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Set 28

La Grande Guerra modificò profondamente la vita quotidiana della società e la sua struttura e le zone dei combattimenti furono le più duramente colpite. Con il progetto "La quotidianità spezzata", partendo da una ricerca-azione sui luoghi ed i segni della Grande Guerra sul territorio locale, mira a rendere visibile e tangibile quella linea sottile che senza soluzione di continuità lega in modo sia sincronico che diacronico avvenimenti tra loro apparentemente distanti e lontani, ma accomunati dagli effetti e dalle conseguenze che ogni guerra lascia sui territori e sulla popolazione civile. I luoghi della memoria del primo conflitto mondiale sono oggetto di sedimentazione di storie e significati. Ad essi si mescolano, generando nuove drammatiche sovrapposizioni, i vissuti di chi fugge dalle guerre odierne. Sull’Isonzo, le immagini dei profughi di ieri si sovrappongono a quelle dei profughi di oggi, che si spingono verso l’Europa risalendola attraverso confini su cui si innalzano nuovi muri, materiali ed immateriali, di timore, diffidenza, disprezzo e rifiuto. Il primo conflitto mondiale fu descritto come “un corso accelerato e violento di modernità imposto a milioni di uomini in situazioni estreme di sradicamento e minaccia per la vita.” (A. Gibelli, L'officina della guerra, Bollati Boringhieri, Torino 1998). La follia dell’uomo e della violenza nei confronti degli altri uomini, il disprezzo delle diversità sono temi che riguardano ancora drammaticamente la contemporaneità. Il progetto prevede l'attivazione di 10 laboratori storico–multimediali della durata totale di 16 ore (ridotte a 12 per i percorsi nelle Scuole di Primarie).

"La quotidianità spezzata" è un progetto finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

Set 28

Anche quest'anno torna al Teatro Miela  S/paesati- eventi sul tema delle migrazioni; quest'anno la rassegna è dedicata al tema dell'Europa e delle identità plurali perché la questione delle identità e dell’Unità europea sono i temi complessi che sono all’ordine del giorno nella vita dei cittadini. Da tempo si pensa ormai alle identità come identità, da una parte da salvaguardare e valorizzare , e dall'altra come identità non monolitiche, nel senso in cui un individuo è composto di varie identità, non solo nazionali ma di vario tipo, dal livello culturale all’orientamento sessuale. Per questo motivo l’edizione di quest’anno vuole presentare 4 spettacoli che fanno la somma di tutto il lavoro svolto in questi anni: Come diventare italiani. Il tutorial, attualizzando lo spettacolo precedente, Come diventare sloveni in 50 minuti e l’ultima produzione Condominio Europa ovvero Come diventare europei doc! che ha debuttato in forma ridotta a Mittelfest e in forma integrale a Slofest, e la prossima produzione di quest'anno Come diventare africani in una notte. Una quadrilogia che si permette riflettere su noi stessi con ironia e capire quanto il tema dell'identità possa essere sia fonte di ricchezza, ma anche fonte di violenza- non a caso abbiamo citato una frase di Amartya Sen dal libro “Identità e violenza” nella copertina del nostro libretto: "La principale speranza di armonia nel nostro tormentato mondo risiede nella pluralità delle nostre identità che si intrecciano l'una con l'altra e sono refrattarie a divisioni drastiche lungo linee di confine invalicabili a cui non si può opporre resistenza." 

Non perdete S/paesati  nei mesi di ottobre e novembre: spettacoli, installazioni, documentari, seminari che indagheranno le mille sfumature del concetto di migrazione.
Per tutte le informazioni è possibile visitare il sito www.spaesati.org di cui la Cooperativa Sociale La Collina cura gli aggiornamenti. Sempre l'ufficio comunicazione della cooperativa si occupa della gestione delle newsletter, ovvero della creazione, impostazione del design grafico ed invio, con il conseguente tracciamento ed analisi dei risultati di invio. Chi desidera ricevere aggiornamenti sul festival tramite la newsletter può iscriversi alla mailing-list di S/paesati dall'apposito form presente sul sito.

Set 28

E' stata presentata la nuova stagione del Teatro Miela.  Il mare ispira questo inizio di stagione, a ridosso della Barcolana, con la terza edizione della Notteblu che vede ancora una volta la collaborazione tra i principali teatri cittadini. Con ritmo incalzante poi segue un’offerta come sempre molto variegata tra grande musica, buon teatro e cinema nella pluralità di contenuti e tematiche . "Ancora una volta il Teatro Miela propone un programma ricco di eventi, contraddistinto dalla contemporaneità dei temi trattati, con un interessante e importante intreccio di linguaggi e nazionalità" così ha dichiarato l'Assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia Gianni Torrenti durante la conferenza stampa. Anche quest’anno la cooperativa Bonawentura conferma la rete di collaborazioni già attivate nel recente passato in particolare con le associazioni della Casa del Cinema, con il Teatro Stabile del FVG, e con il Teatro Stabile Sloveno. Per maggiori info e programmi dettagliati consultare il sito www.miela.it 

 

Set 25

l Dipartimento delle Dipendenze dell’ASUITs, con il supporto del Comune di Trieste e in collaborazione con alcune cooperative sociali e associazioni presenti sul territorio cittadino e regionale, sta organizzando la settima edizione di “più o meno positivi”, manifestazione triestina che ospiterà dal 1° al 3 dicembre 2017 iniziative culturali, di divulgazione scientifica, comunicazione sociale e prevenzione sanitaria. Perno della kermesse sarà la mostra di arti visive, video e performance, presso le sale espositive della centralissima piazza Unità d'Italia a Trieste, che sarà inaugurata in occasione della Giornata Mondiale di Lotta all’AIDS - 1° dicembre 2017. L’esposizione è dedicata agli artisti e creativi, dai 16 anni in su, che abbiano trattato il tema del presente bando. La segreteria organizzativa dell’open call curerà la mostra e provvederà alla selezione degli artisti e dei loro lavori, con l'obiettivo di promuovere una maggiore conoscenza della malattia, delle strategie per prevenirla, stimolando riflessioni, emozioni ed occasioni di dialogo.

TEMA
La manifestazione incoraggia a essere “più o meno positivi” nelle situazioni quotidiane, per vincere i problemi e le difficoltà, per sconfiggere l'AIDS e la solitudine delle persone HIV+. Quest’anno il bando focalizza l’attenzione sull'importanza delle cure e dei farmaci per arginare efficacemente l'HIV e l'AIDS. Negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi avanti nella terapia di questa malattia, ma la guarigione non è ancora possibile. La comunità scientifica internazionale continua a studiare le caratteristiche del virus e le sue modalità d'azione, per ottenere farmaci capaci di eradicare l'infezione e vaccini utili a prevenirla. Così studi multidisciplinari, collaborazioni transnazionali e nuove tecnologie hanno portato ad un'accelerazione significativa della conoscenza e delle sue applicazioni pratiche. E oggi nei diversi paesi del mondo si adottano diverse strategie e diversi protocolli sanitari per combattere l'infezione e la malattia; non altrettanto impegno viene investito nelle iniziative di comunicazione sociale e di testing, nonostante i dati epidemiologici parlino di numerose nuove infezioni, di diagnosi tardive e di gruppi di popolazione a particolare rischio. Trattare l'argomento con semplicità e correttezza scientifica, coinvolgendo in modo prioritario i più giovani attraverso iniziative attrattive, utilizzando anche i diversi linguaggi dell'arte, consente di abbattere tabù, rompere il silenzio e la paura, animare discussioni ed iniziative aperte a tutti. L’AIDS è una malattia che si può prevenire adottando alcune semplici scelte; fare il test HIV, che è gratuito e anonimo, è infatti importantissimo per conoscere il proprio stato di salute, prevenire il contagio ed iniziare il prima possibile la terapia efficace.

segreteria organizzativa
Cecilia Donaggio, Massimo Premuda, Lilli Zumbo
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più o meno positivi
HIV+- = insieme vinciamo l’AIDS
Giornata Mondiale di Lotta all’AIDS Trieste
https://www.facebook.com/piuomenopositivi

Set 22

Sabato 30 settembre dalle 19.00 all'Osteria Sociale Casa del Popolo Aperitivo, cena e musica con Gino D'Eliso & Joe Niemela in concerto. Una serata in cui stare assieme fa bene e aiuta. Nel corso dell’appuntamento, grazie all'Associazione Hands, sarà attiva una raccolti fondi per supportare il percorso di studio e di vita di Edwin, un bambino 9 anni che vive in Uganda. Chiunque può collaborare alla riuscita della raccolta con un contributo libero. Una piccola cosa ma che per noi è molto importante!

L’Associazione Hands ha sede a Trieste. Promuove diritti e doveri per i nuovi cittadini. Iniziative pubbliche volte a far conoscere le culture delle popolazioni migranti.

Gino D’Eliso & Joe Niemela in concerto. Quando il rock d’autore incontra il sax sferzante d’oltreoceano. Canzoni di Gino e non solo. Evergreen italiane e pietre miliari del Rock anglosassone.


GINO D’ELISO

Cantautore dalla scrittura inusuale, piuttosto in anticipo sui tempi. Gino D’Eliso ha fuso la canzone d'autore italiana con suggestioni prese dalla new-wave inglese fine anni '70. Si è anche occupato di produzione di altri artisti, come la punk/rock band triestina dei Revolver. È stato a lungo disk-jockey a Radio Capodistria. Nato a Trieste nel 1951, ha debuttato con l'album Il mare, prodotto nel 1976 dalla Numero Uno di Lucio Battisti. L'album ancora acerbo, proponeva un rock melodico, molto mediterraneo. Le successive realizzazioni discografiche sono Ti ricordi, Vienna?, inciso nel 1977 per la RCA e Santi e eroi uscito nel 1979, prodotto dalla Philips e distribuito dalla Phonogram. Il disco è gradevole ma di modesto successo. Bisogna quindi aspettare alcuni anni, per vedere uscire un suo nuovo prodotto. Nel 1983 propone infatti Cattivi pensieri, inciso per la CGD, il suo disco più conosciuto, che è però anche l'ultimo. Si tratta di un ottimo prodotto, con musiche assai originali, così come i testi. Anche gli arrangiamenti sono assai compatti. Tuttavia per un pò non si sente più parlare di lui. Recentemente ha pubblicato un nuovo lavoro, contenente brani inediti. L'album si intitola Europa Hotel ed è stato pubblicato dalla EBS. Le linee guida della sua poetica rimangono inalterate, l'ispirazione mitteleuropea della sua musica ben si sposa con la "rudezza" dei suoni anglosassoni.

Special guest, lo scienziato globetrotter Joseph Niemela (sax, flauto e, all'occorrenza, fisarmonica)


Informazioni e prenotazioni allo 040774382 oppure 3896584243

Set 21

Casa Steffè di Bristie (Sgonico-Zgonik), sede del progetto SPRAR, ospita Lunatico Festival. Un pomeriggio teatrale e di laboratori per bambini, in collaborazione con la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin e l’ICS
Ospiti speciali saranno gli alunni di 3 classi, prima seconda e terza, della scuola primaria di Santa Croce, dalle 13:45 alle 15:45, accompagnati dalle maestre. Tra loro la nostra accolta Bushra, di 9 anni.
Saranno presenti le responsabili del Progetto Stelle della Carovana artistica, che mostreranno un video e con cui i bambini costruiranno “le lanterne di stelle”. Seguiranno laboratori per bambini e merenda offerta dagli ospiti della casa di accoglienza SPRAR.
“Stelle” è un progetto di raccolta di segni, presenze e storie per comprendere e raccontare la condizione della moltitudine di persone in viaggio lungo la Balkan Route. Un’antica rotta di transito, crocevia di migrazioni, ora teatro di una crisi umanitaria e di diritto. Lungo la rotta balcanica, confine dopo confine, umanità e disumanità si mescolano e intrecciano migliaia di storie, di uomini e donne che provengono dal Maghreb, dall’Iran, dal Pakistan, dalla Siria, dall’Afghanistan, dalla Palestina, dall’Iraq, dal Nepal, Rohingya, Hazara.
Lungo la rotta si inanellano una dopo l’altra stazioni di sosta per la gente in cammino, campi profughi in cui le persone si trovano a vivere per diversi mesi in condizioni di forte disagio. La Carovana artisticaha collezionato centinaia di stelle: suddivise in costellazioni corrispondenti alle occasioni di incontro, esse ricalcano la geografia del viaggio e dell’esperienza.
Con l’ausilio di penne a biro e post it si sono invitate le persone a disegnare una stella a piacere e a firmarla con il proprio nome in caratteri europei o arabi a seconda del grado di alfabetizzazione. Attraverso l’uso della carta copiativa blu, per ogni stella è stato possibile raccogliere l’originale, lasciando invece la copia all’autore del disegno, come fosse un augurio di buona fortuna o un talismano per il proprio viaggio.
La stella è tradizionalmente un’icona tanto importante per le culture mediorientali quanto per quella europea, un segno in cui alla simbologia religiosa si unisce spesso l’identità culturale di un popolo, come testimoniano stemmi e bandiere. La stella è anche indicatore temporale e geografico, metro di tempi e distanze, che sono dati fondamentali per il migrante; la stella orienta nello spazio e frammenta il tempo perché lo si possa calcolare nella sua ciclicità.
In questo progetto, la stella assurge a marcatore, a traccia di passaggio e di presenza di migliaia di persone in cammino in un territorio di transito: il gesto grafico diventa testimonianza dello spazio attraversato e del tempo trascorso. Le costellazioni divengono la storia dell’attimo vissuto, documentando ciò che è stato e non potrà più essere, come nel caso dei campi profughi che sono stati sgomberati poco dopo il nostro passaggio: di questi luoghi un tempo abitati riflettiamo l’essenza attraverso la luce passata.
Il progetto è in progress e si struttura in una collezione di segni grafici originali catalogati con indicazioni puntuali sulla raccolta. Assume di volta in volte modalità diverse di presentazione al pubblico.

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