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Set 06

Ritorna, il 9 e 10 settembre, in versione autunnale la manifestazione Nel Giardino del Doge Manin. La settima edizione quest’anno si svolge tra le due esedre di Villa Manin progettata per stupire il viaggiatore nel cuore della pianura friulana, la più estesa area di acqua di risorgive d’Europa. Nel Giardino del Doge Manin ammiriamo come sempre il florovivaismo più qualificato: centotre espositori, provenienti dal territorio nazionale e da oltre frontiera, anche quest’anno selezionati con attenzione e ricercatezza da Lili Soldatich, curatrice dell’iniziativa Horti Tergestini di Trieste.
Rose, agrumi, clematidi, bulbose, collezioni di salvie, piante tropicali, aromatiche e medicinali, acquatiche, da frutto antiche e locali, succulente, da ombra e ancora atelier di oggettistica all’insegna del recupero di sostanze e metodi naturali. Laboratori didattici per i più piccoli e dimostrazioni pratiche per offrire segreti e trucchi a chi si vuole cimentare con potature, travasi, innesti e tecniche orientali. Da sempre circondato da miti e leggende, Plinio il Vecchio lo paragona all’ombelico del mondo, il fiore protagonista dell’edizione autunnale è il Ciclamino. Ce ne parlerà sabato mattina Jože Bavcon, Direttore dell’Orto botanico di Lubiana, con Blanka Ravnjak. Domenica, in un’altra conversazione, ci appassioneremo al tema delle Rose ritrovate, con Vladimir Vremec e Romeo Comunello.
E sempre domenica, la presentazione di un libro, Il Parruccaio di Maria Antonietta, alla presenza dell’autore Alberto Frappa Raunceroy, e una rievocazione storica della visita della regina Maria Amalia di Sassonia alla famiglia Manin nel 1738.
Sabato tre passeggiate a tema, con guide esperte, ci faranno conoscere più da vicino la natura che circonda la Villa: in bicicletta, a piedi con le torce in testa dopo il tramonto, o con le orecchie attente: sentieri, alberi e insetti, uccelli e canti perché Nel Giardino del Doge Manin c’è sempre qulacosa da scoprire.

In occasione dell'evento, organizzato dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone, l'area Creatività e Comunicazione della cooperativa sociale La Collina si occupa degli aggiornamenti del sito agricolamontepanta.com e della gestione della sua pagina facebook.

Per tutte le informazioni:

http://www.agricolamontepanta.com/

 

Set 06

Ultimo appuntamento del Lunatico Tour a Udine, sabato 9 settembre alle ore 21 nel suggestivo Parco di Sant'Osvaldo.
Emanuel Donadelli (batteria), Mirko Cisilino (tromba - trombone) e Marzio Tomada (contrabbasso), accompagnati da una voce narrante, propongono un viaggio attraverso le parole di Boris Vian, intellettuale dissidente nonché jazzista francese. Partendo dalle note autobiografiche di Vian lo spettacolo si snoda fra tre racconti: L'amore è cieco, Il richiamo e Le formiche, per chiudersi con la celebre lettera/canzone "Le déserteur", il disertore. Spettacolo ironico, sarcastico e pacifista. L'evento è ad ingressi gratuito ed è realizzato in collaborazione con il Consorzio di cooperative sociali COSM.

Parco Sant'Osvaldo, Via Pozzuolo 330, Udine

Ingresso libero

Ago 28

Giovedì 7 settembre alle 21, ultimo appuntamento con le Narrazioni al Lunatico Festival con INCONTRO con SANDRONE DAZIERI, già direttore della collana I Gialli Mondadori, autore di svariati romanzi noir tra cui il beste seller Uccidi il padre, tradotto in oltre 20 lingue.

Nato a Cremona nel 1964, all’anagrafe con il nome di Sandro, dopo le scuole medie lascia la sua città natale per trasferirsi nel collegio della scuola alberghiera di San Pellegrino Terme dove studia come cuoco, mestiere che comincia a esercitare a partire da quell’estate e che continuerà a praticare per una decina di anni. Intanto continua con la sua passione per la narrativa di genere – giallo, horror, fantascienza, spionaggio e fumetto – che ha cominciato a leggere da bambino e che lo accompagnerà per tutta la vita. E’ in questo periodo che cominciano i suoi primi tentativi di scrittura: reportage comici per il giornalino scolastico e un paio di racconti horror che invia senza fortuna ad alcune riviste.

Con la maturità professionale si trasferisce poi a Milano e si iscrive a Scienze Politiche. Senza casa nella Milano da bere, passa i primi due anni di università dormendo sui treni della Stazione Centrale, poi occupando casa sfitte o sotto sequestro. E’ in questo periodo che entra in contatto con il cosiddetto “movimento dei centri sociali” e soprattutto con il “Centro Sociale Leoncavallo” di cui diventa un attivista, impegnandosi in lotte ambientaliste e per il diritto alla casa. Durante una manifestazione contro la centrale nucleare Montalto di Castro nel 1986, all’età di 22 anni, viene arrestato per la prima volta e incarcerato per un breve periodo, anche se verrà in seguito prosciolto. E’ solo il primo dei tanti processi che lo vedranno imputato nei dieci anni a seguire, sempre come militante dei centri sociali, per reati che vanno dall’occupazione alla manifestazione non autorizzata, venendo regolarmente assolto. Le ruspe che distruggeranno il Leoncavallo nel 1994 segneranno il suo addio alla politica attiva (“non ho rimpianti”, dice “ma è un percorso che si è esaurito”). Nello stesso anno lascia l’università dove non si è laureato, il lavoro di facchino che ha sostituito quello di cuoco e si avvicina all’editoria come correttore di bozze nel service editoriale Telepress.

Da correttore di bozze in breve tempo diventa giornalista pubblicista e comincia a collaborare con il quotidiano il Manifesto, come esperto di controculture e narrativa di genere. Diventa in seguito direttore del service editoriale, fino a quando, nel 1999, dopo la pubblicazione del suo primo romanzo Attenti al Gorilla, la Mondadori non lo chiama a dirigere i Gialli Mondadori, poi tutto il comparto dei libri per edicola. Scrive altri tre romanzi per adulti, sempre noir (La cura del Gorilla, Gorilla Blues, Il Karma del Gorilla), un romanzo per ragazzi (Ciack si indaga, premio selezione Bancarellino), numerosi racconti. Affianca alla scrittura di romanzi quella per il cinema e la televisione, attività che prosegue tutt’oggi. Nel 2004 viene nominato direttore dei Libri per Ragazzi Mondadori, incarico che lascia nel 2006 scegliendo di diventare scrittore a tempo pieno. Da allora ha collaborato con la Mondadori come consulente per la narrativa, e dal 2012 è responsabile della collana Young Adult di Fabbri. Dal 2006 comincia a collaborare come sceneggiatore su progetti televisivi di fiction seriale. Tra i suoi lavori televisivi figurano serie quali Intelligence, Squadra Antimafia, Il Sistema.Nel 2014 pubblica il suo Romanzo Uccidi il Padre che diventa presto un bestseller e viene tradotto in 20 Paesi.

 

Ago 28

Martedì 5 settembre alle 21:00 va in scena l'Accademia della Follia al Lunatico Festival con lo spettacolo DETTAGLI INUTILI tratto dall'omonimo libro di Alberto Fregomeni, il racconto di chi attraversa i luoghi della salute mentale della propria città. Scopriremo la storia di Alberto che si racconta e lo fà attraverso un percorso, dove non sono al centro la partenza e l'arrivo, ma l'andare in sé, le salite, le discese, il cosa si è vissuto, guardato, pensato fino al momento finale in cui l'autore poco dopo l'ultimo capodanno vede, “la propria lanterna cinese che si alza in cielo senza che alcun desiderio fosse stato espresso...”.

Dalla prefazione al libro di Massimo Cirri: “L’impressione che si ricava è una messa a fuoco schietta e a tratti perfino comica dei luoghi comuni che gravitano intorno all’immaginario della follia, del gioco dei ruoli, dei gesti inaspettati dell’altro, delle parole della cura, del sapere dei medici e della gente di fuori. È un catalogo di fatti e situazioni, dettagli inutili, che, senza giri di parole e perifrasi, l’autore racconta così bene da mettere il lettore nella condizione d’immedesimarsi facilmente, di comprendere intuitivamente, le chiacchiere e i vaniloqui annidati in questo copione.

Ago 23

Sabato 2 settembre alle 21 appuntamento da non perdere al Lunatico Festival con due ospiti di grande carisma, Ornella Vanoni e Pino Roveredo.

Davanti al domicilio di Cecilia, in attesa di iniziare il film “Ballando con Cecilia” argomentano il tema della follia.

Ballando con Cecilia è un libro di Pino Roveredo edito da Bompiani nel 2014.
Un uomo riceve l'incarico di andare alla Casa dei Matti, padiglione I, per far compagnia ai degenti. Ed ecco spalancargli di fronte il mondo dell'ex manicomio, diverso da quello riformato coraggiosamente da Franco Basaglia, ma al tempo stesso sempre uguale, come un mito che non tramonta. Qui tutti hanno un'identità e una storia, anche se in frantumi. Tra l'odore del disinfettante e quello degli alimenti si aggirano Amalia, che si crede nobile, Anita, la "donna down" sempre col cappotto addosso, Maria che non fa che cantare, Olga, senza denti e con la mania religiosa, Berto, fissato con le parole crociate. E poi Cecilia: una donna molto anziana, di novantasei anni, di cui molti, troppi, trascorsi in manicomio, non si sa neppure perché. Cecilia è litigiosa, solitaria, bizzarra. Ma forse ha solo bisogno che qualcuno riconosca che lei "è". Allora l'io narrante le offre una cioccolata. Lei si scioglie, cominciano a parlare. Gli racconta la sua vita, di quando faceva la commessa in una pasticceria e guadagnava settanta centesimi alla settimana. Altri tempi: ora lei, come gli altri, non sa più cosa accade nel mondo. E per quanti sforzi si facciano, non si può più tornare indietro, recuperare il tempo ormai trascorso. Si può solo ballare: un ballo reale e metaforico insieme, perché sulle note scorrono come in un sogno gli anni non vissuti da questi degenti, Cecilia compresa: gli anni perduti.

Ago 23

Appuntamento con il Tango nell'ambito del Lunatico Festival, venerdì 1 settembre alle 21:00 la cantante argentina Gabriela Alarcón ci riporta nei quartieri di Buenos Aires con brani che sono un classico del genere rivisitati in chiave moderna, ricreando un’atmosfera intima e raccolta con l’accompagnamento di piano e contrabbasso.

Gabriela Alarcón nasce a Buenos Aires il 17 giugno 1977. Durante la sua adolescenza studia chitarra e canto interessandosi prestìssimo al tango. E stato suo padre a trasmetterle l'amore per questa musica. All'età di 20 anni inizia a donare la sua voce al tango, studiando con maestri quali "Mirella", pianista e compositrice con una vasta esperienza nel genere. La sua ricerca non si limita alla voce e così, si dedica ad imparare il tango nella versante dell'interpretazione attraverso il ballo.

Contemporaneamente partecipa a concorsi locali (Villa Urquiza, Villa Pueyrredon, Belgrano, San Martin) per poi cominciare ad esibirsi nei locali più rinomati della città: La Esquina Homero Manzi, La Casa del Tango, Complejo Tango, La Manzana de las Luces, ecc).
Dal 2007 la sua storia continua in Italia, dove Gabriela ha posto in atto delle collaborazioni con diversi musicisti, essendosi esibita in Italia ed all'estero.

L'interesse di Gabriela non si rivolge soltanto all'interpretazione dei brani che fanno parte del suo repertorio classico, ma si concretizza anche nella composizione. Questo fa parte del suo desiderio di trasmettere la passione per la sua cultura e la musica della sua città, aspirando a fornire un piccolo contributo al genere: un suo modo di ringraziare per tutto ciò che il tango è stato e continua ad essere nella sua vita.

Prima del concerto dalle 19:00 e a seguire Dj Set a cura di Radio Fragola

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