“Gente senza passo e gente senza sole, all’apparenza, gente che si incontra per regalarsi la bellezza di una luce e un movimento”. Parole, quelle dello scrittore Pino Roveredo, che riassumono poeticamente il significato dell’incontro-evento che il prossimo 25 febbraio ospiterà gli amici di scritture Mal-educate all’interno dell’Istituto Regionale per i ciechi Rittmeyer con il patrocinio della Consulta Regionale delle Associazioni di persone disabili e delle loro famiglie del Friuli-Venezia Giulia ONLUS. Sarà infatti la palestra del Rittmeyer il palcoscenico di “Una questione di forma”, rappresentazione teatrale in atto unico, in programma giovedì 25 febbraio a partire dalle 16.30 nella sede di Viale Miramare, 119.
“L’inclusione sociale è elemento fondamentale per la vita di ogni persona, e lo è a maggior ragione per le persone con disabilità. Ringrazio il gruppo di “scritture Mal-educate” e l’amico Pino Roveredo per l’iniziativa, esempio chiarissimo d’inclusione dove la persona con disabilità non è più considerata per le sue disabilità, ma per le abilità residue, ovvero non più per ciò che non può fare, ma per le tante cose che vuole e può ancora fare” - ha dichiarato Vincenzo Zoccano, Presidente della Consulta Regionale delle Associazioni di persone disabili e delle loro famiglie del Friuli-Venezia Giulia onlus. E così gli obiettivi comuni si estendono facendosi rete, finalità stessa del progetto speciale “Scritture Mal-educate”, proposto ed attuato dalla Cooperativa Sociale onlus “RESET” in collaborazione con l’Azienda Sanitaria n.1 Triestina e finanziato da “TriesteAbile”, Centro informativo Integrato per la tutela dei diritti, l’orientamento, l’autonomia e la piena integrazione delle persone disabili. Guidata dallo scrittore Pino Roveredo, la sperimentazione ormai consolidata non ha pari in Italia e pone Trieste, non a caso simbolo della de-istituzionalizzazione e della realizzazione di percorsi finalizzati al benessere e all’inclusione, capo fila nell’integrazione e nella qualità di vita di chi quotidianamente affronta il macigno della sofferenza, del pregiudizio, dell’isolamento. Un’esperienza avviata nel 2014 che, articolandosi in incontri settimanali dove ci si ascolta e ci si racconta attraverso storie, stati d’animo, parole, versi, scritture, ha dato vita da un lato alla pubblicazione dei lavori prodotti, la prima dal titolo ”Fuori controllo”, la prossima d’imminente uscita, dall’altro alla rappresentazione di spettacoli teatrali in diverse sedi cittadine e non solo di cui l’ultima promossa da Pino Roveredo anche in qualità di Garante Regionale dei diritti della persona con funzioni di garanzia per le persone private della libertà personale, prima messa in scena nazionale rivolta, il 9 dicembre scorso, ad un pubblico di detenuti di un carcere di massima sicurezza, la Casa Circondariale di Tolmezzo.