Teatro Miela, venerdì 14 settembre 2016 “Si può ancora fare”: passato, presente e futuro della cooperazione sociale in Fvg

17 Ottobre 2016 Scritto da 

Il teatro Miela, gremito da un attento pubblico di giovani studenti ed operatori del settore, ha accolto, venerdì 14 settembre, il convegno che ha fatto parte del programma che ha celebrato il 130° anniversario della Legacoop a Trieste, Udine e Pordenone.

Sul palcoscenico si sono alternati gli interventi di
Orietta Antonini, vicepresidente nazionale Legacoop e presidente della cooperativa sociale Itaca di Pordenone, Danilo Sedmak ed Ivan Brajnik - il primo e l'attuale presidente della CLU Basaglia, Stefano Mantovani, presidente della Coop Noncello. Il tutto, coordinato dallo scrittore e cooperatore Pino Roveredo.

Si è parlato di cooperazione sociale, ripercorrendo i passi compiuti da due realtà fra le più importanti a livello nazionale: la Cooperativa sociale Noncello di Pordenone, attualmente la più grande d’Italia nel settore della cooperazione che si occupa di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, e la Cooperativa sociale Lavoratori Uniti “F. Basaglia” di Trieste che, nel 1972, fu la prima cooperativa sociale tra gli utenti dei servizi sociali a costituirsi in Italia.

Ha aperto il convegno Orietta Antonini, che si è presentata come figlia di operai, a loro volta figli di contadini. Famiglie semplici che hanno sempre vissuto con grande dignità, anche in momenti di difficoltà economica, forti di un condiviso sentimento di cooperazione. Alla domanda provocatoria, che la signora Antonini ha posto alla platea, se è meglio o peggio lavorare senza padrone, non c’è stata risposta, perché implicita. Importante, però, la considerazione sul fatto che, negli ultimi trent’anni nel mondo la ricchezza è triplicata, ma sempre più in mano di pochi.

A seguire, Danilo Sedmak, che ha ricordato il travagliato percorso che portò alla nascita della Cooperativa Lavoratori Uniti, frutto dell’esperienza di Franco Basaglia e della sua équipe. Quando il dottor Sedmak iniziò a lavorare all’OPP di Trieste, alla fine degli anni sessanta, su 1.200 degenti, circa 500 svolgevano varie attività sia all’interno dei padiglioni che all’esterno, come aiuto giardinieri, cuochi, in lavanderia e nelle pulizie dell’ospedale. Queste persone non venivano retribuite per il lavoro svolto. La grande rivoluzione fu, appunto quella di creare una cooperativa che permise una regolarizzazione del lavoro prodotto ed un conseguente reinserimento sociale.
Ivan Brajnik, attuale Presidente del CLU, ha aggiunto che oggi la cooperativa è composta da 240 soci con un fatturato che supera i sei milioni di Euro.

E’ poi intervenuto Stefano Mantovani, presidente della Coop Noncello, che ha presentato il libro “Si può ancora fare” a cura di Ferruccio Merisi.
Nel 2008, il regista Giulio Manfredonia raccontò, con il film “Si può fare”, la nascita di Coop Noncello, realtà storica che ha contribuito in modo determinante al progresso sociale italiano. Oggi, dopo trentacinque anni di attività e un immenso patrimonio di storie vissute, la Cooperativa che ha ispirato il cinema, ha scelto di regalare al lettore alcune delle sue più recenti esperienze, raccogliendole in un libro, fiume di testimonianze come in un affresco della sua bizzarra, a volte difficile, spesso meravigliosa quotidianità.

Il convegno si è concluso con la visione di un interessante documentario sull’esperienza di una cooperativa argentina che, in tanti anni di attività, ha creato dal nulla una realtà lavorativa e sociale di altissimo livello.

Ultima modifica il Lunedì, 17 Ottobre 2016 07:32