Artisti e soldati, devozione popolare e ribellione, nelle trincee della grande guerra, un evento collaterale alla mostra L'Europa in guerra

«La storia dell’arte italiana del Novecento non ha presenze consapevoli e/o apertamente contro la guerra. Se si esclude Giuseppe Scalarini e, a fine conflitto, Alberto Helios Gagliardo, non c’è un’arte della rappresentazione della guerra contro la guerra. Eppure la Grande guerra è il big-bang del secolo, lo sturm che spazza via generazioni di giovani, scardina assetti sociali, induce il crollo di quattro imperi, apre a due grandi rivoluzioni sociali. C’è, negli artisti, il trauma. Una sorta di sussulto a fronte della realtà della guerra, un ripensamento profondo e un disorientamento. I cavalli dell’intervento sono tutti ‘scossi’. Ripensano al fronte i futuristi, ripensano gli accademici, Mario Sironi interventista ripensa, insieme a Carlo Carrà. C’è - più che un confronto e una ripulsa della morte collettiva al fronte - lo shock che subiscono, di fronte al genocidio della trincea, gli artisti d’avanguardia (futuristi) e l’arte del ‘realismo interventista’ (Sironi) o della scomposizione cubista del reale (Carrà) o l’adesione disciplinata dei tanti giovani che escono dalle accademie e alla guerra si avviano.
La mostra, che ha al suo centro i cosidetti ‘pittori- soldato’ parte da qui, da un trauma. Se si lavora su questo trauma si può ricomporre un quadro complessivo di ‘arte della guerra’. Da Giulio Aristide Sartorio (la star presente in mostra con 11 tele, da simbolista- dannunziano a presenza pop, con uso esplicito della fotografia) ai ‘provinciali’: Arcangelo Salvarani, Armando Manfredini, Giuseppe Augusto Levis già abile verista e pittore esotista che qui muove la tela con una materia quasi informale, con accensioni di fuochi, di grovigli di fili spinati, di caduti» (Piero Del Giudice)
Da questo pensiero di Piero Del Giudice, curatore della mostra L'Europa in guerra – tracce del secolo breve, si sviluppa la tavola rotonda “Artisti e soldati, devozione popolare e ribellione, nelle trincee della grande guerra”, un evento che avrà luogo nella sala conferenze del Magazzino delle Idee alle ore 18.00 giovedì 29 gennaio.


All'appuntamento intervengono: M. Teresa Bassa Poropat, Presidente della Provincia di Trieste; Tiziano Mellarini, Assessore alla cultura Provincia Autonoma di Trento; Gianni Torrenti, Assessore alla cultura Regione Friuli Venezia Giulia; Isabella Reale, storico dell’arte, Conservatore del Museo di Storia dell'Arte di Pordenone; Luciano Rivi, Storico dell’arte, Docente; Sergio Germani, giornalista, critico cinematografico; Giuseppe Ferrandi, Direttore Fondazione Museo Storico del Trentino; Stefania Grimaldi, Cooperativa Sociale La Collina; Michele Nardelli, Esperto Balcani; Franco Rotelli, Consigliere regionale Friuli Venezia Giulia.

Ultima modifica il Martedì, 27 Gennaio 2015 14:12