Mercoledì 24 agosto arriva a Trieste il grande autore di “Bobo”, anima critica a fumetti della sinistra italiana per chiacchierare con Pino Roveredo di vita, di politica e di incazzature sinistre. L'appuntamento è per le 21.00 al Parco di San Giovanni.

Sergio Staino nasce a Piancastagnaio, in provincia di Siena, nel 1940. Laureato in Architettura, sfrutterà quel titolo per insegnare materie tecniche alle scuole medie nell'area fiorentina. Anche per questo, si stabilisce sulle colline presso Scandicci, con la moglie peruviana Bruna e i figli Ilaria e Michele. Giunto "nel mezzo del cammin di sua vita", tuttavia, l'architetto Staino imbocca una nuova, fortunatissima strada, che gli servirà per descrivere, parafrasandola, la crisi politica ed esistenziale nella quale stava smarrendo la via diritta. Si tratta del Fumetto. Staino vi si avvicina abbastanza timidamente, ignorando di divenire a tempo di record una delle firme satiriche italiane più importanti e popolari. A fumetti, descriverà un po' se stesso e un po' i turbamenti della sua generazione sessantottina attraverso il personaggio di Bobo, che nasce col ritmo della striscia, lo stesso di Charlie Brown e di Beetle Bailey. Le prime tavole scritte e disegnate da Staino, con una presentazione del carismatico Oreste del Buono, appaiono su Linus, nel 1979. Trail 1980 e il 1981, Staino collabora alla pagina culturale del quotidiano romano Il Messaggero e, nel 1982, imposta il suo proficuo rapporto con L'Unità, superato l'iniziale scetticismo sulle possibilità di ironizzare dal podio di un'organo di partito.
Nel 1986, il papà di Bobo fonda e dirige il settimanale satirico Tango, sulle cui pagine sfileranno le migliori firme della satira italiana, molte delle quali provenienti da Il Male, giornale che aveva rilanciato la satira in Italia nel decennio precedente. Scrivono per Staino, tra gli altri, Lorenzo Beccati, Gino e Michele, Francesco Guccini, Renato Nicolini, David Riondino, Sergio Saviane, Michele Serra. Disegnano per lui Altan, Angese, Massimo Cavezzali, Dalmaviva, Ellekappa, Giuliano, Daniele Panebarco, Roberto Perini, Vincino, perfino Andrea Pazienza che, prima di morire, nel l 1988, lascerà in redazione le sue ultime vignette che ritraggono Achille Occhetto.
In quegli stessi anni, lo chiama anche la TV. Dopo aver trasportato Bobo in alcuni sketch dello show Drive In (impersonato da Paolo Pietrangeli), nel 1987, Staino dirige la rubrica Teletango, inserita nel contenitore della domenica Va' pensiero, su Raitre. Per la stessa rete, nel 1990, realizza il film-video Io e Margherita e cura la parte satirica negli "special elettorali" del TG. Quindi, nel 1993 firma il "varietà" Cielito lindo, una sorta di "Zelig ante litteram" condotto da Claudio Bisio e Athina Cenci, dove debuttano televisivamente Aldo Giovanni e Giacomo, Luciana Littizzetto e Bebo Storti. Nell'inverno 1995-96, Staino collabora al TG3 con una vignetta satirica quotidiana. Per il grande schermo, nel 1988 sceneggia e dirige il film Cavalli si nasce, con Paolo Hendel, David Riondino, Vincent Gardenia e la partecipazione straordinaria di Roberto Murolo. Del 1992 è Non chiamarmi Omar, tratto da un racconto di Altan e con uno straordinario cast d'interpreti, da Gastone Moschin a Barbara D'Urso, da Stefania Sandrelli a Ornella Muti. Numerosi i suoi impegni teatrali, da direttore artistico del Teatro Puccini di Firenze alla presidenza dell'Istituzione Servizi Culturali di Scandicci, fino alla direzione artistica dell'Estate Fiorentina. Tra i riconoscimenti ottenuti, si ricordano almeno, nel 1984, il Premio Satira Politica Forte dei Marmi e lo Yellow Kid come "miglior autore" al Salone Internazionale dei Comics, il Premio Tenco/Canzone e fumetto nel 1986 e il Premio Persea 2002, consegnatogli a Firenze nella convention Comicstrip.

Un palco ring, per un inmcontro senza precedenti tra attori di razza della scena milanese:
8 ROUND DI POESIA
Astorri contro Leonardi arbitra Tintinelli


Sono stato colpito sulla punta del mento da Walter Leonardi in un incontro a Vibo Valenzia nel 1990. Era un gancio sinistro che mi prese sul lato destro del mento. Così l’osso della mascella si spostò dalla cavità di destra comprimendosi verso sinistra e schiacciò il nervo. Quando tornai al mio angolo cominciai a battere i piedi sul tappeto come un pazzo e quando suonò il gong era tutto a posto, il Leonardi era svenuto per le vibrazioni del tappeto. Ma purtroppo anche io svenni e il titolo rimase vacante. Ma questa forse è la volta buona.. Ne vedrete delle belle. Siamo fragili boxeur che sparano poesia. Venite anche voi conduttori e giornalisti, critici e militanti perché se ci si scaldano le mani ci vogliono volti rosei da far arrossire…
Alberto Astorri


Incontrai la prima volta Astorri in una palestrina nella periferia di Novara, poveraccio si allenava al sacco con poesie di Baudelaire e Verlaine, che il suo allenatore gli faceva sputare e sudare da tutti i pori.
Io ero là per un incontro di poesia comica e presi immediatamente coscienza della potenza fisica dell’uomo Astorri. I suoi versi erano Uppercut continui al sacco. Ricordo che pensai: non vedo l’ora di incontrarlo sul ring-palco.
A Vibo poi fu una lunga agonia di tremori e giochi, di parole e canzoni, di arbitraggi scorretti e andate al tappeto catartiche, e il finale con il titolo vacante. Dunque non è ancora finita.
Walter Leonardi


Penso che Alberto e Walter siano due poveri spaesati, quasi beoti pugili-poeti rincoglioniti dai colpi del ring e della vita.
Mi hanno pregato di organizzare l’incontro pagandomi di sottobanco.
Io non volevo, sono noiosi e un po’ patetici, ma che vi devo dire, li conosco da una vita e li sopporto.
Spero che uno dei due questa volta vada al tappeto e magari capiscano entrambi, che il ring non fa più per loro.
Paola Tintinelli


Otto round di poetico intrattenimento, con incursioni dell’arbitro, per l’appunto arbitrarie, sosterranno tutto l’incontro.
Poesia, letture, monologhi, canzoni, dialoghi, musiche saranno consumati sul palco-ring, per un incontro senza precedenti.

Lo spettacolo ad ingresso libero è alle ore 21. La serata inizia alle 19 con gli aperitivi musicali a cura di Radio Fragola

Fondata nel 2015 da un gruppo di studenti di musica e diplomati provenienti prevalentemente dal Conservatorio G. Tartini di Trieste, The 1000 Streets' Orchestra si prefigge l'ambizioso obiettivo di far rivivere all'ombra di San Giusto le atmosfere tipiche delle big band di oltreoceano, quel mix di forma e sostanza che in città mancava dai tempi della leggendaria Trieste Big Band e che la neonata orchestra (composta da musicisti di estrazione sia classica che jazzistica) vuole oggi riproporre con gran rispetto dei propri predecessori.

La volontà della ventina di musicisti in smoking, affiancati alla voce da Elina Oganjan e diretti dalla bacchetta del M° Walter Grison, è quella di onorare una tradizione che affonda le sue radici nell'immediato dopoguerra, quando l'amministrazione angloamericana (1945-1954) portava nel Golfo lo swing di Glenn Miller, allargava così gli orizzonti dei musicisti triestini e ne trovava il maggiore e più rappresentativo ambasciatore nell'indimenticato Lelio Luttazzi.

Il grande rispetto della tradizione orchestrale americana, la cura dei dettagli e l'attenzione per la forma non bastano comunque a far passare in secondo piano la bravura tecnica di un organico che, a dispetto della giovanissima età media, sa affrontare il palcoscenico con la personalità tipica dei musicisti più smaliziati.

La serata si svolgerà nel Parco di San Giovanni e inizia alle ore 19 con gli aperitivi musicali a cura di Radio Fragola, a seguire alle 21 il concerto!

Incontro con Marko Sosi?

07 Agosto 2016
Pubblicato in Lunatico Festival

Lo scrittore e regista Marko Sosi? (già direttore del Teatro Stabile Sloveno) incontrerà il pubblico del Lunatico giovedì 18 agosto alle 21.00 parlando del suo lavoro tra palco, pagina scritta e macchina da presa.

Marko Sosi?, regista e scrittore, nasce a Trieste nel 1958. Si laurea all'Accademia per l’arte teatrale e cinematografica dell’Università di Zagabria. Ha firmato regie in diversi teatri sloveni e italiani, nonché per la televisione. E’ autore di diversi drammi radiofonici, prodotti per i programmi sloveni della sede regionale della RAI di Trieste e per la Radiotelevisione slovena di Ljubljana.
Alla fine degli anni ’80 ha iniziato a pubblicare racconti brevi in varie riviste letterarie.
È stato direttore artistico del Teatro Nazionale Sloveno di Nova Gorica dal 1991 al 1994.
Negli anni 1999 - 2003 è stato direttore artistico e direttore generale del Teatro Stabile Sloveno di Trieste.
Nelle stagioni 2003/2004 e 2004/2005 è stato direttore artistico del festival teatrale nazionale sloveno»Borštnikovo sre?anje«.
Nel 2005 è stato riconfermato direttore artistico del Teatro Stabile Sloveno di Trieste.
Da direttore artistico ha finora firmato le produzioni di oltre 60 spettacoli di prosa con le regie di artisti italiani e dei più autorevoli registi del panorama contemporaneo sloveno, croato, serbo, bosniaco,macedone,polacco,ceco. Ha pubblicato la raccolta di novelle Rosa na steklu (1990), la cronaca teatrale autobiografica Tiso? dni, dvesto no?i (1996), il breve romanzo Balerina, Balerina (1997) che si è classificato tra i finalisti per il Premio Kresnik per il migliore romanzo sloveno, infine il romanzo Tito, amor mijo (2005) con il quale è entrato nella rosa dei nominati per il prestigioso premio del fondo Prešeren e nuovamente tra i finalisti per il premio Kresnik. E' stato insignito di vari premi tra i quali per il suo lavoro di scrittore e regista.

Tra i suoi ultimi lavori, la regia di “Social-Comedy. Intrigo in via Doganelli” (presente al Lunatico Festival) e il film appena terminato “Komedija Solz” (Comedy of Tears).

TEATRO – martedì 16 agosto ore 21.00
MASTICA E SPUTA

di Pino Roveredo

Reading Musicale
Produzione Bonawentura
Con la compagnia del Pupkin Kabarett
Laura Bussani, Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi
Riccardo Morpurgo – piano
Stefano Bembi – Fisarmonica

La sofferenza, la rabbia, l’emarginazione ma anche l’ironia e il gioco dell’ultimo libro di racconti del grande autore triestino. Pino Roveredo ha concesso agli amici del Pupkin Kabarett di provare a cimentarsi con il suo ultimo libro che prende il titolo da un verso del grande Fabrizio DeAndré. “Mastica e sputa” è infatti la rabbia da masticare e sputare verso l’indifferenza e la distrazione degli uomini e di Dio ma che tanto spesso va a braccetto col riso, col lato comico e ironico della vita che Roveredo ha spesso incontrato mentre camminava sul lato meno soleggiato della strada. Pino Roveredo, che si definisce anche un “autista” di storie più che un autore, questa volta sembra aver deciso di provare a salire in macchina con quei “picchiatelli” del Pupkin per provare a vedere dove li condurrà questo strampalato e bellissimo viaggio di musica, parole e emozioni.

“Mastica e Sputa” è uno spettacolo della rassegna Trieste estate 2016 organizzato dal Comune di Trieste che viene ospitato a Lunatico Festival.

La serata si apre alle 19 con gli aperitivi musicali a cura di Radio Fragola

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