Giovedì 21 dicembre 2017 alle ore 18.00, al Museo Archeologico della Laguna di Marano (Centro Civico - Via Sinodo 28) si inaugurerà la mostra Il senso della scoperta. Nuove testimonianze archeologiche dal mare e dalla terra nella Laguna di Marano, realizzata dal Comune di Marano Lagunare in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio.
La scoperta di qualsiasi antico manufatto – intero o frammentario, prezioso o all’apparenza insignificante – ci introduce in una realtà lontana: quella degli uomini che hanno vissuto centinaia di anni o millenni fa nelle nostre terre, che qui hanno abitato, sfruttato le risorse dell’ambiente, viaggiato, commerciato, svolto attività quotidiane con gesti che tante volte ancora oggi noi ripetiamo simili o identici…
Ogni scoperta di un reperto archeologico acquisisce un senso se, osservandolo, datandolo, decifrandolo, collegandolo ad altri rinvenuti negli stessi luoghi, lo facciamo “parlare” e raccontare la propria storia: la storia di chi l’ha fabbricato applicando la sua sapienza tecnica, l’ha fatto circolare, l’ha maneggiato, l’ha usato, l’ha gettato via una volta inservibile… Tante vicende che danno forma, tutte insieme, a una storia più complessa, quella plurimillenaria del nostro territorio. Tanti reperti che costituiscono, tutti insieme, un insostituibile archivio documentario, da preservare e valorizzare. Un patrimonio che è di tutti noi e che è parte della nostra identità culturale.
La mostra nasce proprio con l’intento di “dare un senso” a una serie di scoperte fortuite avvenute nelle terre che si affacciano sulla laguna o nei fondali marini ad essa antistanti. Vi sono esposti alcuni manufatti recentemente consegnati alla Soprintendenza, per il tramite del Museo, da parte di privati. Vi sono narrate le loro storie, che ci svelano situazioni ed eventi del passato, dall’età del Bronzo all’epoca romana, fino agli inizi del 1800.
Tra i reperti più significativi vi sono delle preziose asce dell’età del bronzo, che dimostrano la straordinaria sapienza tecnica acquisita nella fusione dei metalli dagli artigiani di oltre 3500 anni fa. Un raffinato piatto in ceramica da mensa e alcune anfore recuperati dal mare ci introducono nella fitta trama di scambi commerciali che interessò l’alto Adriatico in età romana. Alcune palle di cannone in ferro ci restituiscono l’eco di un’importante battaglia navale combattuta nelle acque antistanti la laguna all’epoca di Napoleone.
La mostra, ospitata nello spazio espositivo museale, resterà aperta fino al 1 maggio 2018. L’iniziativa rappresenta anche un modo per “festeggiare” i primi dieci anni del Museo Archeologico della Laguna di Marano. Un museo recentemente rinnovatosi nell’arredo e nell’allestimento degli apparati informativi. Nuove modalità di visita, basate su strumenti multimediali, consentono ora ai visitatori di vivere un’esperienza museale diversa, “personalizzandola” a seconda delle proprie curiosità e approfondendo le conoscenze sugli oggetti esposti in stretto rapporto con il contesto storico e paesaggistico da cui provengono.
Ultimo appuntamento del 2017 con Fè Ste Feste Festival: sabato 16 dicembre alle ore 21.00 non perdete l’inaugurazione di Nutrire l’anima personale del pittore Gastone Bianchi e, a seguire, il concerto degli Stati Alterati di Coscienza.
Gastone Bianchi è un giovane artista nato a Trieste nel 1986. Appassionato da sempre alla pittura, ne approfondisce le tecniche con i maestri Domenico Boniello (acquerello), Claudio Mario Feruglio (acrilico), Franco Vecchiet (incisione). Nel corso degli anni ha sperimentato anche nel campo dell'arte del vetro, in particolare sperimentando la tecnica delle murrine, con i maestri Matthew Curtis e Thomas Blanck presso l'atelier di Diego Feurer a Lugano.
La mostra Nutrire l'anima ruota attorno al tema della cucina, ed il suo ruolo fondamentale nel campo sociale, culturale e creativo.
Condividendo le emozioni, riversandovi il proprio bagaglio culturale. Così come le ispirazioni apportate in ogni campo creativo (pittura, poesia, filosofia e musica) dimostrano che il cucinare, al pari di ogni altra forma d'arte esistente, adempie al compito più importante: è il nutrimento per la nostra anima.
Dopo l’inaugurazione della mostra si esibiranno gli Stati Alterati di Coscienza.
Vincitori della XXVI edizione di Rock Targato Italia nel 2014, gli Stati Alterati di Coscienza aka S. A. di C., sono una alt rock band formatasi a Trieste nel 2011. Il nome deriva da un gioco di parole e cela un aspetto poliedrico: rappresenta la condizione per la quale si conoscono altri aspetti di questa esistenza; l'acronimo che ne deriva richiama alla mente il sadismo, attitudine ancestrale presente in modo più o meno diffuso nel profondo di ogni essere umano; aspetto con la quale fare i conti giorno per giorno, in quanto prodotto dalla ragione, o mente, non dall'Anima.
La loro musica trova una connotazione nell'alternative rock, sfiorando il metal, il prog ed il pop, i loro strumenti sono accordati a 432hz, in armonia con il Pianeta e l'Universo. Le liriche in Italiano caratterizzano la band, rappresentano e raccontano una sorta di ménage à trois tra l'essere umano, il mondo della Ragione e quello dell'Anima.
Una ricerca dell'equilibrio del rapporto tra questi tre elementi principali è il leitmotiv dei testi narrati in modo quasi ermetico, cosi come una ricerca musicale dell'equilibrio tra qualità e gradimento sono lo spin doctor nella composizione dei brani.
Fè Ste Feste Festival è un evento ideato e organizzato dalla cooperativa sociale La Collina. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito e si svolgono al Posto delle Fragole.
Al Salone degli Incanti inaugura sabato 16 dicembre alle ore 17.30 la mostra "NEL MARE DELL'INTIMITA'. L'archeologia subacquea racconta l'Adriatico".
Oltre 60 istituzioni culturali italiane e internazionali coinvolte, 50 studiosi, per un’esposizione di 2000 metri quadri che racconterà le straordinarie storie che emergono dal nostro mare Adriatico. Per la prima volta saranno offerti al pubblico in una visione d’insieme relitti, opere d’arte e oggetti della vita quotidiana, merci destinate alla vendita e attrezzature di bordo, circa un migliaio di reperti provenienti dai numerosi giacimenti sommersi e prestati per l’occasione da musei italiani, croati, sloveni, montenegrini. La mostra è dedicata alla memoria di Predrag Matvejevic, che nel suo “Breviario Mediterraneo” definisce l’Adriatico proprio come “il mare dell’intimità”. I servizi di accoglienza del pubblico, bookshop e biglietteria sono a cura della cooperativa sociale La Collina.
Pubblichiamo di seguito l'articolo che Lorenzo De Vidovich e Benedetta Marani, dottorandi del politecnico di Milano, hanno scritto sull'incontro pubblico Un Percorso per i territori dell’Ambito 1.3 che abbiamo organizzato a Muggia e a cui hanno partecipato.
Si è svolto lunedì 4 dicembre 2017, presso la Sala Millo del Comune di Muggia, l’incontro pubblico Un Percorso per i territori dell’Ambito 1.3, con l’obiettivo di presentare i risultati dell’interessantissima “ricerca-azione” svolta nel corso del 2017 nel comune di San Dorligo della Valle, e nei rioni di Fonderia e Aquilinia, del Comune di Muggia. Il percorso di ricerca è nato con l’intenzione di rafforzare gli orizzonti di policy dell’ormai consolidata esperienza della Microarea di Zindis, di fronte all’esigenza e all’obiettivo comune di delineare nuovi interventi orientati al benessere dei cittadini e allo sviluppo proattivo delle comunità locali. L’incarico dell’Ambito 1.3, assieme all’Azienda sanitaria (ASUITs) e all’ATER, è stato brillantemente raccolto dalla Cooperativa La Collina e restituito da Margherita Bono, coordinatrice della ricerca.
Integrazione, inclusione, partecipazione e salute sono solo alcune delle parole chiave che hanno contraddistinto l’incontro, dove i temi del benessere si sono intrecciati con l’analisi dei percorsi di welfare per i territori giuliani, evidenziando un crescente rafforzamento del respiro prospettico del Programma Microaree, sperimentazione che a Trieste si avvicina al suo ventesimo anniversario.
La giornata si è svolta in una sala gremita non solo da parte delle istituzioni ma anche dagli abitanti, in particolare dal rione Zindis, assieme alla presenza di esperti provenienti sin da Gorizia e dall’ambiente di ricerca universitaria. I risultati di un territorio eterogeneo come quello tra Aquilinia, Fonderia e San Dorligo della Valle, restituiscono una cornice di ricerca dove i bisogni dei territori restano ancora parzialmente inespressi ma il desiderio di costruire nuove alleanze e sinergie alimenta la partecipazione dei cittadini, pronti a mettersi in gioco con le loro esperienze di vita per arricchire un repertorio di sperimentazioni “micro” sempre più vincenti.
«Muggia è un laboratorio innovativo», ha sostenuto Ofelia Altomare, direttrice del Distretto Sanitario 3, sottolineando come l’intesa fra più enti sia stata in grado, negli anni, di rimettere in discussione le pratiche interne migliorando i servizi socio-sanitari nei contesti residenziali in cui prende forma la loro quotidianità. Allo stesso modo, Francesco Salvini della University of Kent, nel suo intervento sottolinea due elementi centrali dell’esperienza delle Microaree: la capacità di mettere in discussione la cultura delle istituzioni facendo leva sulla condivisione di spazi sociali da un lato, e l’integrazione fra competenze, fra politiche pubbliche, fra cittadini ed istituzioni, dall’altro.
Il percorso per i territori dell’Ambito 1.3 si inserisce – secondo l’esperto – in un più ampio processo di trasformazione del welfare contraddistinto da precarietà, instabilità (sia politica che economica), frammentazione e fragilità. Come si crea integrazione in mezzo alla fragilità? La Microarea è oggi una risposta a questa domanda, dalla quale prendere le mosse per nuovi spunti tra Fonderia, Aquilinia e San Dorligo della Valle. Stare in mezzo ai problemi per rispondere ai bisogni collettivi attraverso lo sviluppo di co-progettazioni, diventate oggetto anche di Protocolli d’intesa di carattere istituzionale, come evidenziato dall’Assessore Gandini, del Comune di Muggia.
Nella presentazione dei risultati, curata da Margherita Bono, c’è spazio non solo per una attenta descrizione delle aree di studio, compresi i punti di forza e le fragilità, ma anche per la voce dei cittadini, «i principali esperti» sulle problematiche dei territori. I due quartieri di Muggia, assieme a San Dorligo della Valle, sono territori fragili sia dal punto di vista della morfologia che del tessuto sociale – si noti l’elevata presenza di popolazioni anziane – ma pronti a nuove sperimentazioni per riprodurre il modello Microarea riadattandolo alle questioni emergenti nei diversi contesti. Il dibattito ha gettato le basi per l’avvio di una Microarea nel piccolo contesto di Fonderia, ed individuato l’idea di una “Microarea mobile” per Aqulinia, quartiere scosceso di Muggia, e San Dorligo della Valle, comune sparso di 24 località che può contare su una rete associativa solida (5 sedi dell’ANPI, 10 circoli culturali sloveni, 8 associazioni) ma vive un declino della partecipazione attiva dei cittadini, a maggioranza slovena. I passi successivi alla ricerca-azione si muoveranno lungo i binari della localizzazione del welfare, che a Trieste e dintorni ha trovato un fertile terreno di sviluppo dove non mancano percorsi di “apprendimento collettivo” inter-istituzionale.
In più, durante il dibattito pubblico, l’entusiasta voce dei cittadini, in particolare da Zindis, ha trovato un mezzo d’espressione attraverso i cartoncini (nell’immagine) creati e distribuiti da Lorenzo De Vidovich e Benedetta Marani, dottorandi del Politecnico di Milano e studiosi di welfare locale.
La conclusiva pluralità di opinioni ha arricchito l’incontro: dai volontari del Servizio Civile impegnati nelle “attività di microarea” a Sari Massiotta, dell’azienda sanitaria triestina, il pensiero comune di essere di fronte ad un prezioso patrimonio di programmazioni innovative vicine ai bisogni quotidiani della cittadinanza, dà lo slancio verso il futuro in nome dell’alleanza e del lavoro collettivo verso un obiettivo comune: il benessere per i territori giuliani.
SCARICA QUI IL PDF DEL VOLUME "Parole / Esperienze / DIrezioni chiavi"
Cos'è arte oltre il muro?
Arte Oltre Il Muro, presso la Centrale Idrodinamica del Porto Vecchio di Trieste, è un'esposizione che conterrà le opere di giovani artisti triestini under35, di utenti, di operatori e di volontari nell’ambito della salute mentale, e sarà contenitore di diverse iniziative culturali a tema.
Uno “sguardo”, tramite l'arte, oltre quel muro non più fisico che nella percezione di molti ancora continua a dividere "disagio" e "normalità".
L’esposizione pluriartistica è organizzata dall'associazione “JLab 360 di” all'interno del progetto PAG (Progetto Area Giovani) del comune di Trieste in collaborazione con l’Associazione Franco Basaglia, la Cooperativa 2001, la Cooperativa La Collina, la Cooperativa Amico, il Laboratorio Diffuso e il gruppo Elica.
Saranno esposte le opere di Officina Samos, Lister Sartoria Sociale, HeadMadLab, Cappello Pensatore, Pittura Del Benessere e sarà ospite anche l'esposizione "Homo Sum".
Fondamentale è la partecipazione attiva del pubblico, al quale verranno forniti differenti strumenti per potersi esprimere, con la volontà di creare un canale di dialogo e riflessione tra la città, gli artisti e la realtà odierna della Salute Mentale nell'approssimarsi del quarantesimo anniversario della riforma di Franco Basaglia (legge 180/78)
L'inaugurazione sarà il 7 dicembre alle 17.30
L'esposizione sarà aperta al pubblico nei giorni:
8, 9, 11,16 dicembre: 15.00 - 20.00
10 e 17 dicembre: 13.00 - 18.00
7/12 18:00 Inaugurazione: presentazione dell'esposizione.
Musica e pittura dal vivo.
Letture da '' sorvegliare e punire'' di Michel Foucault a
tema a cura di Ludovico Armenio
8/12 18:00 Proiezione spettacolo ''Romildo Stummer
contadino'' tratto dal libro ''non ho l'arma che uccide il
leone'' di Giuseppe Dell'Acqua
9/12 16:00 ''Oltre l'arte c'è l'inconscio'' conferenza sull'arte terapia di
Bianca di Jasio
10/12 15:00 Workshop esperienziale di Bianca di Jasio e Izabel
Karlin Fernandes
11/12 16:00 ''Sto bene quando? Sto male quando?'' a cura di
Massimiliano De Walderstein (Presidente associazione
Basaglia)
16/12 16:00 Un pomeriggio con Marco cavallo
17/12 15:00 ''Microarea-Macrorete '' a cura della cooperativa amico
Lunedì 4 dicembre dalle ore 16:00 alle ore 19:00, presso la Sala Millo, a Muggia si svolgerà un incontro pubblico in cui verranno presentati i risultati della Ricerca Azione "Un percorso per i territori dell'Ambito 1.3", svolta nei rioni di Fonderia e Aquilinia a Muggia e nel comune di San Dorligo della Valle dalla Cooperativa La Collina, su incarico dell'Ambito 1.3, con Comune di Muggia e Comune di San Dorligo della Valle e in collaborazione anche con Azienda Sanitaria e Ater. Il percorso è partito dalla positiva esperienza della Microarea di Zindis per pensare a nuovi interventi utili per lo star bene e lo sviluppo di comunità in nuovi territori.