Io tifo positivo

16 Dicembre 2019 Scritto da 

IO Tifo Positivo è un progetto nazionale dell’Associazione Comunità Nuova Onlus. Nella nostra regione il progetto è sostenuto dalla Fondazione Pietro Pittini in collaborazione anche con la cooperativa sociale La Collina.

Si rivolge principalmente agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, alle società sportive e agli oratori, con l’obiettivo di educare al rispetto e alla responsabilità. Il progetto cerca di coinvolgere tutte le figure adulte a fianco dei ragazzi: genitori, insegnanti, allenatori. Le attività svolte nei contesti sportivi e nelle scuole sono tutte finalizzate alla prevenzione di qualsiasi forma di violenza verbale e fisica e alla diffusione di una diversa cultura del tifo. Questo attraverso la promozione dei valori dello sport e dei principi ispiratori delle relazioni umane:amicizia, lealtà, collaborazione e rispetto reciproco. Attraverso lo sport e il tifo, si lavora sul tema della legalità, inteso come rispetto delle regole, rispetto di sé e degli altri, rispetto delle figure istituzionali – quali arbitro e giudice – rispetto dell’ambiente, dei materiali, della salute e della diversità.

“Quei bambini sono venuti a darci una lezione che potrebbe avere diversi titoli: la bellezza dello sport, il divertimento dello sport, lo sport come rivalità e amicizia, il tifo è passione mai violenza. E mentre li ascoltavo, con tenera ammirazione, io guardavo al di là, al pericolo che grava su queste creature: che gli adulti li guastino.” Candido Cannavò – Gazzetta dello Sport (16 gennaio 2009)

 

Le azioni messe in campo sono di diverso tipo:

  • Formazione sulla competenza educativa agli operatori delle società sportive (tecnici, dirigenti, genitori).
  • Inserimento di “educatori” in alcune realtà sportive, con l’obiettivo di supportare il lavoro degli adulti (allenatori/dirigenti) e integrare l’offerta sportiva delle società con attività ludico ricreative e culturali.
  • Proposta di eventi/iniziative “in strada”, utilizzando lo sport come opportunità di aggancio e costruzione di una relazione educativa con i giovani coinvolti, offrendo contemporaneamente occasioni di sana aggregazione e di partecipazione “attiva”.