LaCollina
21/08/2016 Il Piccolo - Staino ospite mercoledì del Lunatico Festival
21 Agosto 2016"Una questione di forma… Essere uguale agli altri non significa fare quello che fanno tutti; più semplicemente significa essere se stessi ovunque e con chiunque, senza per questo sentirsi a disagio." Pino Roveredo
Cooperativa sociale Reset e Pino Roveredo, scrittore e Garante regionale dei diritti della persona con funzioni di garanzia per le persone private della libertà personale, insieme agli amici di scritture “Mal-educate” con il patrocinio dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 1 triestina presentano il reading “Una questione di forma”. Lo spettacolo, ad ingresso libero, si terrà allo Spazio Villas mercoledì 7 settembre alle ore 21. Un fuori cartellone del Lunatico Festival per far conoscere al pubblico del Festival questo importante progetto.
"Una questione di forma" è stato realizzato all’interno del progetto “Scritture mal-educate” ideato da Pino Roveredo, attuato dalla cooperativa sociale Reset, e reso possibile grazie alla straordinaria partecipazione degli amici del Distretto 4 di Trieste, con il finanziamento di TriesteAbile in collaborazione con in collaborazione con il Distretto 4 dell’Azienda Sanitaria n. 1 triestina e il Comune di Trieste. Una sperimentazione ormai consolidata non ha pari in Italia e pone Trieste, non a caso simbolo della de-istituzionalizzazione e della realizzazione di percorsi finalizzati al benessere e all’inclusione, capo fila nell’integrazione e nella qualità di vita di chi quotidianamente affronta il macigno della sofferenza, del pregiudizio, dell’isolamento. Un’esperienza avviata nel 2014 che, articolandosi in incontri settimanali dove ci si ascolta e ci si racconta attraverso storie, stati d’animo, parole, versi, scritture, ha dato vita da un lato a delle pubblicazioni dall'altro a diversi reading che sono stati rappresentati in vari luoghi della città.
"Da “Fuori controllo” (la prima pubblicazione) a “Una questione di forma”… un percorso felicemente aggrovigliato di muscoli, umori, emozioni ed abbracci, un percorso che continua, non si ferma, anche perché interromperlo sarebbe un’offesa a tutti gli attimi di benessere conquistati."
È una verità universalmente riconosciuta che ad un universitario desideroso di laurearsi manchi soltanto il tirocinio. Ma dove? Alcuni lo cercano nella stessa città in cui studiano, magari senza nemmeno avere un’idea di cosa fare, solo perché “fa parte del mio percorso di studi”. Altri hanno un’idea precisa del lavoro che vorrebbero fare una volta ottenuta la laurea e cercano di compiere un piccolo passo in quella direzione sfruttando un’opportunità come il tirocinio. Mi ricordo di quando a sei o sette anni ho ricevuto un mangiacassette con un microfono e la possibilità di registrare la mia voce. Risentire quello che avevo detto pochi secondi prima mi sembrava una magia. Quindici anni dopo mi ritrovo al secondo anno di università al Dams indirizzo musicologico, alla ricerca di un posto dove svolgere il mio tirocinio. La scelta ricade su Radio Fragola, una versione adulta e organizzata di quel momento di magia che ricordo della mia infanzia. Qua tutti parlano in un microfono, risentono la loro voce e vengono ascoltati da tutti coloro in possesso di una radio e di un po’ di tempo libero.
Perchè proprio Radio Fragola? No, non solo perchè il viaggio in treno da Gorizia a Trieste è breve. Radio Fragola è piccola, appena quattro stanze per un palinsesto che si snoda sempre mutevole nel corso della settimana. Il posto ideale per chi non ha mai visto nulla del genere e probabilmente sarebbe spaventato dal ritrovarsi immerso in una realtà più grande. Radio Fragola è comunitaria. Non essere una radio commerciale significa che anche la pubblicità è fatta qui in studio, significa che anche un tirocinante può iniziare a mettere le mani su un materiale da montare senza causare troppi danni. Radio Fragola è socievole. Non credo di avere mai stretto così tante mani e imparato così tanti nomi (cercando di non dimenticarne troppi subito dopo). Radio Fragola è di larghe vedute: è richiesta l’opinione e la collaborazione di tutti, e nessuna voce rimane inascoltata. Un posto dove crescere professionalmente aspettando di affacciarsi al mondo del lavoro senza esserne troppo spaventati, avendo conosciuto una realtà come questa e sperando di trovarne altre simili.
di Lewis Carroll Adam Zuliani
Bollicine tra le Fragole: cooperazione sociale e Franciacorta, un binomio da scoprire!
26 Agosto 2016L'inserimento lavorativo di persone provenienti dall'area dello svantaggio è da sempre uno degli obiettivi primari della cooperazione sociale. La sfida è creare percorsi virtuosi, in grado di valorizzare ed emancipare persone abitualmente escluse dal mondo lavorativo e, contemporaneamente, proporre forme di integrazione sociale e benessere.
Un esempio virtuoso che arriva dalla Provincia di Brescia è la cooperativa sociale Clarabella, produttore biologico di Franciacorta DOCG, che sarà ospite al Posto delle Fragole nel Parco di San Giovanni a Trieste giovedì 1 settembre alle ore 17 per raccontare il proprio lavoro sul territorio attraverso una degustazione gratuita di alcuni loro vini.
“La nostra esperienza nasce dalla tipica “saggezza” contadina, in base alla quale tutti sono a loro modo abili, quali che siano il livello culturale o le condizioni mentali, perché le piante e gli animali non discriminano nessuno, non si voltano dall’altra parte e crescono sane chiunque le accudisca.”
Durante la degustazione, per cooperativa Clarabella sarà presente Alessandro Mogavero che ripercorrerà la storia e la mission dell'azienda attraverso l'assaggio di quattro loro vini:
Franciacorta Brut DOCG
Eletto Vino Slow alla sua prima apparizione nella guida Slow Wine 2014. Uno dei vini che abitualmente potete gustare al Posto delle Fragole
Franciacorta Saten DOCG
Morbida delicatezza potrebbe essere la spiegazione di questo nome coniato dai produttori del Franciacorta.
Franciacorta Pas Dosè DOCG
Ottenuto principalmente dal vigneto denominato “Cascina” adiacente la cantina e l’intera struttura di Clarabella
Franciacorta "180" DOCG 2009
Dedicato alla legge n.180/1978 (Legge Basaglia) che ha cambiato il modo di pensare e trattare la psichiatria; un lungo e tortuoso percorso al quale è intitolato il primo millesimato top di gamma della produzione.
Sarà inoltre l'occasione per conoscere meglio un prodotto del nostri territorio: l'orange wine 180.
Clarabella aderisce al Consorzio per la tutela del Franciacorta e applica il Disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata e garantita “Franciacorta”
A identificare questo vino, prodotto esclusivamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia, è il nome della regione geografica, dove crescono le sue vigne Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco. Una sola espressione – Franciacorta – che definisce un territorio, un metodo di produzione e un vino.
E' una cooperativa sociale, solidale ed inclusiva, che crea occasioni di lavoro per persone con disabilità psichica e fisica; una cooperativa agricola, che si prende cura del suo territorio con coltivazioni biologiche, ne preserva la cultura e sviluppa progetti di accoglienza turistica per diffonderne la conoscenza.
Le forme della memoria. Arte, monumentalismo e spazio pubblico: mostra conclusiva del progetto
25 Agosto 2016Fino al 10 settembre è visitabile la mostra “Le forme della memoria. Arte, monumentalismo e spazio pubblico” nelle sale della Biblioteca Civica “Giuseppe Zigaina” in Via Trieste, 33 a Cervignano del Friuli, frutto del percorso didattico “Le Forme della Memoria”, che ha intrecciato i temi della memoria, della narrazione storica e della progettazione artistica.
La memoria prende forma e si materializza in quattro monumenti contemporanei: narrazione storica, opera monumentale e spazio pubblico. Dal 1914 ad oggi, con uno sguardo al futuro. Un percorso di progettazione che ha visto come protagonisti le ragazze e i ragazzi della classe 1 ACM dell’ITT “A. Malignani” in collaborazione con l'area didattica della cooperativa sociale La Collina.
“Le Forme della memoria” è un progetto ideato da La Collina e realizzato nella cornice del progetto ENSEIGNER LA GUERRE, ÉDUQUER À LA PAIX - programma Erasmus + Ka2, con il coordinamento della Prof.ssa Silvia Gottard.
La mostra è visitabile nei seguenti orari:
lunedì 9.30 – 12.00 e 15.30 – 19.00
martedì 9.30 – 12.00
mercoledì 9.30 – 12.00 e 15.30 – 19.00
giovedì 9.30 – 12.00 e 15.30 – 19.00
venerdì 9.30 – 12.00 e 15.30 – 19.00
sabato 9.30 – 12.00