Giovedì 4 luglio alle ore 20.30, per il filone narrazioni del Lunatico Festival, incontro con Claudio Grisancich al Parco di San Giovanni. L'evento è a ingresso gratuito.
Un monologo, omaggio rapsodico alla città (che spesso è stato detto "non sia come le altre") e alla sua anima attraverso le voci autoriali (poeti, scrittori, storici, viaggiatori) e del suo popolo. Un coro di voci che affiorano dai vari strati di "passato" (remoto, prossimo o appena di ieri) oltre l'incerto graffito del presente a ribadire una costanza del sentimento nella "sempre verde" triestinità.
«Con questo testo - spiega Grisancich - ho voluto comporre un omaggio rapsodico a una città che spesso è stato detto come non sia "una città come le altre: che è bella, diritta, luminosa ma che il dialogo è difficile, che non si sa cosa vogliamo noi triestini, tra vampate storiche e la quieta follia degli intervalli che le dividono; e, chissà, forse in fondo non vogliamo proprio niente, o almeno niente di eccezionale e quindi nemmeno lusinghe e complimenti".
Claudio Grisancich (1939) vive e opera a Trieste; ha pubblicato una quindicina di titoli fra raccolte di poesie e plaquettes; da ricordare Noi vegnaremo, Lo Zibaldone, Trieste,1966; Crature del pianzer crature del rider, ed. “e”, Trieste, 1989; 9 poesie scritte a Trieste, Boetti & C., Mondovì, 1992; Scarpe zale e altre cose, La barca di Babele, Meduno, 2000; Bora zeleste, MGS Press, Trieste 2000; Poesie- Antologia 1957/200, ed. Marietti, Milano, 2003; Inventario, Il Ramo d’Oro, Trieste, 2004; Su la strada de casa-Domov grede (antologia con trad. in lingua slovena), ed.ZTT EST, Trieste, 2009. Autore di testi teatrali, fra i quali (tutti rappresentati dal Teatro Stabile La Contrada, TS): A casa tra un poco Febbraio 1902, i fuochisit del Lloyd (in collaborazione con Roberto Damiani), Un baseto de cuor, Alida Valli che nel Quaranta iera putela, Il compagno di viaggio, Lorenzo Da Ponte a Nova Jorca, ‘Ste pice parole voio dirte stasera. Con R.Damiani ha ordinato l’antologia Poesia dialettale triestina (1975) e l’edizione aggiornata La poesia in dialetto a Trieste (1989). Poeta in dialetto, scrive e pubblica su riviste anche poesie e racconti in italiano; collabora con la RAI (originali e sceneggiati radiofonici, speciali televisivi); sue poesie, presenti in numerose antologie (anche scolastiche), sono tradotte in ungherese, sloveno, inglese e tedesco.
Martedì 2 luglio alle 20.30 al Lunatico Festival nel Parco di San Giovanni "Quando diventi piccolo" un’autobiografia non autorizzata di e con Massimiliano Loizzi.
Un monologo in bilico fra satira e poesia di e con Massimiliano Loizzi tratto dal romanzo “Quando diventi piccolo” di Massimiliano Loizzi edito as aprile da Fabbri Editore.
E’ la storia di un uomo, e di come la sua ragazza e i suoi figli, anzi una bimba e un bimbo, gli abbiano salvato la vita. Ma è anche la storia di un uomo di sinistra in Italia, quindi è una storia tanto triste, ma che suo malgrado fa molto, molto ridere.
In novanta minuti irrefrenati e irrefrenabili, Massimiliano Loizzi si raccontera? e ci raccontera? la sua
vita all'alba dei suoi primi quarant'anni. Con le sue doti di improvvisatore e la sua verve satirica e poetica, Loizzi narra le storture e contraddizioni del paese, attraverso storie personali, sogni e deliri poetici. “Parlero? di me, dei miei vizi (tanti), dei miei pregi (due), del mio lavoro, delle mie notti, dei miei amori, del mio amore, dei miei bimbi e delle mie vite... e bastera? una serata a raccontar tutto, vi domanderete voi? Se pagate il biglietto intero sì, vi rispondero? io.”
Dalla sua infanzia, passando per l'adolescenza, la scuola, i viaggi, le migrazioni, le donne, gli amori,
fino ad arrivare alla maturita? anagrafica, il lavoro, il teatro, la satira, il rapporto con il babbo scomparso e lo scontro con la sua generazione, l'amore quello con la E maiuscola (perche? e? di gran
lunga il finale che conta) e i bimbi, i piccoli da cui ricominciar tutto da capo ed imparare a mettere ogni cosa al secondo posto.
Oramai consolidato affabulatore, noto ai piu? per la sua partecipazione ai video de Il Terzo Segreto di Satira e protagonista del film “Si muore tutti democristiani”, Loizzi mette in scena uno spettacolo diverso di sera in sera, dove tutto, o quasi, puo? accadere, che si nutre dell’improvvisazione, come esercizio impertinente ai “danni” del pubblico, interlocutore e componente stessa dello spettacolo.
“E' un NON-spettacolo : non e? un'autobiografia, non e? un monologo teatrale, non e? un happening,
non e? una prova aperta, non e? una recita, non e? una serata senza pretese, non e?… ma è ispirato da i miei grandi maestri, che hanno reso nobile l'arte del comico, (Giorgio Gaber, Paolo Rossi, Louie C. K. solo per citare i primi tre che ho in mente). E' il sacrificio del comico, obbligato a mettere alla berlina i suoi piu? intimi difetti e debolezze, in modo da poter parlare al pubblico da pari: perche? tramite l’esposizione dei suoi piu? reconditi vizi ci redime dai nostri.”
Si avvisa il gentile pubblico che i bambini lasciati incustoditi, verranno venduti al teatro ospitante,
per lavori di pulizie e piccola manutenzione.
Massimiliano Loizzi è attore de il Terzo Segreto Di Satira, capocomico e autore dei MercantidiStorie, nonché autore del suo primo romanzo in uscita per la Fabbri Editore.Sin dal 2003 collabora con Paolo Rossi in svariati spettacoli e progetti; ha lavorato fra gli altri con Tullio Solenghi, Renato Sarti, Antonio Latella, Gabriele Lavia. Ha curato per due stagioni la copertina di PiazzaVerdi su Radio Rai 3. Dal 2011 è attore del collettivo il Terzo Segreto di Satira, con svariate serie per il web e la tv, protagonista delle due stagioni di “Sandro” in coppia con Francesco Mandelli, nonchè del loro primo lungometraggio “Si muore tutti democristiani”, presentato al Festival del Cinema di Roma nel novembre del 2017. E’ attore di svariati film e cortometraggi, fra i quali “Lovers” di Matteo Vicino, e “Gli sdraiati” di Francesca Archibugi con Claudio Bisio.
L'evento è a ingresso gratuito
Giovedì 27 giugno, ore 20.30
Incontro con Giuseppe O. Longo al Lunatico Festival nel Parco di San Giovanni a Trieste.
Leonardo da Vinci, geniale costruttore di dispositivi che dalla natura traevano ispirazione, diede un contributo importante anche alla storia degli automi. Partendo dallo studio del corpo umano, verso il 1495 cominciò a progettare un Automa Cavaliere, androide probabilmente destinato a stupire la corte di Ludovico il Moro, anche se non esistono conferme sicure che Leonardo lo costruisse davvero. Oggi i robot sono diventati una presenza costante e sempre più deleghiamo ad essi lo svolgimento di mansioni un tempo esclusivamente umane. Il robot rappresenta una delle possibili incarnazioni del post-umano e il rapporto tra noi e queste macchine costituisce un capitolo della robotica chiamato roboetica.
Giuseppe O. Longo è nato a Forlì il 2 marzo 1941 e vive a Trieste dal 1955. Ha ottenuto il diploma di maturità classica (1959), la laurea in Ingegneria elettronica (1964), la laurea in Matematica (1968) e la libera docenza in Cibernetica e Teoria dell'informazione (1969). Dal 1975 fino al 2010 ha ricoperto la cattedra di Teoria dell'Informazione alla Facoltà d'Ingegneria Elettronica dell'Università di Trieste. Nel gennaio 2010 è stato nominato professore emerito di Teoria dell'informazione all'Università di Trieste.
Ha svolto ricerche sulla teoria delle reti, sulla teoria dei codici algebrici e sulla teoria dell'informazione (in particolare sulla codifica di sorgente). Ha pubblicato numerosi articoli specialistici su riviste italiane e internazionali, un manuale di Teoria dell'informazione (Boringhieri, Torino, 1980) e diversi volumi su argomenti avanzati. Ha presentato relazioni scientifiche a numerosi congressi nazionali e internazionali, ha insegnato e fatto ricerca presso diverse università europee, americane e asiatiche. Fa parte del comitato di redazione di alcune riviste specialistiche italiane e straniere. Per molti anni è stato recensore per "Mathematical Reviews" e per "Zentralblatt für Mathematik". Presso il Centre International des Sciences Mécaniques (CISM) di Udine ha organizzato, dal 1969 al 1990, molti corsi e scuole estive, soprattutto sulla teoria dell'informazione e dei codici, curando la pubblicazione degli atti per conto della Springer-Verlag di Vienna e New York. Ha ricoperto vari incarichi per conto dell'Università di Trieste, recandosi in diversi Paesi per stabilire relazioni e contatti scientifici.
Attualmente si occupa soprattutto di epistemologia, di intelligenza artificiale, di problemi della comunicazione e delle conseguenze sociali dello sviluppo tecnico, pubblicando articoli su riviste specializzate e svolgendo un'intensa attività di conferenziere. Su questi temi ha tenuto numerose conferenze, ha partecipato a convegni e congressi e ha pubblicato i saggi "Il nuovo Golem: come il computer cambia la nostra cultura" (Laterza, 1998), "Homo technologicus" (Meltemi, 2001) e "Il simbionte. Prove di umanità futura"(Meltemi, 2003). Ha diretto il settore "Linguaggi" del Laboratorio interdisciplinare della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. E' stato traduttore per le case editrici Boringhieri e Adelphi (15 libri dall'inglese e dal tedesco, tra cui opere di Gregory Bateson, Marvin Minsky, Douglas Hofstadter, Iräneus Eibl-Eibesfeld; nel 1991 ha vinto il premio "Monselice" per la traduzione scientifica). Collabora, fra l'altro, ad alcune grandi opere dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, al "Corriere della Sera", a "Kos", alla "Rivista dei libri", a "Le Scienze", a "Pluriverso", a "Technology Review" e alla RAI.
All'attività scientifica affianca l'attività narrativa, pubblicando su riviste letterarie tra cui "Il banco di lettura", "Linea d'ombra", "Nuovi argomenti", "Resine", "Il racconto" e "Tratti".
martedì 25 giugno ore 20.30
In occasione delle iniziative per la Giornata Mondiale del Rifugiato Ics Ufficio Rifugiati Onlus in collaborazione con e T i e l l e Z e t a presenta lo spettacolo "Tracce - acquarelli di umanità varie” liberamente ispirato a "Voci Rimosse - I profughi di Eidomeni" di Alberto Flego. Regia di Sara Hennah Galiza / Lorenzo Zuffi.
Dal laboratorio teatrale "I Rinnegati" ne deriva la restituzione dal titolo "Tracce". Una riflessione sulle tracce visibili che lasciamo nel mondo che ci circonda, come interagiamo con esso, come questo ci modifica. Le tracce sono anche le azioni che non facciamo, laddove non interveniamo per cambiare lo stato delle cose. Come ci segnano le tracce che gli altri lasciano?
Non solo, le tracce sono anche quelle invisibili, quelle che non ci accorgiamo di lasciare, convinti che nulla di ciò che facciamo rimanga e che la nostra traccia non conti. Perché risvegliarsi dall'indifferenza? Quando ricordarsi di essere umani? Come riascoltare ciò che avviene nel mondo? Questo lavoro nasce dalle tracce/storie lasciate dai corsisti durante lo svolgimento del laboratorio e prende ispirazione dal testo "Voci Rimosse - I profughi di Eidomeni" e dalla versione teatrale "I Rinnegati" di Alberto Flego.
"A volte alcune esperienze vissute lasciano un segno, un graffio metaforico o una ferita che difficilmente si rimargina."
"Le cose che non conosciamo cambieranno il mondo"
Interpreti in ordine alfabetico:
Abdullah Abdullah
Abdullah Naderi
Benedetta Ermacora
Chiara Selva
Francesco La Pia
Giorgio Mastrolia
Marta Pesamosca
Martina Andriolli
??fiq Hëmã?
Sirwan Wasta Mahmood
Consulenza Musicale: Mr. Towa
Costumi: Sara Galiza / Lorenzo Zuffi
In locandina fotografia di Abdulaziz Dukhan.
Un ricco cartellone di eventi, a fruizione gratuita, da domenica 23 giugno fino a sabato 31 agosto, articolato nelle sezioni musica, teatro e narrazione. 33 appuntamenti ad ingresso libero nella splendida cornice del Parco culturale di San Giovanni, storico luogo di innovazione e cambiamento. Si alterneranno artisti emergenti e talenti di rilievo nazionale e internazionale, spettacoli comici, reading, teatro d'impegno civile, concerti dal vivo e incontri con l’autore, dando vita a un festival che fonde ironia e satira, propone occasioni di svago e opportunità di riflessione, concerti e momenti di sperimentazione culturale. Anche quest’anno filo conduttore è favorire la convivialità e la socialità delle persone, sostenendo l’inclusione sociale e processi partecipativi culturali.
Una direzione artistica collettiva: il percorso live di musica e teatro è curato da Alessandro Mizzi e Laura Bussani del Pupkin Kabarett, mentre quello delle narrazioni da Alessandro Metz, operatore sociale, Andrea Olivieri, ricercatore e lavoratore culturale freelance, e Walter Chiereghin, direttore della rivista web Il Ponte Rosso.
Lunatico Festival giunge alla sesta edizione: sei anni dove il successo del festival è cresciuto appuntamento dopo appuntamento, confermando la centralità della sua programmazione nella estate triestina.
“Sono già due o tre anni che non fa nemmeno in tempo a finire l'inverno che già molte persone che incontro iniziano a chiedermi: Ma quando comincia il Lunatico? Lo fate anche quest’anno? Certo rispondo io, nonostante le incertezze sempre presenti in ambito culturale.” spiega Alessandro Mizzi “Ci fa molto piacere che le persone ci riconoscano uno sforzo, non era scontato, qualcuno (una cooperativa) è stato lungimirante ed ha investito risorse umane ed economiche e gli artisti che arrivano, quando se ne vanno, se ne vanno soddisfatti, sicuramente più per l'accoglienza che per il minimo cachet. Teatro, Musica e Narrazioni, tre filoni che si alimentano l'uno con l'altro e che non si sovrappongono mai, essendo programmati in giornate diverse. Lunatico Festival giunge quest’anno alla sesta edizione e in questo poco tempo penso sia riuscito a guadagnarsi la fiducia di un pubblico, non solo sempre più numeroso, ma anche esigente, attento al cartellone, alla proposta, rispettoso e assolutamente in sintonia con il luogo in cui il Festival si svolge.”
Quest’anno si celebra in tutta Italia il 500mo anniversario della morte di Leonardo, “homo sanza lettere” e indiscusso genio del nostro Paese. Lunatico Festival sceglie di celebrare il Maestro attraverso un ricco cartellone di appuntamenti, il cui filo conduttore è l’interdisciplinarietà. Protagonista il mondo di oggi, ma anche le storie di ieri che si intrecciano con la nostra quotidianità, un crosscutting tra le arti, il tempo e l’ingegno.
Nel cartellone nomi di rilievo e occasioni imperdibili, da Massimiliano Loizzi a Antonio Cornacchione, da King Jammy a Cacao Mental, da Michela Murgia ad Annalisa Camilli. Nomi imperdibili per un cartellone che si colloca ad essere uno dei migliori eventi della regione.
Forte il legame con la comunità e l’impegno sociale e solidale. Anche quest’anno uno degli appuntamenti del Lunatico Festival riguarda la Giornata mondiale del rifugiato, inoltre il festival dedica appuntamenti a Mediterranea Saving Humans e Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin.
Ma non solo! Per la prima volta il Festival si apre ai più giovani con una nuova sezione: Lunatico Young.
“Lunatico Festival giunge alla sesta edizione con un cartellone che si rinnova e arricchisce con una sezione dedicata ai più giovani, frutto della collaborazione tra la cooperativa, la Fondazione Pittini e il progetto nazionale E se diventi farfalla.” sottolinea Fabio Inzerillo, presidente della cooperativa sociale La Collina “Laboratori, installazioni artistiche e incontri, momenti di confronto e dialogo tra generazioni, nati dalla consapevolezza che le attività culturali sono irrinunciabile leva di sviluppo ed elemento di coesione, motore di riflessione e inclusione sociale per costruire il futuro" .
Anche in questa edizione Lunatico Festival andrà in tour nella nostra regione con appuntamenti a Udine, Gorizia, Cervignano del Friuli, Muggia e Tolmezzo, attraversando anche i confini nazionali con una data a Pirano (Slovenia).
Il Lunatico Festival è un progetto della cooperativa sociale La Collina, realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in partnership con Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste, Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine, Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 3 Alto Friuli – Collinare – Medio Friuli, Bonawentura/Teatro Miela, C.O.S.M., GECT, Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, Fondazione Pittini, Associazione Examina, Legacoopsociali Friuli Venezia Giulia; in collaborazione con Coop Alleanza 3.0, ICS, eTielleZeta, Trieste Swing, Mediterranea Saving Humans, con il patrocinio dell'Università degli Studi di Trieste, Comune di Cervignano del Friuli e Comune di Muggia.
Il Lunatico è realizzato con il supporto di Cooperativa Reset e Mutua sanitaria Cesare Pozzo (main sponsor); LegacoopFVG, Consorzio @Nord, Engel, Sodomaco, Hausbrandt Trieste 1892, Cooperativa Agricola Monte San Pantaleone, Duemilauno Agenzia Sociale., Assicoop.