne determinò la fragorosa caduta, brilla la stella di Giambattista Tiepolo, abile frescante, puntuale ritrattista, disegnatore dal tratto limpido e frizzante che esportò il linguaggio del rococò italiano in mezza Europa.

3 febbraio 2019 – ore 11.30 Ple?nik - La rinascita dell'antico
La piccola capitale slovena è un compendio di architetture firmate da Jože Ple?nik, artista formatosi presso la scuola di Otto Wagner che volle, primo fra tutti, creare un linguaggio monumentale degno di una grande città europea per la propria città natale.

I grandi maestri tra arte e letture è un’ iniziativa culturale organizzata dalla Cooperativa sociale La Collina.

Martedì 27, alle 17.00, a conclusione dell'edizione triestina della Settimana Nazionale Nati per Leggere, alla Biblioteca comunale Quarantotti Gambini di via delle Lodole 7/a, verrà inaugurata la mostra ludico interattiva "Com'è profondo il mare", composta di tantissimi pesci, uno diverso dall'altro, provenienti da vari paesi (Polonia, Germania, Francia...), che nuoteranno in un unico grande mare virtuale e disegnato. Protagoniste/i le bambine e i bambini che, nel corso dell’estate 2018, hanno partecipato ai laboratori di “E se diventi farfalla”, un progetto selezionato da "Con i Bambini" nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, in collaborazione con La Collina Cooperativa Sociale e il patrocinio del Comune di Muggia.
La mostra è ospitata dalla biblioteca di San Giacomo, nell'ambito delle iniziative promosse dal progetto locale Nati per Leggere. L'inaugurazione arricchirà il consueto appuntamento #abassavoce dell'ultimo martedì del mese, prevedendo la partecipazione di bambini (da 0 a 6 annni) e famiglie alle letture a tema e al laboratorio.
La mostra sarà visitabile negli orari d'apertura della biblioteca, fino al 18 dicembre.
Da lunedì a venerdì, dalle 17 alle 18, un operatore accompagnerà il pubblico in un tuffo tra pesci di ogni forma e colore progettati dai bambini per i bambini di ogni età.
L'ingresso alla mostra e la partecipazione ai laboratori sono liberi e gratuiti, solo per i gruppi organizzati è richiesta la prenotazione.

INFO e prenotazioni:
Biblioteca Quarantotti Gambini
via delle Lodole 7/a - Sezione Ragazzi
tel. 040 675 4767
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https://www.facebook.com/bibliotecaquarantottigambini/
http://natiperleggere.comune.trieste.it

 

1 > 4 dicembre 2018
più o meno positivi #8
Sala Veruda di Palazzo Costanzi

Il Dipartimento delle Dipendenze dell’ASUITs, con il supporto del Comune di Trieste e in collaborazione con le cooperative sociali e le associazioni del territorio, organizza l'ottava edizione di “più o meno positivi”, manifestazione triestina che ospita dal 1° al 4 dicembre 2018 occasioni di divulgazione scientifica, comunicazione sociale e prevenzione sanitaria, e la mostra di arti visive, video e performance, presso la Sala Veruda di Palazzo Costanzi, in occasione della Giornata Mondiale di Lotta all’AIDS - 1° dicembre 2018.
info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ARTISTI > Carlo Andreasi, Paul Beton, Carlotta Buiatti, Wendy D’Ercole, Fabiola Faidiga, Flavia Fortin, Guillermo Giampietro, Miniata, Lucilla Palazzetti, Ugo Pierri, Davide Skerlj, Barbara Stefani, Daria Tommasi, Elisa Vladilo
+ progetti degli studenti dell’Istituto Tecnico “Deledda-Fabiani” coordinati da Luca Gabrielli e dal prof. Antonio Freni: non giocare d’azzardo, usa il preservativo di Alessia Marengo, Stefano Perusco, Samuele Zoppolato + più o meno vestiti di Francesca Bisiani, Jonathan Cirillo, Giada Della Santa, Stephanie Federico, Giada Graniero, Gabriele Tucker + sotto i nostri piedi di Emanuele Bresich, Paolo Bresich, Alice Cecchini, Matteo Cerqua, Manuel Ivancich + timbro e trombo di Marco Bellafontana, Michael Galati, Simone Steffè + videogame di Giorgia Martucci, Michela Paris, Umberto Pirrone, Alina Tubova
+ …in pillole progetto degli studenti del Liceo Scientifico “Oberdan” coordinati da Lucia Vazzoler Radio Fragola, realizzati nei laboratori condotti dalla coop. soc. Reset, con il contributo non condizionato di Gilead nell’ambito del Community Award Program 2017
+ HIV (Ho Istruzioni sul Virus) di Psaicopat, video di Patrick Dorella, Guillermo Giampietro e Radio Fragola Gorizia, prodotto da Agento Smit
+ gadget stampati in 3D di HeadMadeLab e ceramiche artigianali di Officina Samos, laboratori di Duemilauno Agenzia Sociale
+ novembre > dicembre 2018 campagna Cartelli Volanti > info sull’HIV a bordo degli autobus di Trieste Trasporti spa
+ POSTER GIGANTI + le installazioni: HIV lettere gonfiabili + sotto i nostri piedi adesivo

Per tutto dicembre si svolgeranno a Trieste, in Microarea Cittavecchia (via del pane 6), una serie di laboratori a cura della cooperativa sociale La Collina rivolta ad adulti e bambini per creare insieme un maxi gioco itinerante, con materiali di riciclo, sul tema dell’ambiente e del riuso. Il gioco ideato verrà proposto tra la rosa di attività e laboratori dedicati ai bambini fino ai sei anni attraverso il progetto "E Se Diventi Farfalla".

COSA?
Proposte laboratoriali per stimolare l’ascolto e l’intesa tra adulti e bambini attraverso la creazione di giochi ed attività creative.

E’ RIVOLTO A CHI?
Genitori, nonni, zii, educatori, curiosi.... e bambini!

QUANDO?
Mercoledì 29 novembre ore 15.00
Lunedì 3 dicembre ore 15.00
Mercoledì 5 dicembre ore 15.00
Lunedì 10 dicembre ore 15.00
Mercoledì 12 dicembre ore 15:00
Mercoledì 19 dicembre ore 16:30

DOVE
Presso MICROAREA CITTAVECCHIA,
via del pane 6 - 34121 Trieste

COSA FAREMO?
Si progetta, ci si confronta, si disegna e si sperimenta!

Tutte le attività di E SE DIVENTI FARFALLA sono libere e gratuite. L’obiettivo è quello di stimolare la creatività come motore di socialità ed occasione per instaurare relazioni positive nei bambini, insieme agli adulti ed alla comunità educante.

E se diventi farfalla è un progetto selezionato da Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

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