Ago 01

L'ironia e la classe di Lucia Vasini (“Faccio un’esistenza vagabonda, la scrittura mi ha aiutato a mettere ordine nella mia vita”) che parlerà del suo libro autobiografico”Nessuno dei due” di teatro, di vita e di scrittura insieme a Pino Roveredo.  

Il libro racconta di Lucia Vasini racconta una storia d’amore e di teatro. Lucia, studentessa della provincia romagnola, arriva nella grande città, la Milano degli anni Settanta, per frequentare la Scuola di teatro del Piccolo. La gioia di vivere e di fare era tutt’uno con questa città. Gli incontri con i grandi del Teatro, come quello con Giorgio Strehler, le stanze prese in affitto. Fino al matrimonio con Maurizio Corradi e l’incontro con Paolo Rossi, un uomo romantico, con un’energia pazzesca che le fa conoscere il mondo del cabaret e la porta ovunque con la sua Renault bianca, mezza sfasciata. E poi conosce un giovane regista teatrale, pieno di talento: Giampiero Solari. E Lucia ancora una volta si innamora.

Inizio incontro ore 21.00, ingresso libero.

Lug 30

Martedì 2 agosto al Lunatico Festival spettacolo del collettivo milanese di video satira alle 21.00, preceduto dal dj set di Radio Fragola

Da fenomeno che impazza sulla rete alle tavole dei palcoscenici, Il Terzo Segreto di Satira – LIVE e? un ibrido comico, a meta? tra lo spettacolo teatrale e l’happening anarchico che vede in scena gli stessi autori/registi dei famosi video on-line intenti a costruire un originale percorso narrativo creato attraverso una strana commistione tra web e teatro.
Alla serata di Trieste saranno presenti tutti e 5 gli autori  (Davide Rossi, Davide Bonacina, Andrea Mazzarella, Andrea Fadenti e Pietro Belfiore) insieme agli attori Marco Ripoldi e Renato Avallone.
Lo spettacolo propone da una parte la proiezione dei filmati piu? significativi de Il Terzo Segreto di Satira, andati in onda sul loro canale youtube e in televisione, dall’altra scene inedite dal vivo recitate dallo storico gruppo di attori, che proseguono il filo conduttore gia? avviato in video.

Politica, societa?, attualita?, conflitti tra personaggi appartenenti a fazioni politiche opposte, costruzione e decostruzione di stereotipi e cliche? tipici dei partiti politici, ma anche archetipi ricorrenti come “il renziano” o “il dalemiano”. Tutti questi elementi costruiscono uno spettacolo originale, inserito in un contesto di quotidianita? e vita vissuta, condito dalla presenza degli autori/registi stessi che cercano di limitare i danni e di tenere a bada il probabile caos sul palco.

Il Terzo Segreto di Satira è un collettivo

Il Terzo Segreto di Satira è un collettivo formato da cinque giovani autori diplomati nel 2010 alla Civica di Cinema di Milano. Hanno formato un gruppo di lavoro insospettabilmente metodico. Scrivono insieme e prendono ogni decisione in comune con democrazia, votando ad alzata di mano, “Tanto siamo dispari, la maggioranza è assicurata “. Nascono poi così i loro corti, che girano in zona Chinatown, dove hanno l’ufficio, e montano da sé. Cochi e Renato, Jannacci e il Derby, i loro modelli insieme ai Monty Python.

Hanno saputo farci ridere sullo smarrimento della sinistra con intelligenza e ironia surreale. In rete i loro video sono diventati virali fino dal primo Il favoloso mondo di Pisapie girato nel 2011 sull’onda della campagna elettorale del sindaco e visualizzato da più di 800mila persone. Ormai il loro canale YouTube ha superato le 10 milioni di visualizzazioni. In tv hanno collaborato, oltre alle due stagioni di Piazzapulita, con Report, In Onda (La7), Gli sgommati su Sky Uno e Aggratis su Rai Due.

I loro live sono “un misto di proiezioni, anche di inediti, e di sketch dal vivo, per lo più derivati dai video. Sul palco portiamo le situazioni più teatrali, come il ‘dalemiano’ e quelli che non possono votare, ma anche gag create per l’occasione come la battaglia tra l’elettore del vecchio e del nuovo Pd, il bersaniano contro il renziano… Tra i due linguaggi non ci sono poi grosse differenze, anche se la recitazione in video è più minimal. E dalla nostra abbiamo il vantaggio che i nostri attori provengono tutti dal teatro, con loro andiamo sul sicuro “.


Se ti metti su internet non devi chiedere niente a nessuno

“Se ti metti su internet non devi chiedere niente a nessuno, non ci sono intermediari di sorta. Quando abbiamo fatto “Il dalemiano” che durava nove minuti, eravamo perplessi noi stessi per la durata del video, con cinque persone che parlavano in una stanza. Quando è uscito abbiamo ricevuto molti complimenti anche dagli addetti ai lavori ma siamo sicuri che, se avessimo proposto il video a quegli stessi addetti ai lavori, ce l’avrebbero rifiutato. Il problema è che Youtube ti dovrebbe permettere di sopravvivere. Lo stand-up comedian che fa il suo monologo ha costi molto bassi, mentre noi ci muoviamo sempre in almeno 8-9 persone”.

“Abbiamo avuto la fortuna di esordire in un periodo particolare. Era il 2011 ed eravamo nell’ultima fase felice di Berlusconi. Poi c’è stato lo stallo di Monti che è durato un annetto. Il contesto storico era favorevole a una ripresa di interesse per la satira politica. Dieci anni fa c’erano dei contenitori comici adatti alla satira, per esempio i programmi della Dandini. Oggi invece ci sono solo i talk show che offrono qualche spazio”.

“La satira sui personaggi della sinistra non è stata una scelta a tavolino, ci è venuto naturale. Noi siamo tutti di sinistra, è stato un modo per esorcizzare le nostre paure”.

Lug 29

Lunedì 1 agosto al Lunatico Festival nel Parco di San Giovanni spettacolo teatrale LE FA MALE QUI? di Pino Roveredo
Con Nicoletta Destradi, Federica Ferluga, Francesca Giassi, Francesca Marsi, Emily Menguzzato, Claudia Pezzuti, Mara Svevo, Lilli Zumbo. Regia “confusa” di Pino Roveredo – Aiuto regia: Gigliola Bagatin
Lo spettacolo scritto da Pino Roveredo è un atto unico che racconta una ‘normale’ giornata presso un posto di pronto soccorso. Tra la farsa e la tragedia, tra i dolori, le risate, gli improperi e le preghiere di tante vite normali e al limite.
Un testo insolito, ruvido e divertente, profondo e giocoso allo stesso tempo per uno spettacolo che si addice perfettamente all’idea di teatro e alla prassi teatrale che lo scrittore triestino porta avanti da anni in diverse situazioni e contesti.
Il gruppo di attrici che qui interpretano anche i ruoli maschili (il contrario del teatro elisabettiano, insomma) nasce dal non-corso di scrittura “Come non diventare famosi” tenuto quest’inverno dallo stesso Roveredo presso il Teatro Miela. Un gruppo che si è formato attorno a un modo di fare teatro che vuole privilegiare le emozioni, la comunicazione diretta e franca, il lavoro di gruppo e i ‘bei’ rapporti umani tra persone anche di diversa formazione e cultura.
Un lavoro pieno di sensibilità, quindi, declinato con voce e anima femminile e che ha costretto anche il nostro regista scrittore a far firmare la sua ‘regia confusa’ al suo alter ego Pino Roveredo.

Lug 26

Negli ultimi decenni la parola Islam è entrata di prepotenza nei media. La sentiamo pronunciare con sempre maggiore frequenza nelle conversazioni quotidiane e in relazione ad avvenimenti di cronaca. “L’Islam è sulla bocca di tutti, ma spesso chi ne parla in televisione, sui giornali, in autobus o al bar,  ne ha un’idea fortemente stereotipata” spiega Lorenzo Declich autore di Islam in 20 parole, che giovedì 28 luglio, a partire dalle 21, sarà a Trieste per Lunatico festival, con “Sotto il velo del luogo comune. Cose che non sappiamo dell’Islam, del Medio Oriente e di noi stessi”.  In realtà tutto ciò che ruota attorno all’Islam è qualcosa di alieno e di sconosciuto – ci spiega l’esperto del mondo arabo musulmano - e spesso  viene rappresentato come un sistema di regole che a partire dalla sua epoca d’oro non è mai cambiato. Lorenzo Declich ci propone così un itinerario di parole, alcune molto conosciute come Allah e jihad e altre meno note come din, umma, iman, attraverso le quali iniziare a comprendere un mondo che oggi ci spaventa, e soprattutto ci aiuta a  sgombrare il campo da pregiudizi e luoghi comuni che stanno diventando una gabbia, un’invalicabile barriera psicologica. Ma cosa non sappiamo dell'Islam che invece dovremmo sapere? “Almeno una  e cioè che l’Islam ha una storia di 1.500 anni – afferma Declich -   e che gran parte di questa storia non ha avuto nulla a che vedere con il jihad”.  E come si combattono paure e luoghi comuni? “Col confronto, con l''approfondimento, e poi con la coscienza che anche i pregiudizi possono essere una base per iniziare a ragionare”. Scopriremo come giovedì 28 luglio, a partire dalle 21, insieme a lui. L’ingresso è libero.

Lug 22

Sul palco del Lunatico arriva la seconda band internazionale di questa edizione: direttamente da Londra i New Opera Hero. Definirli band è riduttivo: ai suoni elettronici e ai riff di chitara uniscono un visual show estremamente originale e coinvolgenete. Le loro performance live dei New Opera Hero sono così straordinari che le loro prime tournèe sono state nei musei e nei teatri.

Steff Ungerer e Michael Wilson, i fondatori dei New Opera Hero hanno diretto, composto, scritto e disegnato per il teatro, opera, concerti, TV, giochi e installazioni per computer. I loro crediti internazionali vanno dai Pet Shop Boys a Lady Gaga e l'Opera Nazionale di Tokyo. Il loro interesse per la performance musicale inizia con una collaborazione con Asian Dub Foundation con la loro prima produzione "Osservazioni parallele", che ha debuttato a maggio 2009 presso la Royal Opera e Liegi, in Belgio.

Il loro spettacolo vi proietterò nel mondo dell'elettronica attraverso un mondo virtuale fatto di proiezioni olografiche e tecnologia interattiva, combinando l'energia di una band dal vivo con una narrazione continua con personaggi animati, come una versione del celeberrimo The Wall dei Pink Floyd in chiave contemporanea.

Lug 25

C’era una volta…il manicomio è una passeggiata teatrale. Un coinvolgente e divertente racconto su cos’erano un tempo i manicomi, sul superamento degli stessi grazie all’azione di Franco Basaglia e sull’oggi, sulla funzione e l’eredità dei luoghi del cambiamento. L’evento grazie alla storica compagnia teatrale Chille de la balanza e a Claudio Ascoli che lo interpreta con la partecipazione di Sissi Abbondanza, e ne firma la regia, approda a Trieste nel parco di san Giovanni, luogo emblematico della rivoluzione basagliana.  
Come nascono i  Chille?
I Chille sono una storica compagnia di teatro di ricerca nata a Napoli nel 1973 e residente a San Salvi, l’ex-città manicomio dal 1998. Così volle Carmelo Pellicanò, l’ultimo direttore del manicomio fiorentina che collegò l’uscita degli ultimi matti con l’ingresso di una compagnia teatrale. Da allora oltre 500.000 sono state le presenze nell’ex-città negata
In cosa consiste lo spettacolo?
Questa è una passeggiata che noi proponiamo dal 1999 e che ha raggiunto oltre 560 repliche  registrando più di 45mila spettatori. E’ riconosciuta come passeggiata patrimoniale da Unesco e  Consiglio d’Europa. Entriamo negli ex manicomi e proponiamo edizioni sempre nuove e diverse che si adattano alle singole realtà e situazioni. Abbiamo l’obiettivo di far riflettere, sorridendo. Di recuperare una memoria viva di quella che fu la rivoluzione di Franco Basaglia e della sua équipe, con la necessità di una riqualificazione di spazi e nuove relazioni tra le persone.
Con quali strumenti?
Attraverso la storia di chi ha vissuto quegli anni. Leggendo lettere, ripercorrendo le testimonianze e passeggiando nei luoghi e negli spazi dell’ex ospedale psichiatrico. E’ un viaggio nella storia teso a recuperare una memoria viva dei fatti, dalla contenzione dei pazienti al superamento basagliano. Comunichiamo la bellezza di questo passaggio, facilitiamo la presa di coscienza di questa rivoluzione che è nata proprio da Trieste, ma non in modo accademico o noioso, né tantomeno nostalgico. Non parliamo tanto di passato, ma di presente e di come quel modello di attenzione verso l’altro, ascolto e integrazione possa essere riprodotto e applicato oggi nel mondo contemporaneo. E’ la storia di  un'utopia concreta - come la definiva lo stesso  Basaglia - con l'obiettivo di costruire una comunità. E' questo, forse, un pezzo della terza rivoluzione, di cui parla Eugenio Borgna, "che ridia slancio a quelle promesse; altrimenti la grande rivoluzione basagliana rischia di svuotarsi e di smarrirsi".

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