LaCollina
"Bulli in rete, l'altra faccia dei giovani" : La Collina e Reset presenti al convegno
18 Ottobre 2016In programma mercoledì 19 ottobre a Pordenone Bulli in rete, l'altra faccia dei giovani, l'evento organizzato da Corecom FVG che riunisce in un momento di confronto tutti i soggetti che vengono toccati da queste problematiche, come ragazzi, insegnanti, educatori, familiari. L’evento è dedicato agli studenti, alle loro famiglie ed al mondo della scuola e vuole offrire un’opportunità di dibattito e confronto soprattutto con i giovani e le loro famiglie che saranno sollecitati da tecnici, comunicatori ed esperti, impegnati da tempo nello studio del fenomeno “bullismo” e “cyberbullismo”. Anche il progetto Bullover sarà presentato a tutti i partecipanti.
Secondo appuntamento con il Fè Ste Feste Festival: sabato 19 novembre alle ore 21 inaugurazione della personale di Guzama e il doppio concerto dei Dasia e dei Damned Pilots
Guido Zamattio, inarte Guzama, pittore figurativo, si esprime raffigurando personaggi di un mondo onirico situato in un tempo
non precisato ancora a venire. "Generalmente queste entita’ vestono occhiali per poter vedere il mondo e spesso maschere per poter respirare. Il tema che mi sta piu’ a cuore e’ l’amore, unica cosa vera che alimenta l’individuo, la societa`, la Natura."
Ad aprire la serata musical i Dasia, un trio strumentale del Friuli Venezia Giulia, formatosi nell'agosto 2015 dall'incontro di Edgardo Mauroner (chitarra,synth), Luca Stocco (batteria,samples) ed Elettra Pizzale (basso). Scrivono e compongono canzoni prettamente strumentali, con richiami all'alt-rock, post-rock e progressive, senza ben riuscire ad identificarsi in alcuna corrente musicale. Dopo aver suonato in molte manifestazioni e festival estivi (tra cui CiaoLuca e Strofe Dipinte di Jazz) ad ottobre hanno rilasciato il loro primo EP di 8 tracce, che viene riproposto nei live assieme ai brani di nuova composizione.
A seguire suoneranno i Damned Pilots, band triestina attiva dal 2013 da un'idea di Manuel Galati in arte Don Nutz , reduce da una recente tournèe negli Stati Uniti. L’attuale line up vede la presenza di Sgt. Ote alla voce e chitarra, Willer Hz alla chitarra, Enrico Apostoli al basso e Don Nutz alla batteria. Quello che ci aspetta sarà un concerto carico di energia!
Sgangherati, melodici, psichedelici. Stoner, grunge. Loro lo chiamano rock post apocalittico, e in effetti forse questa definizione meglio di altre aiuta ad immaginare il sound dei triestini Damned Pilots.
www,metallus.it
Fè Ste Feste Festival è un evento ideato e organizzato dalla cooperativa sociale La Collina. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito e si svolgono al Posto delle Fragole.
15/10/2016 Il Piccolo - Fè Ste Feste festival a San Giovanni
17 Ottobre 2016Teatro Miela, venerdì 14 settembre 2016 “Si può ancora fare”: passato, presente e futuro della cooperazione sociale in Fvg
17 Ottobre 2016Il teatro Miela, gremito da un attento pubblico di giovani studenti ed operatori del settore, ha accolto, venerdì 14 settembre, il convegno che ha fatto parte del programma che ha celebrato il 130° anniversario della Legacoop a Trieste, Udine e Pordenone.
Sul palcoscenico si sono alternati gli interventi di
Orietta Antonini, vicepresidente nazionale Legacoop e presidente della cooperativa sociale Itaca di Pordenone, Danilo Sedmak ed Ivan Brajnik - il primo e l'attuale presidente della CLU Basaglia, Stefano Mantovani, presidente della Coop Noncello. Il tutto, coordinato dallo scrittore e cooperatore Pino Roveredo.
Si è parlato di cooperazione sociale, ripercorrendo i passi compiuti da due realtà fra le più importanti a livello nazionale: la Cooperativa sociale Noncello di Pordenone, attualmente la più grande d’Italia nel settore della cooperazione che si occupa di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, e la Cooperativa sociale Lavoratori Uniti “F. Basaglia” di Trieste che, nel 1972, fu la prima cooperativa sociale tra gli utenti dei servizi sociali a costituirsi in Italia.
Ha aperto il convegno Orietta Antonini, che si è presentata come figlia di operai, a loro volta figli di contadini. Famiglie semplici che hanno sempre vissuto con grande dignità, anche in momenti di difficoltà economica, forti di un condiviso sentimento di cooperazione. Alla domanda provocatoria, che la signora Antonini ha posto alla platea, se è meglio o peggio lavorare senza padrone, non c’è stata risposta, perché implicita. Importante, però, la considerazione sul fatto che, negli ultimi trent’anni nel mondo la ricchezza è triplicata, ma sempre più in mano di pochi.
A seguire, Danilo Sedmak, che ha ricordato il travagliato percorso che portò alla nascita della Cooperativa Lavoratori Uniti, frutto dell’esperienza di Franco Basaglia e della sua équipe. Quando il dottor Sedmak iniziò a lavorare all’OPP di Trieste, alla fine degli anni sessanta, su 1.200 degenti, circa 500 svolgevano varie attività sia all’interno dei padiglioni che all’esterno, come aiuto giardinieri, cuochi, in lavanderia e nelle pulizie dell’ospedale. Queste persone non venivano retribuite per il lavoro svolto. La grande rivoluzione fu, appunto quella di creare una cooperativa che permise una regolarizzazione del lavoro prodotto ed un conseguente reinserimento sociale.
Ivan Brajnik, attuale Presidente del CLU, ha aggiunto che oggi la cooperativa è composta da 240 soci con un fatturato che supera i sei milioni di Euro.
E’ poi intervenuto Stefano Mantovani, presidente della Coop Noncello, che ha presentato il libro “Si può ancora fare” a cura di Ferruccio Merisi.
Nel 2008, il regista Giulio Manfredonia raccontò, con il film “Si può fare”, la nascita di Coop Noncello, realtà storica che ha contribuito in modo determinante al progresso sociale italiano. Oggi, dopo trentacinque anni di attività e un immenso patrimonio di storie vissute, la Cooperativa che ha ispirato il cinema, ha scelto di regalare al lettore alcune delle sue più recenti esperienze, raccogliendole in un libro, fiume di testimonianze come in un affresco della sua bizzarra, a volte difficile, spesso meravigliosa quotidianità.
Il convegno si è concluso con la visione di un interessante documentario sull’esperienza di una cooperativa argentina che, in tanti anni di attività, ha creato dal nulla una realtà lavorativa e sociale di altissimo livello.