Il parco incontra e racconta: primo appuntamento sul tema delle carceri

02 Aprile 2013 Scritto da 

foto-PINO_ROVEREDO

Il primo incontro tenutosi al Posto delle Fragole del "Parco Incontra e racconta..." ha toccato l'argomento delicatissimo delle carceri e dei detenuti: delicatissimo perché si suole spesso affrontare tali problematiche utilizzando parole come "sovraffollamento", "reinserimento", "riabilitazione", "recidività", termini che sono molto usati, ma che non rendono giustizia alla persona nella sua disperazione e sofferenza, nella sua singolarità fisica e spirituale coartata all'espiazione di una pena.
Mercoledì scorso al Posto delle Fragole si è parlato di sovraffollamento, si è denunciato il cinismo di espressioni come "capienza tollerabile", della necessità di dedicare spazi alla riabilitazione all'interno delle carceri. La dott.ssa Silvia Della Branca, direttrice del carcere di Tolmezzo, ha introdotto i punti cardine della discussione con dei cenni alla sua storia personale: il mestiere di direttore di carcere è "orribile ma meraviglioso", un lavoro che non ha scelto e che le è capitato per le mani per caso leggendo la locandina di un concorso una sera sulla strada di casa. Si è innamorata del suo lavoro passo dopo passo negli anni: una professione a diretto contatto con "persone" - non soltanto i detenuti ma anche le numerose unità di personale che amministra - e che sviluppa le capacità di adattamento. Offre brevi scorci della sua vita, che racconta a tratti con occhi lucidi: un'emozione che non prescinde da un coinvolgimento umano con le persone con le quali lavora. E' lei a parlare per prima di un argomento di grande attualità: l'eccessivo affollamento delle prigioni, con una nota polemica anche alla terminologia usata e distinguendo infatti tra "capienza tollerabile" e un'auspicabile "capienza trattamentale". "Il carcere dovrebbe essere il luogo dove tutte le persone hanno almeno la possibilità di svolgere una qualche attività", aggiunge con una nota polemica alle politiche che trasformano gli spazi destinati a tale utilizzo in nuovi padiglioni detentivi. "Cosa facciamo di queste persone? Quali sono le opportunità?".
Il dott. Luigi Dainotti, magistrato del tribunale di Trieste, ha una storia diversa, iniziata con gli studi di giurisprudenza: è durante la fase della sua formazione che si è imbattuto "in quel meraviglioso testo che è la nostra Costituzione". "Il lavoro di magistrato", dice, "consente di realizzare quell'uguaglianza sostanziale di cui si parla nella Costituzione: un lavoro a garanzia dei più deboli, a tutela dei diritti di chi non ha potere, di chi non ha forza. Il nostro lavoro deve avere questo come traguardo: la situazione degli ultimi, quelli che la loro condizione economica e sociale ha reso più diseguali". Importanti i suoi interventi sulla decisione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e della recente sopraccitata sentenza: "Nel nostro paese il trattamento inumano e degradante ha una caratteristica sistematica e l'art. 3 viene violato sistematicamente: l'Italia ha un anno di tempo per risolvere questo problema pena il risarcimento ai singoli detenuti di cifre notevoli ed esorbitanti". Il governo, se si può parlare di governo vista l'impasse parlamentare, si dovrà per forza impegnare in questo senso.
Una "ciacolada" quindi - come l'ha definita Pino Roveredo moderatore dell'incontro, su un tema molto presente ma poco discusso. Una "ciacolada" che ha visto molti interventi da parte del pubblico che ha saputo interagire con gli ospiti, ognuno portando la propria esperienza, chi di operatore, di volontario o di cittadino che ha vissuto queste esperienze sulla propria pelle. Questo era quanto volevano gli organizzatori, tra cui la Cooperativa La Collina, creare al Posto delle Fragole "un luogo possibile" dove incontrarsi e confrontarsi dentro la splendida cornice del Parco di San Giovanni.

Questo era solo il primo incontro, di cinque, che si svolgeranno ogni mercoledì alle ore 18.00 al Posto delle Fragole; il prossimo, mercoledì 3 aprile, tratterà di scienza e fede, tra un atea e un credente, Margherita Hack e don Pierluigi Di Piazza gli ospiti e Pino Roveredo ancora "padrone di casa" a provocare discussione confronto e incontro.

Ultima modifica il Martedì, 02 Aprile 2013 12:54