Danubius Umbratilis - Museo d'Arte Moderna Ugo Carà Muggia (TS)

11 Giugno 2018 Scritto da 

Martedì 12 giugno alle ore 17, negli spazi espositivi del Museo d’Arte Moderna "Ugo Carà" di Muggia, inaugura la mostra "Danubius Umbratilis" di Sergio Pausig e Gian Carlo Venuto, organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia


Martedì 12 giugno alle ore 17 presso il Museo d’Arte Moderna "Ugo Carà" di Muggia, si terrà l'inaugurazione della mostra "Danubius Umbratilis", omaggio liberamente ispirato al libro "Danubio" di Claudio Magris. L'esposizione, organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia, presenta i dipinti degli artisti Sergio Pausig e Gian Carlo Venuto e la cartella grafica "Danubius Umbratilis" realizzata dalla Stamperia d’Arte Albicocco di Udine con l’incipit di Fulvio Dell’Agnese.
Il progetto Danubius Umbratilis nasce sul limes danubiano, là ove l’impero romano incontra il dato barbarico e l’affinità elettiva di due artisti si mette in gioco per raccontare mondi lontani, seppur distanti il solo varco, immaginario, di una linea. Da un lato del Limes è Sergio Pausig, dall’altro Gian Carlo Venuto. L’uno parla di barbarie, l’altro di civiltà. Entrambi si esprimono nell’omaggio alla fonte letteraria di Claudio Magris, che al Danubio rimanda per il “viaggio sentimentale dalle sorgenti del grande fiume fino al Mar Nero”. Ne nasce una cartella che conosce nella risoluzione calcografica le tecniche della ceramolle e dell’acquatinta lavis.
Conosce anche i saperi antichi dello stampatore Corrado Albicocco e i profumi della stamperia, che tra inchiostri e acidi racconta una tecnica misteriosa e rivela l’attimo che tra lastra e foglio svela, come in uno specchio, il lavoro della mente e della mano. Da un lato del Limes, Pausig racconta la vegetazione incontaminata, irruenta, ingovernabile. Dall’altro Venuto nella pacatezza di un fregio esprime il controllo del mondo e il suo governo in un’antropizzazione che tutto fa proprio. Le grandi stampe calcografiche, nella loro moltiplicazione, argomentano distanze, alimentano scambi, sostengono differenze, visibili oltre il dato dell’opera, in un affondo storico denso di contemporaneità. In gioco è il confine che diviene attualità nel suo senso profondo di limes che tutto abbraccia e separa e che dal dato fisico diviene culturale, sino a farsi condizione mentale, psichica, esistenziale.
Di Fulvio Dell’Agnese è l’incipit, che vive la dimensione particolare di compresenza sulla scena eppure di commento; le parole abitano lo stesso foglio delle incisioni, senza intrecciarvisi se non nella sfera di senso, che coinvolge anche i modi del loro proporsi: il testo si specchia sulla sua traduzione, come l’immagine si sdoppia nel riflesso del fiume.
Perché lungo il limes danubiano, come dice la scrittrice Marina Mander, prende forma un doppio sogno, “in quel territorio di mezzo fluttuante tra conscio e inconscio che gli artisti sanno bene esplorare”.
Il catalogo della mostra verrà presentato all'inaugurazione e comprende testi di Francesca Agostinelli, Marina Mander, Fabio Belloni e Fulvio Dell’Agnese. L’opera grafica è stata realizzata con la tecnica della ceramolle, acquaforte, acquatinta lavis e acquerellata a mano dagli autori. La stampa è stata curata dalla Stamperia d’Arte Albicocco di Udine nel mese di febbraio 2017.
La mostra potrà essere visitata a ingresso libero fino a domenica 8 luglio 2018 con il seguente orario: da martedì a venerdì dalle 18 alle 20, sabato dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 20, domenica e festivi dalle 10 alle 12, lunedì chiuso.