venerdì 13 luglio 20.30 (dalle 19 dj set di Plastik)

GIOVANNI SUCCI

Rock musician, songwriter, reading performer. Mr. Bachi Da Pietra, Madrigali Magri, La Morte, Lampi Per Macachi, Spam&SoundEnsemble…

Giovanni Succi è un artista colto ed eclettico, attivo sulla scena musicale italiana da circa un trentennio, protagonista di diversi progetti per i quali ha firmato l’intera discografia come autore (Bachi da Pietra, Madrigali Magri, La Morte…), caratterizzandoli ciascuno con una scrittura, una voce e una vena compositiva inconfondibili.

Il 22 settembre 2017 per La Tempesta Dischi è uscito “Con ghiaccio“, di fatto il primo disco di inediti pubblicato a nome Giovanni Succi, essendo stati i due precedenti – “Il conte di Kevenhüller” (Tarzan Rec., 2012) e “Lampi Per Macachi” (Wallace Rec./Audioglobe, 2014) – rivisitazioni di opere altrui: il primo una lettura per sola voce dell’ultima opera di Giorgio Caproni, il secondo un tributo personale a Paolo Conte, per diversi aspetti sui artisti di riferimento. Oggi per la prima volta dagli esordi Giovanni Succi presenta le sue canzoni nei panni di se stesso. Un nuovo inizio.

Mercoledì 12 luglio alle ore 20.30, serata con Simone Pieranni al Lunatico Festival, nel Parco di San Giovanni.

Simone Pieranni, laureato in Scienze Politiche, nel 2009 ha fondato China Files, agenzia editoriale con sede a Pechino che collabora con media italiani con reportage e articoli sulla Cina. Dal 2006 al 2014 ha vissuto in Cina, scrivendo per media italiani e internazionali. Dal 2014 lavora alla redazione esteri del Manifesto. E’inviato in Asia per Il manifesto, Internazionale, Radio Popolare e Wired, come scrittore di nonfiction racconta la sua vicenda di dializzato nel romanzo autobiografico «Settantadue» e la sua città in «Genova macaia. Un viaggio da Ponente a Levante».

Da fine giugno a settembre, l’estate di Trieste è al Festival Lunatico con spettacoli comici, reading, teatro d'impegno civile, concerti, occasioni di svago, opportunità di riflessione e momenti di sperimentazione culturale. Nelle splendide cornici del Parco San Giovanni e del Parco Sant’Osvaldo, il festival avrà come ospiti anche quest’anno Medici Senza Frontiere (MSF), che presenterà il rapporto “Fuori Campo” sulle carenze del sistema di accoglienza per richiedenti asilo in Italia e racconterà le grandi emergenze umanitarie dimenticate e come vengono raccontate sui media italiani.

Martedì 10 luglio, ore 18:00 – Al Parco Sant’Osvaldo, in Via Pozzuolo 330, verrà presentata la seconda edizione del rapporto di MSF Fuori Campo dal curatore della ricerca, Giuseppe De Mola. Il rapporto denuncia come migliaia di richiedenti asilo e rifugiati, pur essendo regolarmente presenti sul territorio italiano, siano costretti a vivere in insediamenti informali nelle grandi città, nelle aree rurali e nelle zone di frontiera, senza accesso ai beni essenziali e alle cure mediche di base, spesso costretti a condizioni di vita durissime. In particolare a Gorizia, Pordenone e altre città del Friuli Venezia Giulia, decine di persone che cercano di presentare richiesta di asilo sono costrette a trascorrere settimane in strada, nei parchi, sulle rive dei fiumi prima di essere ammesse nel sistema di accoglienza. Tale situazione si protrae da anni, e gli unici interventi sono a carattere emergenziale e temporaneo, quando non si traducono in sgomberi forzati.
“A due anni dalla prima edizione del rapporto, si conferma il triste spettacolo di emarginazione sociale cui sono costretti migliaia di uomini, donne e bambini, a dispetto della retorica che descrive i rifugiati come ospitati in alberghi a cinque stelle – dichiara Giuseppe De Mola, advocacy officer e curatore del rapporto Fuori Campo “Di fronte a tale situazione, invece che realizzare serie politiche di integrazione, si preferisce adottare interventi che mettono in discussione anche i modelli di accoglienza più virtuosi, rischiando di aggravare le condizioni di vulnerabilità di persone che avrebbero invece diritto a essere protette, per di più aumentando irresponsabilmente le tensioni con le comunità ospitanti.”

Insieme al curatore del rapporto, saranno presenti Gianfranco Schiavone presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà (ICS Trieste), i sindaci di Aiello, Andrea Bellavite e di Staranzano, Riccardo Marchesan, Comuni enti gestori di progetti di accoglienza diffusa nell’ambito dello SPRAR, e Michela Vogrig del Consorzio COSM.

Mercoledì 11 luglio, ore 21,00, seconda presentazione del rapporto Fuori Campo a “Il Posto delle Fragole”, nel Parco di San Giovanni, in Via De Pastrovich, 4. L’incontro sarà l’occasione per fare il punto sulle politiche di accoglienza e integrazione attuali e future nella regione Friuli Venezia Giulia. Nel panel interverranno Giuseppe De Mola per  Medici Senza Frontiere e Gianfranco Schiavone per il Consorzio Italiano di Solidarietà. Modererà il dibattito la giornalista della sede Rai del Friuli Venezia Giulia, Eva Ciuk.

Mercoledì 25 luglio, ore 21:00 – A “Il Posto delle Fragole” di Parco San Giovanni, la serata sarà dedicata al racconto e all’approfondimento delle crisi dimenticate con l’incontro “Lontane dagli occhi. Le crisi umanitarie dimenticate e il ruolo dei media”.
MSF è da sempre presente in aree di crisi remote di cui si parla poco o nulla, dove spesso è l’unica organizzazione a prestare soccorso a persone che altrimenti non avrebbero nessun tipo di attenzione.
Una grave tendenza che si evidenzia in questi ultimi anni è proprio l’inasprimento di queste crisi con “uomini armati che assaltano i pazienti ricoverati negli ospedali, cliniche prese di mira come obiettivi militari o farmacie e ambulatori sistematicamente distrutti e saccheggiati” – dice Gabriele Eminente, direttore generale di MSF. È per questo che MSF continuerà a stimolare costantemente i media ad accendere un riflettore sulle crisi umanitarie che rimangono nascoste agli occhi del pubblico. Infatti, se la missione principale di MSF è fornire assistenza medica gratuita di qualità, portare la testimonianza delle sofferenze delle persone assistite è parte integrante dell’identità dell’organizzazione.

Proprio Gabriele Eminente parteciperà alla discussione a Parco San Giovanni, insieme ai giornalisti Annalisa Camilli (Internazionale), Stefania Battistini (inviata RAI TG1) e Ivan Grosny Compasso. Modererà i loro interventi il regista e sceneggiatore Alessandro Metz e ci sarà spazio anche per le testimonianze degli operatori umanitari di MSF in rientro dalle zone di intervento.

Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in 72 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi naturali ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it
 
Il Gruppo MSF di Udine è nato nel 2015 per organizzare iniziative di sensibilizzazione e promuovere le attività dell'organizzazione in città e provincia. È costituito da volontari di ogni età e operatori umanitari, e non solo da personale sanitario. La partecipazione è aperta a tutti coloro che desiderano sostenere MSF dedicandole parte del proprio tempo. http://www.medicisenzafrontiere.it/gruppo-di-udine

Da fine giugno a settembre, l’estate di Trieste è al Festival Lunatico con spettacoli comici, reading, teatro d'impegno civile, concerti, occasioni di svago, opportunità di riflessione e momenti di sperimentazione culturale. Nelle splendide cornici del Parco San Giovanni e del Parco Sant’Osvaldo, il festival avrà come ospiti anche quest’anno Medici Senza Frontiere (MSF), che presenterà il rapporto “Fuori Campo” sulle carenze del sistema di accoglienza per richiedenti asilo in Italia e racconterà le grandi emergenze umanitarie dimenticate e come vengono raccontate sui media italiani.

 

Martedì 10 luglio, ore 18:00 – Al Parco Sant’Osvaldo, in Via Pozzuolo 330, verrà presentata la seconda edizione del rapporto di MSF Fuori Campo dal curatore della ricerca, Giuseppe De Mola. Il rapporto denuncia come migliaia di richiedenti asilo e rifugiati, pur essendo regolarmente presenti sul territorio italiano, siano costretti a vivere in insediamenti informali nelle grandi città, nelle aree rurali e nelle zone di frontiera, senza accesso ai beni essenziali e alle cure mediche di base, spesso costretti a condizioni di vita durissime. In particolare a Gorizia, Pordenone e altre città del Friuli Venezia Giulia, decine di persone che cercano di presentare richiesta di asilo sono costrette a trascorrere settimane in strada, nei parchi, sulle rive dei fiumi prima di essere ammesse nel sistema di accoglienza. Tale situazione si protrae da anni, e gli unici interventi sono a carattere emergenziale e temporaneo, quando non si traducono in sgomberi forzati.

A due anni dalla prima edizione del rapporto, si conferma il triste spettacolo di emarginazione sociale cui sono costretti migliaia di uomini, donne e bambini, a dispetto della retorica che descrive i rifugiati come ospitati in alberghi a cinque stelledichiara Giuseppe De Mola, advocacy officer e curatore del rapporto Fuori Campo “Di fronte a tale situazione, invece che realizzare serie politiche di integrazione, si preferisce adottare interventi che mettono in discussione anche i modelli di accoglienza più virtuosi, rischiando di aggravare le condizioni di vulnerabilità di persone che avrebbero invece diritto a essere protette, per di più aumentando irresponsabilmente le tensioni con le comunità ospitanti.”

 

Insieme al curatore del rapporto, saranno presenti Gianfranco Schiavone presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà (ICS Trieste), i sindaci di Aiello, Andrea Bellavite e di Staranzano, Riccardo Marchesan, Comuni enti gestori di progetti di accoglienza diffusa nell’ambito dello SPRAR, e Michela Vogrig del Consorzio COSM.

 

Mercoledì 11 luglio, ore 21,00, seconda presentazione del rapporto Fuori Campo aIl Posto delle Fragole”, nel Parco di San Giovanni, in Via De Pastrovich, 4. L’incontro sarà l’occasione per fare il punto sulle politiche di accoglienza e integrazione attuali e future nella regione Friuli Venezia Giulia. Nel panel interverranno Giuseppe De Mola per Medici Senza Frontiere e Gianfranco Schiavone per il Consorzio Italiano di Solidarietà. Modererà il dibattito la giornalista della sede Rai del Friuli Venezia Giulia, Eva Ciuk.

 

Mercoledì 25 luglio, ore 21:00 – A Il Posto delle Fragole” di Parco San Giovanni, la serata sarà dedicata al racconto e all’approfondimento delle crisi dimenticate con l’incontro “Lontane dagli occhi. Le crisi umanitarie dimenticate e il ruolo dei media.

MSF è da sempre presente in aree di crisi remote di cui si parla poco o nulla, dove spesso è l’unica organizzazione a prestare soccorso a persone che altrimenti non avrebbero nessun tipo di attenzione.

Una grave tendenza che si evidenzia in questi ultimi anni è proprio l’inasprimento di queste crisi con “uomini armati che assaltano i pazienti ricoverati negli ospedali, cliniche prese di mira come obiettivi militari o farmacie e ambulatori sistematicamente distrutti e saccheggiati” – dice Gabriele Eminente, direttore generale di MSF. È per questo che MSF continuerà a stimolare costantemente i media ad accendere un riflettore sulle crisi umanitarie che rimangono nascoste agli occhi del pubblico. Infatti, se la missione principale di MSF è fornire assistenza medica gratuita di qualità, portare la testimonianza delle sofferenze delle persone assistite è parte integrante dell’identità dell’organizzazione.

 

Proprio Gabriele Eminente parteciperà alla discussione a Parco San Giovanni, insieme ai giornalisti Annalisa Camilli (Internazionale), Stefania Battistini (inviata RAI TG1) e Ivan Grosny Compasso. Modererà i loro interventi il regista e sceneggiatore Alessandro Metz e ci sarà spazio anche per le testimonianze degli operatori umanitari di MSF in rientro dalle zone di intervento.

 

Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in 72 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi naturali ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it

 

Il Gruppo MSF di Udine è nato nel 2015 per organizzare iniziative di sensibilizzazione e promuovere le attività dell'organizzazione in città e provincia. È costituito da volontari di ogni età e operatori umanitari, e non solo da personale sanitario. La partecipazione è aperta a tutti coloro che desiderano sostenere MSF dedicandole parte del proprio tempo. http://www.medicisenzafrontiere.it/gruppo-di-udine

Martedì 10 luglio ore 20.30 secondo appuntamento con il teatro al Lunatico Festival:  A-MEN gli uomini, le nuove religioni e altre crisi; di Walter Leonardi e Carlo Giuseppe Gabardini  con la regia di Walter Leonardi.

A-MEN è un racconto sempre in bilico fra ironia, dramma e poesia. Una contaminazione di linguaggi in un mix perfetto fra teatro di immagine (cuscini giganti trasparenti, ruote di bicicletta danzanti e burattini che fanno innamorare) e monologhi. Un racconto tanto visionario quanto realistico e attuale. A-MEN è uno spettacolo sulla crisi, intesa in tutte le sue sfaccettature. A-MEN è uno spettacolo che mette in scena la crisi, la crisi di un uomo, la crisi totale di tutto ciò in cui credeva di credere.
Durante uno stand-up, un attore comico si rende conto che non va mica bene, anzi, va proprio tutto parecchio male; prende atto della propria crisi davanti al pubblico e l’unica soluzione che gli viene in mente è quella di scappare dal palco. Questo spettacolo è il suo viaggio di riavvicinamento a una vita vivibile e forse anche al teatro.
A-MEN è uno studio sulla crisi esistenziale, crisi intesa soprattutto nel senso di cambiamento. A-MEN si interroga su quale strada prendere, cosa cercare sulla terra per farsi aiutare e come cercare di capire qualcosa di questo mondo sempre più complesso ed imprendibile. A-MEN parla di religioni vecchie e nuove, di spiritualità vecchia e nuova, di amore e morte, di come trovare un proprio posto nel mondo. A-MEN si nutre di crisi passate e in divenire, è dunque in costante cambiamento. Amen, ovvero: certamente. Il prodotto può dare dipendenza dal sogno.
“Walter Leonardi ha l'allegria contagiosa di un clown della parola, l'agilità stranita e impicciata di un acrobata buffo, la grazia leggera di un comico intelligente [...] Per raccontare di possibili crisi generazionali, disperate contraddizioni, infelici incontri sgarrupati, dubbi profondi, desideri e aspirazioni pronte ad andare in malora. Sorridendo però. Con mano felice Leonardi mette in scena anche la scoperta, o speranza, o intuizione che dir si voglia, di possibili, differenti serenità, riconquiste, pacifcazioni come per un Peer Gint del nostro tempo, ma più consapevole ...” Giulio Baffi – A Teatro
“...genialmente sospeso tra comicità e denuncia. Surreale, visionario, a tratti profondamente poetico, ricco di sorprese e di energia. Il palco diventa un grande specchio in cui poter rifettere le nostre insicurezze. Leonardi sorprende, commuove, diverte. ...Spettacolo interessantissimo, intelligente, sorprendente. Un viaggio nelle nostre incertezze, divertente e amaro, a ritmi sostenuti. Da vedere.”
Paolo Leone – Corriere dello spettacolo


WALTER LEONARDI, Attore, comico atipico. Preferisce le sit-com, alle classiche trasmissioni “vetrina” dei comici. Preferisce il teatro ai locali di cabaret per i suoi spettacoli comici. Preferisce i locali di cabaret ai teatri per i classici. È professionista dal ’94 e ha lavorato, tranne che nel circo, in tutti gli ambiti dello spettacolo: teatro, cinema, televisione. Tra gli altri ha lavorato, in Italia e all'estero, con: G.B.Corsetti, M. Martone, Urs Egger, C. Mazzacurati, D. Ferrario, Paolo Rossi, Serena Dandini. Attore nei video de Il Terzo Segreto di Satira, ha collaborato con Caterpillar, trasmissione di punta di RADIO RAI2, producendo, scrivendo e interpretando la Web Serie Chiacchierpillar, primo road movie della radio italiana. Fa parte del cast fisso di Meggie e Bianca in onda da settembre su RAI GULP. Stand-up comedian italiano ante litteram , è in perenne tour con i suoi spettacoli: A-MEN, Ti Parlerò D’amor, Chiacchierpillar-Live | Fondamentalmente Avevamo Voglia Di Vederci .... Walter odia gli egoisti e chi non parla di lui.
CARLO GIUSEPPE GABARDINI è attore, autore e sceneggiatore diplomato alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi. Fra le altre cose, ha scritto: monologhi di teatro civile (Acqua Porca. Storia dell’ACNA di Cengio; Giulio Cesare); per il teatro ha scritto spettacoli per Paolo Rossi, Sabina Guzzanti, Enrico Bertolino. Nel 2014 è Interprete, insieme a Francesco Pannofino e Roberto Citran, nel film Patria di Felice Farina, tratto dall'omonimo libro di Enrico Deaglio, in concorso alle Giornate degli autori alla Mostra del Cinema di Venezia 2014 (in uscita nelle sale). Per la TV è attore e autore di Piloti e cameracafé (Italia1, 2001- 2011) in cui interpreta il ruolo di Olmo e della serie Divano Football Club (andata in onda su Sky). E' stato autore della seconda edizione di Crozza, Italia (La7); per il cinema ha scritto due cortometraggi: In tram, vincitore del NICE festival di NewYork; e 1937, flm selezionato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia (2008); conduce in Radio Si Può Fare, insieme a Alessio Maurizi su Radio 24; e dopo aver scritto una lettera aperta “Non sentiamoci in colpa, si può essere gay e felici”, pubblicata sulla prima pagina di LaRepubblica il 31 ottobre 2013, realizza il video “La marmellata e la Nutella: ci si innamora di chi ci si innamora” inaugurando il suo canale youtube, record di visualizzazioni. Ha scritto la prefazione del libro Trevor, di James Lecesne, uscito per Rizzoli il 1 ottobre 2014, e a marzo è uscito per Mondadori il suo libro Fossi in te io insisterei. Dal 2011 è assiduo twittatore come @carlogabardini.

Nel 2018 due anniversari si richiamano a vicenda, come le rime alternate di una stessa strofa: l'80° anniversario dell'invenzione, made in Italy, dell'elettroshock e il 40° dall'approvazione della Legge 180, detta «Basaglia». I Wu Ming Contingent raccontano il rapporto tra elettricità e follia, dai tempi delle streghe fino ai giorni nostri, passando per la Prima Guerra Mondiale, lo studio dell'inventore della terapia elettroconvulsivante, Cerletti, le idee di Basaglia, le parole di Lou Reed, Ernest Hemingway, Janet Frame e i documenti d’archivio.

«Poco meno di ottant’anni fa, nell’aprile 1938, anno XVI dell’Era Fascista, il dottor Ugo Cerletti lanciava una corrente a 110 volt attraverso il cervello di un essere umano. Nasceva così l’elettroshock – o elettrourto, come l’avrebbero ribattezzato in tempi d’autarchia. La cavia era “un uomo sulla quarantina, fermato alla stazione ferroviaria mentre s’aggirava sui treni senza biglietto”. Per via del suo “comportamento enigmatico” e del suo “strano linguaggio”, la polizia fascista lo aveva condotto in clinica, dove lo avevano schedato come schizofrenico.
A quei tempi era diffusa l’idea che il coma epilettico fosse una buona cura contro alcune psicosi. I medici lo inducevano con un medicinale, il cardiazol, ma Cerletti era convinto di aver trovato un metodo “più pulito”. L’intuizione gli era venuta visitando il mattatoio di Roma e osservando come i maiali venivano storditi con una pinza elettrica, prima di essere sgozzati.»

[continua la lettura qui... https://www.wumingfoundation.com/giap/2017/06/la-terapia-del-fulmine-un-reading-concerto-del-wu-ming-contingent-su-elettroshock-e-follia/]

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