Anche nel mese di febbraio, la Provincia di Trieste, in collaborazione con la Cooperativa Sociale La Collina, propone quattro appuntamenti gratuiti per approfondire e analizzare le tematiche della mostra L'Europa in guerra - tracce del secolo breve, visitabile fino al 28 febbraio al Magazzino delle Idee di Trieste. Storici e storici dell’arte accompagneranno il visitatore a scoprire le trecento opere esposte tra tele, tempere, disegni, acqueforti, diari, lettere censurate e documenti inediti presenti nella mostra.

‘L’Europa in guerra. Tracce del secolo breve’ è la mostra sulla Grande Guerra che sta riscuotendo un decisivo successo - di pubblico e di critica - al ‘Magazzino delle idee’ di Trieste visitabile fino al 28 febbraio.
La cooperativa sociale La Collina organizza una serie di visite guidate per gruppi e scolaresche: una a indirizzo prevalentemente artistico, una a indirizzo prevalentemente storico, riservate a gruppi di massimo 25 persone al costo di 60 euro.
Lasciatevi guidare in un viaggio tra le opere d'arte di Dix, Grosz, Köllwitz, Sironi, Sartorio, Scalarini, un approfondimento tra le lettere e i diari inediti della grande guerra. Storici e storici dell’arte della cooperativa sociale La Collina realizzano un percorso didattico guidato per rivivere i momenti più significativi della prima guerra mondiale. Saranno illustrati i capolavori esposti e aiuteranno i partecipanti a calarsi nell'atmosfera che contraddistingue questi artisti e il loro contesto storico, artistico, culturale.

«La storia dell’arte italiana del Novecento non ha presenze consapevoli e/o apertamente contro la guerra. Se si esclude Giuseppe Scalarini e, a fine conflitto, Alberto Helios Gagliardo, non c’è un’arte della rappresentazione della guerra contro la guerra. Eppure la Grande guerra è il big-bang del secolo, lo sturm che spazza via generazioni di giovani, scardina assetti sociali, induce il crollo di quattro imperi, apre a due grandi rivoluzioni sociali. C’è, negli artisti, il trauma. Una sorta di sussulto a fronte della realtà della guerra, un ripensamento profondo e un disorientamento. I cavalli dell’intervento sono tutti ‘scossi’. Ripensano al fronte i futuristi, ripensano gli accademici, Mario Sironi interventista ripensa, insieme a Carlo Carrà. C’è - più che un confronto e una ripulsa della morte collettiva al fronte - lo shock che subiscono, di fronte al genocidio della trincea, gli artisti d’avanguardia (futuristi) e l’arte del ‘realismo interventista’ (Sironi) o della scomposizione cubista del reale (Carrà) o l’adesione disciplinata dei tanti giovani che escono dalle accademie e alla guerra si avviano.
La mostra, che ha al suo centro i cosidetti ‘pittori- soldato’ parte da qui, da un trauma. Se si lavora su questo trauma si può ricomporre un quadro complessivo di ‘arte della guerra’. Da Giulio Aristide Sartorio (la star presente in mostra con 11 tele, da simbolista- dannunziano a presenza pop, con uso esplicito della fotografia) ai ‘provinciali’: Arcangelo Salvarani, Armando Manfredini, Giuseppe Augusto Levis già abile verista e pittore esotista che qui muove la tela con una materia quasi informale, con accensioni di fuochi, di grovigli di fili spinati, di caduti» (Piero Del Giudice)
Da questo pensiero di Piero Del Giudice, curatore della mostra L'Europa in guerra – tracce del secolo breve, si sviluppa la tavola rotonda “Artisti e soldati, devozione popolare e ribellione, nelle trincee della grande guerra”, un evento che avrà luogo nella sala conferenze del Magazzino delle Idee alle ore 18.00 giovedì 29 gennaio.