Sul palco del Lunatico arriva la seconda band internazionale di questa edizione: direttamente da Londra i New Opera Hero. Definirli band è riduttivo: ai suoni elettronici e ai riff di chitara uniscono un visual show estremamente originale e coinvolgenete. Le loro performance live dei New Opera Hero sono così straordinari che le loro prime tournèe sono state nei musei e nei teatri.
Steff Ungerer e Michael Wilson, i fondatori dei New Opera Hero hanno diretto, composto, scritto e disegnato per il teatro, opera, concerti, TV, giochi e installazioni per computer. I loro crediti internazionali vanno dai Pet Shop Boys a Lady Gaga e l'Opera Nazionale di Tokyo. Il loro interesse per la performance musicale inizia con una collaborazione con Asian Dub Foundation con la loro prima produzione "Osservazioni parallele", che ha debuttato a maggio 2009 presso la Royal Opera e Liegi, in Belgio.
Il loro spettacolo vi proietterò nel mondo dell'elettronica attraverso un mondo virtuale fatto di proiezioni olografiche e tecnologia interattiva, combinando l'energia di una band dal vivo con una narrazione continua con personaggi animati, come una versione del celeberrimo The Wall dei Pink Floyd in chiave contemporanea.
C’era una volta…il manicomio è una passeggiata teatrale. Un coinvolgente e divertente racconto su cos’erano un tempo i manicomi, sul superamento degli stessi grazie all’azione di Franco Basaglia e sull’oggi, sulla funzione e l’eredità dei luoghi del cambiamento. L’evento grazie alla storica compagnia teatrale Chille de la balanza e a Claudio Ascoli che lo interpreta con la partecipazione di Sissi Abbondanza, e ne firma la regia, approda a Trieste nel parco di san Giovanni, luogo emblematico della rivoluzione basagliana.
Come nascono i Chille?
I Chille sono una storica compagnia di teatro di ricerca nata a Napoli nel 1973 e residente a San Salvi, l’ex-città manicomio dal 1998. Così volle Carmelo Pellicanò, l’ultimo direttore del manicomio fiorentina che collegò l’uscita degli ultimi matti con l’ingresso di una compagnia teatrale. Da allora oltre 500.000 sono state le presenze nell’ex-città negata
In cosa consiste lo spettacolo?
Questa è una passeggiata che noi proponiamo dal 1999 e che ha raggiunto oltre 560 repliche registrando più di 45mila spettatori. E’ riconosciuta come passeggiata patrimoniale da Unesco e Consiglio d’Europa. Entriamo negli ex manicomi e proponiamo edizioni sempre nuove e diverse che si adattano alle singole realtà e situazioni. Abbiamo l’obiettivo di far riflettere, sorridendo. Di recuperare una memoria viva di quella che fu la rivoluzione di Franco Basaglia e della sua équipe, con la necessità di una riqualificazione di spazi e nuove relazioni tra le persone.
Con quali strumenti?
Attraverso la storia di chi ha vissuto quegli anni. Leggendo lettere, ripercorrendo le testimonianze e passeggiando nei luoghi e negli spazi dell’ex ospedale psichiatrico. E’ un viaggio nella storia teso a recuperare una memoria viva dei fatti, dalla contenzione dei pazienti al superamento basagliano. Comunichiamo la bellezza di questo passaggio, facilitiamo la presa di coscienza di questa rivoluzione che è nata proprio da Trieste, ma non in modo accademico o noioso, né tantomeno nostalgico. Non parliamo tanto di passato, ma di presente e di come quel modello di attenzione verso l’altro, ascolto e integrazione possa essere riprodotto e applicato oggi nel mondo contemporaneo. E’ la storia di un'utopia concreta - come la definiva lo stesso Basaglia - con l'obiettivo di costruire una comunità. E' questo, forse, un pezzo della terza rivoluzione, di cui parla Eugenio Borgna, "che ridia slancio a quelle promesse; altrimenti la grande rivoluzione basagliana rischia di svuotarsi e di smarrirsi".
Mercoledì 27 luglio alle 15 negli spazi della microarea, sarà presentato il nuovo corso professionale triennale per diventare operatore artistico, che arricchisce l'offerta formativa dell'Edilmaster di Trieste.
La scuola con sede in via Cosulich (zona industriale) intende proporre un nuovo laboratorio delle arti, ovvero un progetto per il recupero delle storiche discipline della formazione artistica ed artigianale che stanno scomparendo. Dal disegno alla computer grafica, alla pittura ,alla scultura, dall’ intaglio del legno ai sistemi di utilizzo del legno per opere di carpenteria, dalla lavorazione dei metalli alla forgiatura, all’ incisione allo sbalzo, dalla realizzazione di complementi di arredo alle opere di muratura, dalle stampa 3d alla progettazione e realizzazione di modellini e plastici architettonici, dai murales ai graffiti, dal ripristino dei muri a secco e delle antiche pavimentazioni al restauro di reperti storici…
Questa iniziativa nasce dalla collaborazione con autentici “maestri d’arte”, veri esperti nelle varie antiche discipline dell’ arte intesa come perizia da applicare nei vari mestieri secondo quei processi di autocomprensione che aprono la via alla poliedricità dell’ ingegno.
Il piano formativo si articola su diversi livelli di approfondimento, dalle pratiche dell’ arte edificatoria per studenti universitari, alle arti della rappresentazione necessaria allo sviluppo dell’ forze immaginative nei giovanissimi. Una delle finalità del laboratorio delle arti, è la formazione di persone qualificate per interventi di restauro e di salvaguardia del patrimonio storico artistico culturale presenti nel nostro territorio, sarà svolto in collaborazione con l’ Università degli studi ed il Comune di Trieste, la soprintendenza dei B.A.A. Analogamente all’ iniziativa: “il lavoro manuale come medicina dell’anima”, dove attraverso la manutenzione su qualcosa fatto da altri , permetteva di capire ciò che era stato fatto, ripercorrendo il ”pensiero” di colui che ha realizzato per primo quell’ opera. Con il laboratorio delle arti si intende arrivare al recupero delle arti che si stanno “estinguendo” insieme al gusto, alla sensibiltà ed al sapere tradizionale che non è il sinonimo di cose vecchie superflue, ma l’espressione del deposito culturale su cui poggia la coscienza e l’identità di un popolo. Il percorso di studi sarà tenuto da un corpo docente composto da esperti artigiani e giovani innovatori, con l’obiettivo di tradurre i saperi di una volta in strumenti utili nella contemporaneità salvaguardandone i valori e i principi.
Il corso è gratuito; per informazioni visita il sito www.edilmaster.ts.it
Sotto il velo del luogo comune
Cose che non sappiamo dell'Islam, del Medio Oriente e di noi stessi
con
Lorenzo Declich, islamista e giornalista
Allah, jihad, umma, iman: parole che, spesso affiancate a islamofobia, terrorismo, ISIS e dittatura, sentiamo utilizzare ogni giorno, o che noi stessi utilizziamo, spesso senza una precisa idea del significato autentico che hanno per una porzione significativa della popolazione mondiale. Lorenzo Declich, autore tra gli altri di «Islam in venti parole» (Laterza 2016) e «Giulio Regeni, le verità ignorate» (Alegre 2016) affronta gli stereotipi che troppo spesso sentiamo in politica e nei media per aiutare a capire l’Islam, e le manipolazioni della cronaca giornalistica che inquinano la comprensione di vicende come la drammatica morte di Giulio Regeni.
Al calendario del Lunatico Festival si aggiunge un nuovo appuntamento: sabato 30 luglio un incontro pubblico sul rapporto fra Città e Cultura.
Negli ultimi mesi abbiamo organizzato diversi incontri, al Posto delle Fragole prima e all'interno del Lunatico Festival adesso, in cui la Cultura era ed è il tema da cui partire per approfondire diverse questioni. La Cultura della Cura, il prendersi cura delle persone, dei corpi e delle comunità; la Cultura e l'arte da deistituzionalizzare per riprendere quel valore alto e di trasformazione dell'esistente che l'arte deve portare con sé; la storia e le contraddizioni delle nostre quotidianità; il movimento migratorio e le culture che porta...
Una domanda rimane sottesa e dobbiamo continuare a porre: la politica sulla Cultura è adeguata?