Come è nata questa iniziativa?
Mostarda ha l'obiettivo di raccontare il mondo della cooperazione sociale di Trieste e provincia. E' l'esito di un percorso formativo nato a dicembre del 2014, dove insieme a cento altre persone che gravitano intorno al mondo dei Servizi Territoriali oltre che hai rappresentanti di Cooperative sociali di tipo A e di tipo B ci siamo ritrovati all'interno della direzione del Dipartimento di Salute Mentale, e anche con i rappresentanti di Cooperative sociali di tipo A e di tipo B, abbiamo iniziato a ragionare collettivamente su come comunica la cooperazione sociale di Trieste. Abbiamo visto che c'erano dei territori un po' inesplorati: nessuno di noi all'inizio di questo percorso formativo pensava di realizzare appunto una piattaforma digitale. La consapevolezza di dover costruire un dispositivo narrativo di visualizzazioni di questo tipo è arrivata con il tempo, attraverso il dialogo e la consapevolezza collettiva di alcune cose.
Mostarda un progetto che non è solo una catalogazione ma che fornisce anche dei dati oggettivi sulla cooperazione a Trieste.
Finora hanno aderito una decina di cooperative, di tipo A e di tipo B. Sul sito www Mostarda.net è possibile conoscere i dati oggettivi; Mostarda è una piattaforma che oltre ad informare dà appunto dei numeri, dei numeri rispetto sia al mondo della cooperazione sociale attivo nella Provincia di Trieste, sia rispetto alle attività che vengono svolte sul territorio provinciale. Ci siamo basati sui dati messi a disposizione dalla regione Friuli Venezia Giulia che ha un albo ufficiale dove sono iscritte le cooperative sociali e i consorzi. A Trieste ci sono 32 cooperative di tipo A, 20 di tipo B, 5 miste A e B e 3 consorzi.
Ho visto che sul sito www.mostrada.net c'è una mappa.
Esatto. Una delle caratteristiche della piattaforma è che ha una mappa, un conto è raccontare che le attività delle varie cooperative sociali e un conto è visualizzarle puntualmente rispetto a specifiche categorie di informazioni.
Alle cooperative che hanno aderito al progetto, abbiamo chiesto di raccontarci quali sono i progetti, i cantieri che hanno aperti, suddividendoli per categorie quali sono l'ambiente, l'artigianato, la costruzione, la cultura didattica fino a passare al divertimento.
Tutte queste piccole cose servono a raccontare come la cooperazione sociale è presente nella nostra quotidianità, come aiuta a vivere meglio la città di Trieste e a partecipare a degli eventi, o a passeggiare in una città pulita, o a bere un caffè al bar del Teatro Verdi.
Avete previsto di mappare anche la situazione al di fuori di Trieste?
Per ora ci concentriamo sul territorio della Provincia di Trieste. Abbiamo avuto sollecitazioni da altre città, soprattutto emiliane.
Mostarda.net è un sito anche per non addetti al lavoro.
La cooperazione sociale offre servizi e prodotti che vengono messi a disposizione del territorio. Ogni cooperativa può inserire infinite schede progettuali, quindi i servizi, i beni; è una scheda in cui ci si racconta attraverso anche i numeri.
Perchè il nome Mostarda?
E' una cosa molto curiosa. Abbiamo lavorato con una serie di workshop laboratoriali e abbiamo chiesto a più di cento teste progettuali: qual è il colore associ che alle due parole cooperazione sociale? Circa il 65% delle persone hanno risposto una tonalità di giallo, da giallo senape a giallo canarino, da giallo banana a giallo sole. Nessuno ha detto mostarda, una tonalità di giallo che è andata inaspettatamente di moda negli anni Settanta. Quindi ci siamo detti: è bello avere un nome che non centra nulla con il mondo della cooperazione sociale.
