Lug 27

Da Lanciano (CH) per la prima volta sul palco del Lunatico, i Management del Dolore Post Operatorio, una delle band hard pop più innovative nel panorama italiano. Un concerto gratuito da non perdere venerdì 28 luglio alle ore 21 al Parco di San Giovanni!

"Era un sabato sera di primavera ed eravamo ubriachi. La strada era dritta, tutta dritta. Improvvisamente BOOM! Ci ritroviamo su un albero con la macchina distrutta. Due femori un ginocchio e un braccio frantumati, una milza asportata. Ma le ossa col tempo si rimettono a posto e la milza lo sanno tutti che non serve a un cazzo. Da quel giorno cominciamo a girovagare per narrare la storia delle nostre gambe rotte e delle nostre vite storte. La storia di ragazzi che hanno poche semplici cose da dire racchiuse tutte in un'unica parola: GODERE.  Ce l’abbiamo sempre a morte con qualcuno, e questo odio andiamo cantando col sorriso.  Benvenuti nel MANAGEMENT DEL DOLORE POST-OPERATORIO, l’unico posto che cura tutto curandosi di niente."

Il Management Del Dolore Post-Operatorio, guidato dal duo abruzzese Luca Romagnoli (voce/autore) e Marco ‘Diniz‘ Di Nardo (chitarra/compositore), esordisce ufficialmente nel 2012 con l’album Auff!! (per Martelabel), la cui produzione artistica è affidata alle mani di Max ‘Stirnerc Fusaroli.
Senza prendere fiato calcano centinaia di palchi in Italia e oltre frontiera, comparendo come guest al Popkomm di Berlino e lo Sziget Festival di Budapest, fino ad arrivare al Concertone del Primo Maggio di Roma nel 2013, dove vengono censurati e denunciati per la loro esibizione. Nel 2014 esce McMao (per Martelabel/ColorSound Indie - Alternative Produzioni/Universal). Anche questo disco si avvale della produzione artistica di Manuele Fusaroli, nonché dell'opera omonima di Giuseppe Veneziano per la copertina. Per il tour 2013 e il secondo album ufficiale del 2014 ricevono dal M.E.I. rispettivamente il premio come 'Miglior Band Live' e 'Miglior Indie Band Italiana’.
Dal 2015 il gruppo è entrato ne La Tempesta Dischi e con la produzione artistica di Giulio ‘Ragno’ Favero (Teatro degli Orrori) realizza l’album I Love You.
A marzo 2017 è uscito il loro nuovo disco Un incubo Stupendo per La Tempesta Dischi, in collaborazione con Garrincha Dischi.

Prima e dopo il concerto Antonio Dj Pietro direttamente da Radio Fragola

Lug 27

Giovedì 27 luglio alle ore 21 per il filone Narrazioni Ivan Grozny presenta  «Il Brasile d'Europa. Il calcio nella ex Jugoslavia tra utopia e fragilità» di Paolo Carelli e «Togliatti Blocks. Frammenti di una sconfitta» di Daniele Vecchi


Il Brasile d'Europa. Il calcio nella ex Jugoslavia tra utopia e fragilità
C’è stato un tempo in cui anche l’Europa aveva il suo ‘Brasile’. Quella del calcio nella ex Jugoslavia è una vicenda che si è intrecciata con l’originalità politica, sociale e culturale di una nazione costruita sul delicato equilibrio di popoli eterogenei, attraversando il Novecento con i suoi traumi, utopie e contraddizioni. Dai primi successi olimpici ai contrasti (anche sportivi) con l’Italia sulle ‘questioni’ di Fiume e Trieste, dall’impresa della nazionale under 20 vittoriosa in Cile fino allo sgretolamento del Paese cominciato proprio su un campo di calcio; un’epopea fatta di successi e talenti, ma soprattutto di una costante ricerca della perfezione ed una fatale rivelazione di un senso profondo di instabilità e fragilità.
Uno dei più grandi misteri irrisolti del calcio è quello di che cosa avrebbe fatto la Jugoslavia ad Euro 1992 se non si fosse frantumata.
Paolo Carelli è nato a Crema nel 1981. Si occupa di ricerca e formazione sui media presso l’Università Cattolica di Milano e altre organizzazioni; scrive di calcio storico sul web magazine ‘Zona Cesarini’.

Togliatti Blocks. Frammenti di una sconfitta
Togliatti Blocks è il racconto della nascita dell'unico movimento ultras di estrema sinistra in Ungheria fra decine di gruppi naziskin. Il protagonista è Drazen Garaba, Gorky, un ragazzo carismatico, intelligente, ermetico, abilissimo con il coltello. Tatabanya rappresenta il capitolo finale di una vita da combattente caratterizzata dal ricordo degli affetti persi, dalla lotta di classe, dalle letture dei grandi classici e dalla guerra in Palestina. Con la loro attitudine aggregativa e senza compromessi, i Togliatti Blocks lasciano un segno indelebile e controcorrente sulla società ungherese. Una favola sociale, spaccata in più parti da una cruda realtà, che comincia e finisce nello stesso luogo. In mezzo al popolo.
«La regola chiave in questi posti è camminare decisi e dimostrare di sapere dove ci si trova e dove si sta andando».
Nel libro, che vanta contributi introduttivi di Wu Ming 1 e Federico Buffa, Gorky attraversa guerre e paesi, provvedendo da solo alla propria formazione, che comprende Marx, Engels, Goethe e i classici della letteratura mondiale.

Lug 27

Questa settimana doppia tappa del Lunatico Tour: venerdì 28 luglio alle ore 21 toccherà sia Pordenone che Udine, con due eventi ad ingresso gratuito.

Nella prima città non perdete l’esibizione della blues band veneta “Willy Mazzer & The Headhunters”, finalista alle selezioni italiane dell'International Blues Challenge 2017. Nata nel 1992 la WM&H suonava in origine la musica dei grandi maestri come Muddy Waters, Sonny Boy Williamson, John Lee Hooker, cui oggi ha aggiunto un repertorio anche di composizioni proprie, con reinterpretazioni di altri autori quali Faboulous Thunderbirds e Tom Waits e contaminazioni con altri stili quali il surf e il rock-blues. L'appuntamento fa parte della rassegna "Il suono del sociale”, organizzata da Coop Noncello e Cooperativa sociale Itaca per offrire alla cittadinanza una serie di eventi musicali all’interno del Parco San Valentino, un modo per celebrare in musica i 25 anni di vita della Cooperativa Itaca, nata nel 1992 proprio da Coop Noncello.

A Udine al Parco di Sant'Osvaldo in collaborazione con C.O.S.M "Dialoghi su Leo Zanier" con Pierluigi Di Piazza, Aldo Colonello e Mario Turello. Un dialogo sulla vita di un poeta e di un amico, sul senso delle sue lirichie e delle sue battaglie. 

Lug 25

 

Mercoledì 26 luglio alle ore 21 Vitaliano Trevisan, l'esperto narratore di “paesaggi con figure” del Nord Est terrà una vera e propria lezione di modi di esplorare e scandagliare quello che ci sta attorno per uno degli appuntamenti del progetto Sguardi incrociati a cura di Bonawentura/Teatro Miela.

Il progetto “Sguardi Incrociati”, che ha preso il via con alcuni esperimenti di ‘teatro urbano’ nelle piazze cittadine in collaborazione con Il Piccolo, è un laboratorio aperto di scrittura e narrazione del territorio dedicato alla nostra città. L’iniziativa, curata da Massimo Navone con Bonawentura/Teatro Miela svilupperà nel corso del prossimo triennio varie attività sul tema delle diverse identità del territorio, con l’obiettivo di coinvolgere in varie forme di partecipazione attiva un numero sempre più ampio di persone di ogni provenienza e di ogni età.
Questi incontri al Lunatico Festival con Vitaliano Trevisan e Gianfranco Berardi sono altre due tappe “quasi didattiche” nel cammino di questa iniziativa. Altre due preziose tessere che andranno a formare il puzzle di sguardi e racconti della nostra città e dei diversi modi di raccontarla.
Il 26 luglio Vitaliano Trevisan, esperto narratore di “paesaggi con figure” del territorio del Nord Est terrà una vera e propria lezione di modi di esplorare e scandagliare quello che ci sta intorno, con la sua consueta e tagliente attenzione a tutto ciò che va a comporre il senso del nostro vivere in questi anni in questi luoghi.
Il 23 agosto Gianfranco Berardi, eccezionale attore e autore teatrale ipovedente, ci condurrà in un itinerario tra le possibilità del diverso guardare di chi non ha la vista, dell’osservare il paesaggio con altri sensi e altri modalità nel “sentire” il territorio, le sue forme e le sue voci.


Vitaliano Trevisan nasce a Sandrigo, in provincia di Vicenza, nel 1960. Dopo una giovinezza trascorsa come impiegato nel settore edilizio e dell'arredamento, si dedica a lavori più manuali fino ad approdare alla letteratura. Raggiunge il successo nazionale e la notorietà nel 2002 con il romanzo I quindicimila passi, apprezzato dalla critica, che racchiude i pensieri di un uomo, Thomas, dalle mille fobie e dai meccanici comportamenti ossessivo-compulsivi. Il libro ha ricevuto il Premio Lo Straniero e il premio Campiello Francia 2008.

Nel 2003 è l'attore protagonista, nonché co-sceneggiatore, del film Primo amore di Matteo Garrone, girato a Vicenza, in concorso al 54mo Festival di Berlino. È attore nel film Il riparo di Marco Simon Puccioni (miglior film al festival di Annecy nel 2007), oltre che nel film Dall'altra parte del mare di Jean Sarto. Nel 2009 ha un importante ruolo nella serie televisiva R.I.S. Roma - Delitti imperfetti di Fabio Tagliavia.

I suoi testi teatrali sono stati messi in scena da Valter Malosti, Renato Chiocca e Toni Servillo; di recente pubblicazione per Einaudi i Due monologhi, ossia Oscillazioni e Solo RH portato in scena nell'edizione del Festival delle Mura 2007 da Roberto Herlitzka. Nel 2012 il regista Michele Angrisani scrive il copione di uno spettacolo teatrale liberamente tratto dal romanzo Il ponte. Un crollo; questo verrà poi portato in scena dalla compagnia teatrale Il Canovaccio, per la regia di Antonello Pagotto e con Diego De Francesco nella parte del protagonista. Nel 2016 pubblica Works.

Luogo Parco di San Giovanni, via de Pastrovich 4 antistante ristorante Il Posto delle Fragole

Info:04054659

Lug 20

Dal romanzo di Pino Roveredo "Mio padre votava Berlinguer", lo spettacolo con PIno Roveredo e Alessandro Mizzi, andrà in scena martedì 25 luglio alle ore 21. “Continuo a scrivere papà, scrivere veloce, con la parola che attacca la parola, la riga che rincorre la riga, con lo spazio che si accorcia, e con le cose da dire che pretendono di essere raccontate.” Una confessione al padre, un padre operaio-calzolaio sordomuto. Scomparso ma ancora vivo nel ricordo e nelle parole. Un padre che votava Berlinguer, ma, prima che per una scelta ideologica, per la consapevolezza che lui era “una brava persona”. E questo giudizio continua a premere sulla realtà rimasta, di oggi, e a porre problemi. Un buon padre, certo, anche se l’alcol era una delle sue debolezze. E un figlio che ripercorre una sua vita di cadute e risalite, private e pubbliche. Un figlio che rivendica la sua terza media, il suo operaismo, la sua irregolarità di scrittore, e che si pronuncia sull’attualità rimpiangendo, ma a occhio asciutto, la “fatica” di un tempo, la solidarietà. Una produzione Bonawentura con la regia di Massimo Navone

 

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